rifugio Venini m.1576 -M.di Tremezzo m.1700 -M.Crocione m.1641 CAPODANNO 2010 al VENINI


Publiziert von Alberto , 5. Januar 2011 um 10:29.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:31 Dezember 2010
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 670 m
Strecke:Boffalora m.1250 -alpe d'Ossuccio m.1306 -alpe di Lenno m.1495 -rifugio Venini m.1576 -M.di Tremezzo m.1700 -M.Crocione m.1641
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano -Como -Argegno -seguire per la val d'Intelvi -S.Fedele Intelvi: da qui si può scegliere o per Pigra (svoltando a destra) o per Ponna (proseguendo diritto) -Laino -bivio per Ponna/Boffalora -prendere a destra la strada militare (asfaltata tranne per 2 hm. Ma in buone condizioni) -alpe Boffalora
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Venini (quando è aperto) o all'Alpe Sala (zona alpe Colonno salendo da Pigra,aperto tutto l'anno)
Kartennummer:carta Kompass lago di Como -lago di Lugano

Durante un'escursione,Marco mi dice che la sua proposta di festeggiare l'ultimo dell'anno al mare,è stata pienamente bocciata (ci teneva molto). Era non poco abbacchiato dal sentire il rifiutare da parte delle amiche di tale proposta,tantè che mi disse che a quel punto pensava di andare al rifugio Gherardi in val Taleggio da solo (da solo? Non è da Lui!!!!). Io ero già predisposto a passarlo in un rifugio autogestito,un posticino di sicuro lo avrei trovato,poi,mi venne in mente il rifugio Venini e gli dissi a Marco: prova a sentire se al Venini si festeggia,c'è il nuovo gestore,in gamba,con tanta voglia di fare...magari...mi aggrego. Dopo qualche giorno leggo la è-mail,dove Marco spiega che al Venini aveva già riservato dei posti e le risposte positive a tal proposito piovevano a jose: ma è normale,escursionisti “veraci” vanno in montagna a festeggiare l'ultimo,non a Riccione!!!!! Così con Marco rimango d'accordo che salgo da solo la mattina del 31,preferendo questa scelta per godere dell' intera giornata e nel caso vi fossero problemi di neve,aver a disposizione più tempo. Parto presto,come al solito e giunto al bivio dove diritto si giunge a Ponna,io svolto a destra,prendendo la strada militare che conduce a Boffalora: qui metto le catene alla “tigre delle Alpi” he he he,per sicurezza,visto che la strada la conosco bene e non vi sono tante piazzole di scambio in caso s'incrocino altre vetture. Oltre al fatto che in molti tratti è all'ombra e la sicurezza di trovarla pulita,diciamo in maniera sufficiente,ero molto sul dubbioso. Infatti,prima di arrivare al ristorante,nei tornanti che salgono alla zona pic-nic,se non avessi avuto le catene,sarei stato nei guai,poi,giunto alla biforcazione che adduce al ristorante,la strada è completamente innevata. Il trattore è passato e ne ha tirata via un poco,ma in alcuni punti al centro vi era anche uno spessore di 20 cm. (rischioso per chi ha l'auto un po bassa). Comunque,tra uno sballottamento e l'altro proseguo e giunto ad una curva,noto un forte avvallamento: devo accellerare,altrimenti ci rimango! Così do una bella accelleratina e...la “tigre” da il meglio di se,superando l'ostacolo e a portarmi a destinazione. A Boffalora,noto che la strada proveniente dall'alpe Colonno e da Pigra,è decisamente migliore e penso proprio di far ritorno da quella parte,anche se più lunga di qualche chilometro. Alle 9,05 mi incammino e mentre salgo ecco avvicinarsi un'auto: è Simone il gestore del Venini,che sale con la famiglia al rifugio dopo essere già sceso la stessa mattinata: mi chede informazioni sulla strada che ho percorso e lo avviso che solo auto ben alte da terra possono fare quella strada,altrimenti è meglio da Ponna. Ci salutiamo e alle 10,30 raggiunto il rifugio,lo avviso che proseguo: dopo 1 ora sono al Tremezzo e in altri 30 minuti al Crocione.dove Marco mi telefona per sapere bene in che condizioni foss Durante un'escursione,Marco mi dice che la sua proposta di festeggiare l'ultimo dell'anno al mare,è stata pienamente bocciata (ci teneva molto). Era non poco abbacchiato dal sentire il rifiutare da parte delle amiche di tale proposta,tantè che mi disse che a quel punto pensava di andare al rifugio Gherardi in val Taleggio da solo (da solo? Non è da Lui!!!!). Io ero già predisposto a passarlo in un rifugio autogestito,un posticino di sicuro lo avrei trovato,poi,mi venne in mente il rifugio Venini e gli dissi a Marco: prova a sentire se al Venini si festeggia,c'è il nuovo gestore,in gamba,con tanta voglia di fare...magari...mi aggrego. Dopo qualche giorno leggo la è-mail,dove Marco spiega che al Venini aveva già riservato dei posti e le risposte positive a tal proposito piovevano a jose: ma è normale,escursionisti “veraci” vanno in montagna a festeggiare l'ultimo,non a Riccione!!!!! Così con Marco rimango d'accordo che salgo da solo la mattina del 31,preferendo questa scelta per godere dell' intera giornata e nel caso vi fossero problemi di neve,aver a disposizione più tempo. Parto presto,come al solito e giunto al bivio dove diritto si giunge a Ponna,io svolto a destra,prendendo la strada militare che conduce a Boffalora: qui metto le catene alla “tigre delle Alpi” he he he,per sicurezza,visto che la strada la conosco bene e non vi sono tante piazzole di scambio in caso s'incrocino altre vetture. Oltre al fatto che in molti tratti è all'ombra e la sicurezza di trovarla pulita,diciamo in maniera sufficiente,ero molto sul dubbioso. Infatti,prima di arrivare al ristorante,nei tornanti che salgono alla zona pic-nic,se non avessi avuto le catene,sarei stato nei guai,poi,giunto alla biforcazione che adduce al ristorante,la strada è completamente innevata. Il trattore è passato e ne ha tirata via un poco,ma in alcuni punti al centro vi era anche uno spessore di 20 cm. (rischioso per chi ha l'auto un po bassa). Comunque,tra uno sballottamento e l'altro proseguo e giunto ad una curva,noto un forte avvallamento: devo accellerare,altrimenti ci rimango! Così do una bella accelleratina e...la “tigre” da il meglio di se,superando l'ostacolo e a portarmi a destinazione. A Boffalora,noto che la strada proveniente dall'alpe Colonno e da Pigra,è decisamente migliore e penso proprio di far ritorno da quella parte,anche se più lunga di qualche chilometro. Alle 9,05 mi incammino e mentre salgo ecco avvicinarsi un'auto: è Simone il gestore del Venini,che sale con la famiglia al rifugio dopo essere già sceso la stessa mattinata: mi chede informazioni sulla strada che ho percorso e lo avviso che solo auto ben alte da terra possono fare quella strada,altrimenti è meglio da Pe la strada fino a Boffalora: io gli spiego che fino lì possono con tranquillità,giungervi e si fida di ciò che gli dico. La pista non è stata battuta da molti,solo due son passati,uno con le ciaspole e uno con i ramponi (o forse lo stesso). Così decido di battere anche il percorso non battuto,in modo da agevolare coloro che avessero intenzione di farsi un giro. La voglia di stare nella pace e al bel sole caldo al Crocione è invitante,ma...devo fare ritorno...Una breve sosta per mangiare nella zona delle batterie e poi giungo al rifugio,dove mi accompagnano alla camera. L'unica camera calda (la stufa a palettes non funzionava per la rottura del computer),anzi,molto calda,tantè che approfitto per asciugare pantaloni e calzettoni,oltre al maglione e pile. Scendo e scambio alcune chiacchere,mentre sopraggiungono altri che festeggeranno in compagnia: diciamo che su 80 solo una 20 na a dir tanto,erano escursionisti “veraci”,gli altri...solo gitanti,che per loro fortuna non ha nevicato,sia prima che durante la notte,altrimenti...Chi arrivava al pomeriggio gli veniva offerto del thè o acqua,qualcuno si faceva fare dei panini (enormi) per smorzare la fame. Poi al tramonto ecco che cominciano ad arrivare i gruppi più sostanziosi,compreso i miei amici che li accompagno in camera. L'attesa è lunga,poi: ecco che ci viene offerta la sangria,buona,fredda e andava giù che era un piacere (tranne per la mia testa che cominciava a risentirne: non reggo la birra,figuriamoci l'alcool). Poi a tavola dove ci vengono serviti taglieri di salumi. Mentre si cerca di colloquiare,la musica tende a sopprimere le parole e allora chiedo se è possibile abbassarla: detto e fatto. Simone chiede ai ragazzi vicino al nostro tavolo se controllano loro la stufa,al loro sì,gli dice sorridendo,che saranno responsabili. Io li guardo,scruto i loro volti e non mi pareva che stessero molto attenti alla stufa: tra il salone e la saletta,vi era una certa frescura,infatti nel nostro angolino non è che facesse caldo. Non mi fido e vado a controllare: haaaaaaaaa,la stufa è quasi spenta e dentro i ragazzi vi anno messo tronchi che manco con la benzina si sarebbero accesi. Mi do da fare,soffiando e risoffiando ma nulla: esco e spacco un poco di legna fine per far riprendere il fuoco. Chiedo se c'è la diavolina (la mia era a casa perchè non è un rifugio in autogestione...) dopo un poco ecco che mi porta la diavolina e...vampata di fiamme,tolgo tutti i tronchi e metto quelli preparati da me. Il fuoco si ravviva e: ragazzi,dico loro,d'ora in poi qui ci penso io,non toccate nulla! Magari pensavano: ma questo chi è? Mica sarà solo lui capace di riaccendere il fuoco! Si,chissà quanti altri erano in grado di farlo,ma di far sì che si spegnesse,di sicuro io non sono il tipo. Comunque tengo sotto controllo la stufa,tra un boccone e l'altro metto legna su legna,tanto che ad un certo momento tutti avevano un gran caldo: il ragazzo che stava a capotavola,del gruppo “fuochisti falliti” era impassibile al grande calore che aveva a poche decine dalle sue spalle. Secondo me avrà perso qualche chilo senza fare sforzi! Dopo un po,un fischio aleggia nell'aria: ma che è?. La stufa? Chiedo ai ragazzi se la teiera era in ebollizione,ma era vuota,allora vado a vedere le conserve di vetro (all'interno vi erano cetrioli e altra roba: mica la mangeremo calda stà roba?): comincio a spostarne una,poi la seconda e allo spostare la terza...il fischio si interrompe e si alza un plauso da parte di tutti coloro che erano nella saletta,rivolto al “capanat” della situazione. Avremmo rischiato una “leggera” esplosione all'interno del rifugio,con cetrioli volanti da tutte le parti: uauuuuu,ci è andata bene! Poi avviso uno dei ragazzi di Simone che ho tolto dalla stufa i contenitori,che mi dice di essere solo di bellezza: suggerisco di metterli fuori dalla finestra e non più sulla stufa! Si mangia,passano con il bis di tutto,ma gli stomaci sono al limite della capienza e i rifiuti non mancavano. Poi...ecco la festa comincia: Simone si appresta alla consolle,mettendo cd anni 70/80 e la sala si riempie di scatenate/i ballerini,mentre alcuni come il bradiposki,guardano gli altri...ma...c'è qualcosa che non mi quadra: la musica è troppo alta! Non posso chiedere di abbassarla,per rispetto di chi vuol divertirsi,ma tanto meno non posso diventare sordo! Già lavoro nel baccano 8 ore per 7 giorni...la pace ed il silenzio sono i regali che posso fare ai miei timpani,quindi salgo in camera (noooo,non a dormire) e recupero un bel paio di tappi antifortunistici e...grande godimento! Il volume della musica che sentivo,ora è nella norma decibel per le mie orecchie (qualcuno riderà di quello che legge,ma son sincero e mi piace anche se mi si prende in giro: divertirmi sì,ma sempre evitando danni a me stesso). Poi...giunge l'ora dei fuochi: usciamo e si piazzano i mortaretti e allo scoccare della mezzanotte...bum bum,sfiiiii,sfiiiii...il cielo dalla stellata fantastica si illumina,i fuochi che si vedevano in lontananza,sia sul lago di Como che dal versante di Porlezza lasciavano allibiti i nostri sguardi,rapiti dai colori caldi che illuminavani il cielo. Poi,il sonno prevale e il bradiposki deve recuperare: quatto,quatto,salgo in camera,dove provo a togliere i tappi...no,me li rimetto,anche se la musica si sentiva molto di meno,ma così,il silenzio era piombato nella camera ed io...piombo nel sonno profondo,fino al mio risveglio alle 6,20 circa. I bisogni fisiologici mi costringono ad alzarmi e mentre mi dirigo in bagno,il russare di chi dormiva mi accompagnava,pure quelli che dormivano nella sala pranzo,al caldo del camino che mai si era spento. Poi,...ma questo è un'altro giorno...2011: BENVENUTO!


Tourengänger: Alberto


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