Monte Resegone (invernale, dalla Forcella di Olino)

Una cima la si può vivere non solo per diverse vie ma anche in diverse condizioni metereologiche; ciò non vuol dire che essa sia meno bella anche se, come è naturale predilezione dell'uomo, col bel tempo ogni cosa è sempre preferibile.
Ho sempre avuto opportunità di apprezzare la montagna con ogni tempo, riuscendo a trovarle un suo perchè anche là dove i più non lo vedono; alla fine è sempre vero "ciò che facciamo non viene mai compreso, ma solo apprezzato o disprezzato". Complice un venerdì sera con le gambe sotto il tavolo a mangiar pizza in compagnia, mi accordo con l'Amico Mauro per salire l'indomani al Resegone; la naturalezza della proposta è figlia della nostra comune volontà di giungere sulla punta Cermenati del Resegone, anche se il tempo non è dei migliori.

Ci ritroviamo la mattina seguente a Lecco e da lì in poco tempo raggiungiamo la "caratteristica" strada che porta a Morterone (LC); seguirne il tortuoso, ripido e a tratti sconnesso manto stradale, fà sempre il suo effetto. Si superano tre gallerie; all'uscita, appunto, del terzo tunnel si trova subito una parcheggino in una rientranza, da cui si attacca subito per il sentiero con segnavia n° 17.

La neve è già presente fin dalla partenza ma non si presenta ghiacciata, anzi alquanto trasformata, e la traccia e ben visibile anche se stretta; la temperatura è gradevole, al contrario dell'umidità che ci fà sudare fin da subito. Il percorso si snoda attraverso un bel bosco e si presenta dolce, caratterizzato da diversi sali e scendi, ma con un certo sviluppo - alquanto lungo - il che ci riserverà una buona parte dei circa 700 metri di dislivello nel tratto finale.

Si suda parecchio, chiusi nel bosco senza un filo d'aria, e ne approfittiamo dello sviluppo tranquillo per procedere con un buon passo (anche se mi son ritrovato a fermarmi più volte, letteralmente bagnato di sudore) lungo la traccia, che si presenta con diversi tratti priva completamente di neve; come troviamo la congiunzione del sentiero che sale da Morterone (segnavia n° 14) la neve diventa una costante, mentre la traccia si presenta ora ampia e molto battuta, praticamente un manto liscio. Raggiunta la fonte di Forbesette (mt 1.330 slm) ci troviamo, sempre in bosco, nel tratto dove si comincia a salire più gradualmente; qui decidiamo di ramponarci; qui alla fonte, ghiacciata, tappa ristoro bevereggio e dissetamento anche per Luky.

Il bosco fa da filtro ai densi annuvolamenti circostanti e la visibilità è più che buona, ma non c'è aria e sudiamo. Allontanandoci dalle Forbesette il bosco comincia a diradarsi, le nebbie si addensano e il paesaggio si appresta a cambiare. Andiamo avanti con visivbilità sempre più scarsa, tenendo d'occhio la traccia, approfittando di ogni breve schiarita per avere qualche riferimento attorno a noi; ad un tratto ci troviamo in prossimità delle prime bastionate rocciose del Resegone. La traccia ora sale a tornantini guadagnando quota, un breve tratto rettilineo poi ancora tornantini che ci portano di fronte ad altre formazioni rocciose e da qui scorgiamo per un attimo la ferrea croce di vetta. Ora traversiamo per un breve tratto e saliamo le ultime svolte che ci portano ad una sella tra suggestive formazioni rocciose e da qui, eccolo finalmente, il breve tratto dritto che conduce al Rif. Azzoni di cui ne scorgiamo appena forma e colore; questo si delinea completamente man mano che ci avviciniamo e lo stesso vale per la croce, posta a poca distanze alle spalle del rifugio. Saliti i pochi gradini, Io Mauro e Luky ci ritroviamo ai piedi dell'imponente croce, dispersi tra le nubi che avvolgono tutto il Resegone e lasciano intravvedere solo per poco l'Azzoni.

Una stretta di mano a dimostrazione della nostra soddisfazione reciproca, ce ne rimaniamo lì in cima pranzando "al sacco". Foto di rito ed un saluto ad una comitiva di una decina di ragazzi saliti in vetta dopo aver "ravanato", viste le condizioni solo "discrete" della neve, lungo il canale Bobbio.
La discesa è abbastanza veloce ma pur sempre lunga, la visibilità e sempre uguale a prima se non diminuita ancora di un poco e a tratti scende anche un leggero nevischio che, ora che abbiamo riguadagnato la nostra vettura, si è trasformato in una leggere pioviggine.

Oggi la montagna si è fatta scoprire passo dopo passo, regalandoci un viaggio diverso dal solito.