Sabato 13 settembre 2003: oggi salgo ad Artavaggio per un sentiero nuovo.
Arrivato a Sottochiesa prendo la strada per Pizzino e, dopo il primo tornante, sulla sinistra inizia il sentiero.
È una antica mulattiera, che in diversi tratti è abbandonata e quasi intransitabile, ma voglio seguirla fedelmente, anche se nei pressi vedo una più comoda strada sterrata.
Anche i vari paesini che attraverso sono abbandonati e le case in gran parte in rovina.
Passo la Madonna di Salzana, Fraggio con la Chiesa di San Lorenzo, e arrivo nei pressi di Cantoldo, dove faccio una prima sosta.
Non ho fretta, le mie ginocchia non sono in buone condizioni dopo gli impegni dell'estate (settimana di Alpinismo Giovanile, giro del Monte Bianco); stò un po' stravaccato nel prato e mi godo il silenzio della zona.
Riparto arrivando ai Piani di Artavaggio dove appare la bella piramide del Sodadura e consumo il mio pranzo.
Il cielo si è rannuvolato e il sole non picchia più come alla partenza; proseguo lungo la ex pista da sci passando dal Rifugio Nicola ed arrivando poco dopo al Cazzaniga.
Domenica 14: dopo colazione (unico difetto del Cazzaniga è che danno la colazione dopo le 8), mi incammino verso lo Zuccone Campelli.
Passata la baita Bocca, si prosegue verso la Bocchetta dei mughi e poco dopo ad un bivio si trova sulla sinistra il sentiero che sale la cresta dello Zuccone.
Non sono solo, un gregge che vaga lungo la cresta mi tiene compagnia per un po'.
Raggiungo il passaggio attrezzato, mi calo lungo le catene e risalgo l'ultimo ripido tratto che mi porta in cima.
Qui trovo altri escursionisti; il cielo è limpido e il panorama splendido.
Breve sosta e riparto; la discesa è lunga e non voglio farla di corsa; ripasso dal Cazzaniga, arrivo ad Artavaggio dove faccio una sosta per mangiare e scendo a Moggio dove prendo l'autobus per Lecco.
Sono stati due giornate tranquille, in questo periodo la funivia di Artavaggio non funzionava e non c'era la folla che si trova adesso.
Ciao
Stefano
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