Alba alle pendici del GRIGNONE
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PREMESSA: Sono stato combattuto fino all'ultimo se pubblicare o meno in questi giorni di sconforto e estremo dolore per tutta la comunità, ma alla fine mi sono deciso sperando che l'amico Floriano avrebbe voluto cosi
Classica ascensione alla Grigna Settentrionale dal percorso invernale via Comolli.
Visti gli impegni pomeridiani e la voglia di assistere all’alba in quota partiamo ad un orario un poco anomalo, mi ritrovo con Cristina e Marco alle 3.00 al solito parcheggio di Civate.
Alle 3.40 raggiunta la cappella del Sacro Cuore iniziamo la nostra escursione con l’aiuto della frontale,giunti al Pialeral è ancora buio pesto e notiamo con stupore delle lucette sopra il bivacco Riva-Gerani, dunque non siamo solo noi i pazzi di giornata c’è chi è più sclerato.
Circa a quota 1600m incontriamo la prima neve e poco sotto il bivacco sito a quota 1800m. ci ramponiamo riponendo le frontali nello zaino, le condizioni della neve non sono per nulla ottimali, c’è crosta portante per Cristina e Marco un po meno per il sottoscritto che con il suo dolce peso tende a sfondare spesso e malvolentieri. Al bivacco assistiamo al sorgere del sole e affrontiamo il tratto decisamente più impegnativo dell’ascensione “ i famosi 450m di dislivello da fare tutti d’un fiato che spezzerebbero le corna anche ad un toro inferocito “.
In cresta bisogna prestare parecchia attenzione visto che il caldo primaverile degli ultimi giorni ha causato diversi tranelli; in particolar modo in un punto dove la cresta è parecchio affilata si è formato un buco dal quale sotto è ben visibile il ripidissimo pendio esposto a nord.
Giunti in vetta il clima è davvero gradevole e ci crogioliamo per una buona oretta al sole. Discesa affrontata senza particolari problemi a parte qualche inevitabile sfondamento visto che fa decisamente caldo ( in questa stagione sconsiglio di salire il pendio che porta in cresta dopo le 9.00 visto che il sole batte fra capo e collo ). Terminiamo l’escursione godendoci i primi scampoli di primavera e per le 12.30 siamo di ritorno all’auto.
Oggi il sottoscritto ha avuto la classica giornata di crisi ma alla fine chi se ne frega sono comunque arrivato in cima e mi sono potuto gustare questa splendida montagna che in inverno ha davvero un fascino particolare; credo proprio che diventerà un appuntamento fisso di ogni stagione invernale anche per uno come me che è sempre alla ricerca di nuove mete.
Classica ascensione alla Grigna Settentrionale dal percorso invernale via Comolli.
Visti gli impegni pomeridiani e la voglia di assistere all’alba in quota partiamo ad un orario un poco anomalo, mi ritrovo con Cristina e Marco alle 3.00 al solito parcheggio di Civate.
Alle 3.40 raggiunta la cappella del Sacro Cuore iniziamo la nostra escursione con l’aiuto della frontale,giunti al Pialeral è ancora buio pesto e notiamo con stupore delle lucette sopra il bivacco Riva-Gerani, dunque non siamo solo noi i pazzi di giornata c’è chi è più sclerato.
Circa a quota 1600m incontriamo la prima neve e poco sotto il bivacco sito a quota 1800m. ci ramponiamo riponendo le frontali nello zaino, le condizioni della neve non sono per nulla ottimali, c’è crosta portante per Cristina e Marco un po meno per il sottoscritto che con il suo dolce peso tende a sfondare spesso e malvolentieri. Al bivacco assistiamo al sorgere del sole e affrontiamo il tratto decisamente più impegnativo dell’ascensione “ i famosi 450m di dislivello da fare tutti d’un fiato che spezzerebbero le corna anche ad un toro inferocito “.
In cresta bisogna prestare parecchia attenzione visto che il caldo primaverile degli ultimi giorni ha causato diversi tranelli; in particolar modo in un punto dove la cresta è parecchio affilata si è formato un buco dal quale sotto è ben visibile il ripidissimo pendio esposto a nord.
Giunti in vetta il clima è davvero gradevole e ci crogioliamo per una buona oretta al sole. Discesa affrontata senza particolari problemi a parte qualche inevitabile sfondamento visto che fa decisamente caldo ( in questa stagione sconsiglio di salire il pendio che porta in cresta dopo le 9.00 visto che il sole batte fra capo e collo ). Terminiamo l’escursione godendoci i primi scampoli di primavera e per le 12.30 siamo di ritorno all’auto.
Oggi il sottoscritto ha avuto la classica giornata di crisi ma alla fine chi se ne frega sono comunque arrivato in cima e mi sono potuto gustare questa splendida montagna che in inverno ha davvero un fascino particolare; credo proprio che diventerà un appuntamento fisso di ogni stagione invernale anche per uno come me che è sempre alla ricerca di nuove mete.
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