Col de l'Encrenaz


Publiziert von paoloski , 29. Januar 2011 um 17:11.

Region: Welt » Frankreich » Haute-Savoie » Massif du Mont Blanc
Tour Datum:11 März 2007
Ski Schwierigkeit: S
Wegpunkte:
Geo-Tags: F 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1120 m
Abstieg: 1250 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Chamonix ci si dirige in direzione del confine svizzero fino a raggiungere il Col de Montets. Ampie possibilità di parcheggio.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Il villaggio di Buet si trova a circa 1,5 Km oltre il Col de Montets.
Unterkunftmöglichkeiten:La regione di Chamonix offre migliaia di posti letto. L'ufficio turistico in centro città è in grado di indirizzarvi in modo rapido e cordiale.
Kartennummer:CNS 282 Martigny, IGN 3530ET e IGN 3630OT

Sabato 10 marzo partiamo per la Savoia con l'intenzione di fare la discesa della Vallée Blanche dall'Aiguille du Midi, siamo in sei, le previsioni meteo danno due giorni di bello, dall'Italia siamo riusciti a prenotare la salita con la prima funivia per l'Aiguille du Midi ma non una sistemazione per la notte, d'altronde, pensiamo, qualcosa troveremo: con le migliaia di posti letto esistenti fra Martigny e Sallanches...! 
Forti di questa convinzione ci permettiamo anche una prolungata e piacevole sosta pranzo in Vallese cosicchè arriviamo a Chamonix a metà pomeriggio; vabbè, innanzitutto andiamo a cercarci un posto per dormire!
In pieno centro individuiamo l'Ufficio Turistico dove, in un attimo, che efficienza, ci trovano sei posti letto ultra economici appena fuori città, proprio vicino alla prima uscita autostradale in direzione Sallanches...Tanto che ci siamo chiediamo informazioni anche sui ristoranti, sulle terme, gli orari della biblioteca, i soggiorni per i bambini, quelli per la terza età, le settimane gastronomiche...finchè l'unica donna del nostro gruppo non interviene chiedendoci se ne abbiamo ancora per molto...peccato: così carine e gentili queste impiegate francesi!   
E' così che passiamo le successive due ore a cercare l'albergo: nonostante le indicazioni dettagliate, malgrado il fatto che io e Roberto si parli e si capisca il francese senza problemi e si sia perciò interrogato metà della popolazione dell'Alta Savoia...  il famigerato Hotel Automatico sembra proprio nascondersi...finchè un cospicuo numero di auto parcheggiate in un luogo incongruo ci fa venire un sospetto: "che sia questo il posto?".
Ci avviciniamo e d ecco apparire una scritta quasi invisibile nei pressi di un edificio dall'aria molto fané: è lui!
Capiamo il perchè dell'economicità della sistemazione: personale zero, la pulizia non è, probabilmente, l'atout del posto, il bar consiste in un paio di distributori automatici...
 La registrazione avviene tramite una biglietteria dotata di tastiera, tipo quelle delle stazioni ferroviarie... digitiamo e ci vengono assegnate due stanze al terzo piano, fiduciosi entriamo con i nostri zaini sull'ascensore dove scopriamo che il piano più alto è il ...secondo!
Vabbè cominciamo a raggiungere questo, poi vedremo... saliamo, le porte si aprono ed usciamo in un corridoio, tra le tante troviamo una porta anonima non chiusa a chiave dietro cui si cela una stretta e polverosa scala con i gradini altissimi alla fine della quale ci troviamo in un sottotetto con le nostre due stanze: finalmente!
In ognuna ci sono tre lettini, tre comodini, tre abat-jours e qualche mensola ma, soprattutto delle incredibili ragnatele, mai visto qualcosa di simile: di fianco al letto che ho scelto ce n'è una che va dalla lampada al soffitto, non ho il coraggio di distruggere un simile capolavoro della natura!  Comunque meglio qui che all'addiaccio.
La sera ci consoliamo con una favolosa fondue in centro Chamonix accompagnata da un paio di bottiglie di Entremont. Ci sembra giusto spendere quanto risparmiato per dormire in una sostanziosa cena.
Con queste premesse il mattino dopo ci svegliamo prima dell'alba per andare a prendere la funivia, quando arriviamo il piazzale è gremito e una scritta luminosa indica che non è possibile salire causa vento in quota. Calerà? Sarà facile!
Aspettiamo, poco fiduciosi,  facendo colazione in un bar vicino finchè alle 8,30 improvvisiamo il piano B: tiriamo fuori le cartine e studiamo un'alternativa per la giornata, per fortuna le carte francesi riportano pure gli itinerari sciistici, di cime raggiungibili in giornata in questa zona neanche a parlarne però questo Col de l'Encrenaz sembra fattibile... giusto un tantino in piedi, però è comodo: si parte dal Col de Montets siamo già sulla via del ritorno! OK, vada per questo! 
Siamo al Col de Montets, sole, neve abbondante, giusto un po' di vento, guardiamo il nostro versante...: in piedi, non c'è che dire!
Vabbè siam qui, andiamo...dopo un centinaio di metri di dislivello siamo già impegnati a fare i dietrofront faccia a valle: è talmente in piedi che non riusciamo ad infilare gli sci all'interno. Franceschina è decisamente in difficoltà per cui le consegniamo le chiavi di un'auto e la rispediamo a valle, noi continuiamo, ancora cento metri e ci tocca togliere gli sci, (tenendoci attaccati agli alberi per non volare), e proseguire con ramponi e piccozza!  Finalmente, dopo altri 200 - 300 metri il pendio si fa più dolce, insomma per modo di dire: siamo sempre oltre i 35° ma, rispetto al tratto iniziale, sembra quasi pianura!
Siamo sulla Combe de l'Encrenaz, riusciamo a guardarci in giro: che spettacolo! Aiguille Verte, Aiguille du Chardonnet, Aiguille d'Argentiere, i Drus...siamo senza parole, ed anche senza fiato: che faticaccia!
Proseguiamo: in vista del colle prendiamo atto che i cento metri che lo precedono si raddrizzano notevolmente! Il canale finale è già in ombra, la neve è dura, mettiamo i coltelli, un ultimo sforzo e,finalmente, ci siamo!
Un po' di the, una barretta poi ci affacciamo sull'altro versante e, all'unisono, ci viene alle labbra la famosa espressione del generale Cambronne: M****!
Decisamente anche questo versante è ripido, consultiamo la carta e vediamo che anche da questa parte il peggio è nella parte bassa...l'unica è contornare verso Ovest i salti rocciosi intorno ai 2200 metri spostandosi verso il Refuge de la Pierre a Berard. Diamo una stretta agli attacchi e partiamo, praticamente ogni curva è un salto, la neve è bella: polverosa sopra uno strato già trasformato,  dopo i primi 300 metri di discesa però transita rapidamente allo stadio di trasformata e più sotto, dopo il traverso verso il rifugio, a quello di ghiaccio, qui il sole ha lavorato decisamente meno. Arriviamo nei pressi del rifugio, ora ci resta "solo" da seguire il fondovalle, c'è una bella traccia perchè la salita a Le Buet, che passa da qui,  è una gita classica della zona, la neve è abbondante ma ghiacciata, il tracciato ricalca il sentiero estivo, una curva dietro l'altra con slalom fra massi e sassi di varie dimensioni, infilare il ponticello sull'Eau Berard a quota 1500 metri circa è simile ad una discesa in bob: fondo ghiacciato, percorso obbligato e velocità decisamente elevata! In vista delle case de La Poya infiliamo una stradina sulla destra che ci porta, in piano, fino alla strada nazionale, ad un Km circa dal Col de Montets.  Dieci minuti a piedi di asfalto e possiamo crollare nei pressi delle auto.
Per arrivare a casa ora non ci resta che percorrere il Vallese, salire al Sempione , girare attorno al Lago Maggiore ed arrivare a Varese! 

Gran gita, l'avessimo studiata a casa probabilmente l'avremmo scartata: con condizioni di neve diverse potrebbe essere molto più difficile, da effettuarsi comunque con neve perfettamente assestata, i pendii sono veramente ripidi! Comunque il panorama verso il Bianco è fantastico.

Tempi: poco meno di 3 ore per la salita al colle. 5,30 in totale. 


Tourengänger: paoloski


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