Pizzo Fortünéi (2811 m) - Skitour


Publiziert von siso , 22. Mai 2011 um 14:30.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:21 Mai 2011
Ski Schwierigkeit: WS+
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Pizzo Centrale   CH-TI   CH-UR   Gruppo Pizzo Lucendro 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 705 m
Strecke:Lago di San Carlo (2106 m) – Cassinetta (2217 m) – Valletta – Omino di pietra a quota 2715 m – Pizzo Fortünéi (2811 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Airolo – Passo del San Gottardo – Lago di San Carlo (2106 m).
Unterkunftmöglichkeiten:Possibilità di alloggio: Albergo San Gottardo Ospizio
Kartennummer:C.N.S. No. 1231 – Urseren - 1:25000; C.N.S. No. 1251 – Val Bedretto - 1:25000; C.N.S. No. 255 S – Sustenpass - 1:50000

La Cima 2811 m è l’elevazione più alta della dorsale che separa la Valletta di Fortünéi dalla Valle di Guspis. La carta topografica Siegfried del 1872 la chiamava Blauberg (l’attuale Blauberg, 2729 m, è posto a circa 1 km di distanza a NW). La moderna CNS non attribuisce nome a questa cima. Ho letto per la prima volta il toponimo Pizzo Fortünéi sul libro di Massimo Gabuzzi e Giovanni Cavallero, edito dal CAS, “Ticino/Mesolcina/Calanca - Scialpinismo”, 2011.

Adotto questo nome, che mi piace e che preferisco a “Gloggentürmli”. Lascerei quest’ultimo toponimo ai “campanili” posti sulla sella più ad est.

 

Inizio dell’escursione: ore 6:35

Fine dell’escursione: ore 11:45

Temperatura alla partenza: 5°C

Temperatura al rientro: 18°C

 

Oggi arrivo al Passo del San Gottardo poco prima delle 6 e 30. Mi aspetto il solito pienone. Anche questa volta sbaglio alla grande la previsione: solo una quindicina di auto sono parcheggiate presso il Lago di San Carlo. Tutti gli escursionisti si avviano verso la Fibbia o il Pizzo Lucendro; io canto fuori dal coro.

In due settimane si sono sciolti almeno 50 cm di neve. Il versante orientale del Passo del San Gottardo non è più sciabile. Sono costretto a portare gli sci. Se non altro, posso provare le qualità del nuovo zaino tecnico, che uso per la prima volta.

Seguo la sterrata che sale in direzione dell’Alpe di Fortünéi. In circa mezz’ora raggiungo la baita Cassinetta (2217 m).

A quota 2250 m posso calzare gli sci. La neve è molto compatta, praticamente gelata. Non c’è in giro nessuno: che pace! Questa valletta mi piace moltissimo.

Le splendide condizioni meteo mi permettono di ammirare una volta di più il lato orientale del Monte Prosa: che spettacolo!
 

                                      Il Monte Prosa (2737 m) visto da est

Le Alpi Lepontine non comprendono solo cime assai note come il Monte Leone, il Blinnenhorn, il Basòdino, il Pizzo Campo Tencia, l’Adula o il Pizzo Tambò. Ci sono innumerevoli cime, poco conosciute, magari poco elevate, come il Monte Prosa, che meriterebbero maggior fama, tanto quanto le più blasonate cime descritte nei testi di geografia e storia. Un capitolo a parte meriterebbero anche i valichi, in particolare i passi alpinistici, un tempo molto utilizzati per la transumanza e per i piccoli commerci.

Mentre risalgo la Valletta di Fortünéi con le pelli di foca, rifletto sulle epiche traversate delle Alpi effettuate da persone comuni e da eserciti, sulla neve, con indumenti e materiali tutt’altro che adeguati.

 

Secondo la leggenda, Ercole doveva condurre un popolo oltre le Alpi, verso la Spagna e l’Africa. Mentre valicavano i passi alpini coperti di neve, la retroguardia rimase indietro. Molti guerrieri morirono assiderati, e i rimanenti non riuscirono più a tener dietro al grosso dell'esercito. Così non procedettero oltre e si insediarono nella zona alpina. Infatti il nome «Lepontini» significa i «rimasti indietro». Che i Lepontini, il cui nome si estese col tempo a un gran numero di altre tribù, popolassero effettivamente ambedue le pendici del Gottardo, ci risulta anche da fonti assai degne di fede, ossia dal naturalista romano Plinio il Vecchio (23-79 d. C.) e da Giulio Cesare (100-44 a. C).

(Fonte: Max Frisch, L’Uomo nell’Olocene, Einaudi, 1981, pag.11).

 

A 2420 m di quota monto i rampanti (indispensabili oggi) e risalgo il ripido canalone in direzione NE. A 2570 m sono costretto a togliere gli sci e a portarli per almeno 200 m. Superato questo arduo pendio privo di neve mi ritrovo in una bellissima conca perfettamente innevata e dolce, che mi conduce alla cresta, in prossimità di un omino di pietra (2715 m): è lo Skidepot di giornata. Già da questa quota il panorama è incantevole.

Intanto, in zona volteggia in perlustrazione un nibbio bruno.

Rimangono poco più di 400 m di salita, su facile cresta, con diversi omini di pietra e un bel cornicione di neve, poco prima della vetta del Pizzo Fortünéi (2811 m).

 

Clima mite, splendido panorama, calma assoluta: è semplicemente bello!

 

Il canalone ghiacciato non mi permette una discesa da sballo, comunque mi ritengo ugualmente soddisfatto.

Mi riprometto di ritornarci con un perfetto innevamento, magari con partenza dal Gemsstock.

 

Tempo di salita: 2 h 50 min

Tempo totale: 5 h 10 min

Tempi parziali

Lago di San Carlo (2106 m) – Cassinetta (2217 m): 30 min

Cassinetta (2217 m) – Omino di pietra a quota 2715 m: 2 h

Omino di pietra a quota 2715 m – Pizzo Fortünéi (2811 m): 20 min

Dislivello teorico: 705 m

Sviluppo complessivo: 8,6 km

Difficoltà: PD+

SLF: 1 (debole)

Libro di vetta: no

Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona


Tourengänger: siso


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