Pensavo di fare una cima molto panoramica,in val Poschiavo,considerato che il pericolo valanghe si è molto abbassato. Purtroppo ho dovuto rinunciare a causa di un forte raffreddore e ho pensato di fare una due giorni,in una capanna dalla quale poter fare foto notturne,poi...Giancarlo mi manda un sms e chiede se sarei disponibile per andare alla Garzonera alla quale vi partecipano un po di amici. E perché no,è un bel po di tempo che non ci si vede e quindi lo avviso che se non peggiora la mia situazione fisica,posso essere presente. Ci troviamo al Breggia,siamo un bel gruppetto di 15 scalmanati/e che anno voglia di divertirsi: do le direttive a riguardo la sosta per bisogni fisiologici,giustamente bisogna pensare alle donne che non hanno “il catetere” a disposizione e quindi rischierebbero di far prendere freddo alle terga. Giunti all'area di sosta prima dell'uscita di Airolo,tutti dentro a far ciò che meglio soddisfa: tutti contenti per questa sosta logistica che ha messo a proprio agio il gruppo. Giunti a Nante,notiamo vari gruppi di ciaspolatori e il presentimento di non riuscire a trovare parcheggio mi assilla ma proseguiamo fino in centro dove...jauuuuu,3 bei posticini giusto per le nostre auto! Mentre ci prepariamo passano i componenti ticinesi del gruppo più consistente,che salutiamo,poi altri ancora e...partiamo anche noi alle fatidiche ore 9,30 (di solito a quest'ora è già almeno 1 ora che cammino). Giunti alla fattoria,suggerisco che le ciaspole non servono,la neve è dura e tiene bene,quindi proseguiamo fino al bivio per Giof,dove decido di fare il percorso più bello e migliore dal punto di vista tecnico,visto che aveva nevicato ancora e quindi la neve non gelata rendeva il passo più sicuro. Invece Italo e Giancarlo,innestato il turbo prendono il percorso che sale dal ponte sul Calcascia in direzione di Giof,in modo da preparare la capanna in modo accogliente per il gruppo. Il percorso è ben battuto e non ghiacciato,con bei tornanti e mai ripido come l'ultima volta che lo feci...sono tranquillo per coloro che mi seguono! La traccia ben evidente ci conduce al ponte di Cascina di Prato,poi al ponte dell' alpe Prato/Taioi,dove noto che il percorso sicuro è ben tracciato,comunque,viste le condizioni stabili e non “pericolose”avviso la possibilità di percorrere la strada,con pendenza “morbida” ma con alcuni accorgimenti per la sicurezza del gruppo. Giunti alla valanga che mette non poca suggestione,chiedo a tutti di mantenere una distanza di almeno 10 passi da colui che precede,in tal modo,in caso di necessità,vi sia la prontezza di soccorso da parte degli amici. Con cautela e sempre scrutando a monte mi incammino e giunto al punto dove il pericolo non sussiste osservo il passaggio del gruppo,poi arriviamo al bivio dal quale in 15 minuti si può salire alla capanna: chiedo se preferiscono fare la pista battuta,più lunga ma al sole o battere la fresca neve. La risposta è di andare dove il sole potesse scaldare i nostri corpi. Anche sul tratto che si trova alle spalle della capanna non mancano le valanghe,poi arrivati all'alpeggio propongo la salita al cocuzzolo,con discesa liberatoria alla capanna: parte dei componenti accettano,altri preferiscono il pianoro che conduce alla capanna. Alla capanna vi giungiamo alle 12,00 e il calore del suo interno ci accoglie (complimenti ai fuochisti Gianca e Italo) e in men che si dica...si affolla di escursionisti: dagli zaini fuoriescono gli antipasti,formati da salumi vari e formaggi,che cominciano ad essere divorati dai commensali. Gli amici ticinesi rimangono allibiti nel vedere quanta abbondanza di cibo è stata portata lassù (in primis il vino). Nel frattempo la pasta viene pronta,ottima (complimenti a Pia e Beppe). Poi,arriva il momento dei dolci e dei digestivi: alla fine i nostri stomaci non ne possono più. La capanna si svuota e rimaniamo noi: qualcuno opta per un pisolino,altri per lavorare in cucina si,ma per lavare le pentole (i piatti erano di carta),poi...viene il momento di andare,qualcuno con malavoglia di desta dal riposo e il capanat,assicurato che nessuno avesse più bisogno del bagno,mette l'antigelo sia nella tazza del bagno che nel lavello (l'antigelo finalmente l'ho trovato scongelato). Poi la classica foto di gruppo e la discesa tramite il percorso sicuro,dove il divertimento non è mancato. Ringrazio tutto il gruppo per la ottima riuscita escursionistica-enogastronomica alla Garzonera e vi saluto ad uno a uno: Gianca e Mariangela – Giancarlo e Paola – Italo e Marina – Beppe e Pia - Adriano – Mauro – Flora – Anna – Laura e infine Rosita che è stata grande nel riuscire a stare MAI ultima (capito Marco? Può fare tutto Rosita,basta non fargli pesare il suo passo,che poi è come il mio).
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