Rifugio Alpe Pozzolo


Publiziert von Nando , 3. April 2011 um 23:21.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 2 April 2011
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1400 m
Abstieg: 1400 m
Strecke:Beura - Alpe Vaccareccia - Alpe Prou - Alpe Pozzolo, pernottamento e ritorno per la stessa via
Zufahrt zum Ausgangspunkt:In auto o bus (da Domodossola), orari sul sito vcoinbus.it
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Alpe Pozzolo, sempre aperto, proprietà degli Amici della Montagna di Beura
Kartennummer:CNS 285 (Domodossola)

Visto il gran caldo previsto per il fine settimana, che sconsiglia escursioni sulla neve (o quantomeno ci costringerebbe a partire da Pavia a notte fonda), optiamo per una classica due giorni in un posto a noi caro, ben consci che a causa delle condizioni di innevamento le possibilità di muoversi da lì saranno nulle. Alla fine, passeremo un ottimo fine settimana di relax, ma anche di "lavoro". Portiamo infatti una sega nuova (che lasciamo a disposizione) e sfruttiamo il bel tempo per fare un po' di pulizie nel rifugio (durante l'inverno, i topi hanno lasciato le loro tracce) e soprattutto per rimpinguare la dotazione di legna tagliata, peraltro già considerevole al nostro arrivo. In conclusione: una tranquilla due giorni in un posto sempre splendido e benissimo tenuto.

Percorso: si parte dal centro di Beura, proprio a fianco del municipio. Attraversato il paese, si comincia subito a salire molto ripidamente su una mulattiera lastricata - un vero gioiello, anche per l'ottimo stato di conservazione. Passate le grandi costruzioni dell'Alpe Caggiani, la pendenza si attenua leggermente fino all'alpe Fiesco, quindi si fa di nuovo notevole fino a che, attraversata una bella faggeta, si arriva alla radura dell'alpe Vaccareccia. Questa è tradizionalmente la nostra prima sosta, sia perché la strada fatta è piuttosto faticosa, sia perché il posto invoglia assai: un pianoro soleggiato, con una bella fontana, dove si apre all'improvviso il panorama sui monti dell'altro versante (e sul Rosa in particolare). Da Beura a Vaccareccia, un'ora (di buon passo). Da Vaccareccia, passato un gradino roccioso grazie a una serie di scalini, si attraversano alcuni nuclei diroccati fino all'alpe Prou Menga; da qui si rientra nel bosco e si sale più dolcemente fino a raggiungere un crinale, che si percorre ora sul filo di cresta, ora sui prati del versante sud, in direzione della montagna. Tra gli alberi spogli si vede avvicinarsi il profilo dell'aspro poggio sulla cui cima sorge il rifugio. Questo è il tratto più dolce e riposante del percorso. Passato un ultimo nucleo di baite diroccate, ormai inghiottite dal bosco, si sale ancora di una cinquantina di metri di dislivello fino alla base del dosso del rifugio. Qui, a quota 1320 circa (il punto esatto è segnalato da un segnavia posto su un sasso "incastonato" tra le radici di un albero), occorre decidere che strada seguire. In condizioni di neve o ghiaccio, la scelta è rilevante, perché l'ultimo tratto può presentare difficoltà. Essenzialmente le possibilità sono 3 (visibili chiaramente sulla mappa):
1) sentiero segnato: al bivio si procede a sinistra, seguendo i segnavia fino ad avvicinarsi al torrente nei pressi delle rovine dell'alpe Selvaccia. Di qui non si attraversa il torrente sul ponte, ma si piega a destra salendo di una trentina di metri e quindi si riattraversa in piano fino a raggiungere nuovamente la cresta a quota 1520 circa. Quest'ultimo traverso, che in condizioni normali non presenta particolari difficoltà, si svolge però su un sentierino stretto ed esposto su un versante in ombra. Con ghiaccio, specialmente in assenza di traccia, può dunque essere impraticabile. Da quota 1520 al rifugio, il sentiero sale ancora abbastanza ripido sul versante all'ombra, ma è comunque meno esposto (con ghiaccio richiede comunque attenzione; in pieno inverno i ramponi possono essere utili).
2) via lunga da Cortevecchio: arrivati a Selvaccia, si attraversa il torrente (grazie al nuovo ponte - qualche anno fa, d'inverno il passaggio non era possibile), quindi si risale sull'altro versante fino all'alpe Cortevecchio. Il vantaggio è che questo percorso non ha tratti esposti; inoltre prende sole anche d'inverno; dunque è più difficile trovare ghiaccio vivo. Da Cortevecchio occorre però riattraversare la valle seguendo la traccia pressoché pianeggiante che porta alle baite superiori dell'alpe Pozzolo (anche questo percorso non è esposto, ma può essere di difficile individuazione con neve alta); di qui si riscende velocemente al rifugio. Questa è l'alternativa più facile in caso di ghiaccio, ma è ovviamente anche la più lunga.
3) "direttissima": al bivio di q.1320, si va a destra prendendo una traccia, non segnata ma evidente, che sale direttamente sul filo di cresta o poco distante da questo fino a ritrovare i segnavia alla q.1520 (dove ci si ricongiunge al percorso 1). Vista l'esposizione ovest (e la notevole pendenza), su questo percorso la neve si ferma meno a lungo. D'altra parte, alcuni tratti sono molto ripidi e possono essere decisamente pericolosi qualora ghiacciati. Come dice il nome, questo è, in condizioni normali, il percorso piu` diretto e veloce.

In quest'occasione abbiamo seguito la "direttissima", trovandola quasi completamente asciutta. A partire dal bivio di q.1520, però la situazione cambiava completamente. Gli ultimi 100-120 metri di dislivello ci sono costati quasi quaranta minuti di fatica "nuotando" e sprofondando continuamente nella neve marcia (più di un metro in certi tratti). La bellezza del pianoro del rifugio, un'isola di pace difesa ovunque da ripidi versanti, è comunque sempre una sorpresa (anche per me che sarò ormai alla decima salita, o giù di lì).



Tourengänger: Nando, Marco "CP"


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Kommentare (1)


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Marco "CP" hat gesagt: cambio di link alla mappa
Gesendet am 14. Juni 2012 um 14:39
Bella Nando!
Ehhhh....caro mio....Una volta c'era Mapplus! Ora il link corretto al luogo che intendi e' questo:
http://map.geo.admin.ch/?Y=669320&X=102040&zoom=7&bgLayer=ch.swisstopo.pixelkarte-farbe&lang=en

Ciao!
CP


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