Sewenhuette - Rot Bergli - Sass Pass - Leutschachhuette
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Dopo una notte riposante nella confortevolissima Sewenhütte ed un'abbondante colazione, alle prima luci ci accingiamo a partire alla volta della Leutschachhütte, ieri sera Stephanie, una delle gerenti del rifugio, ci ha riservato due posti per l'indomani; la giornata si preannuncia magnifica: il cielo è terso ed un mare di nebbia ricopre la Meiental. Ripercorriamo il primo tratto del percorso fatto ieri per salire allo Spitzplanggenstock ma, poco dopo la palestra di roccia, deviamo a destra e scendiamo al Sewenseeli, l'acqua è veramente poca e la barchetta sembra un po' incongrua, contorniamo il laghetto in senso antiorario e saliamo sotto le pendici dello Scafschijen compiendo un traverso in leggera ascesa. Come scritto sull'ottima guida di Marco Volken il percorso è ottimamente segnato in bianco - blu. Fa abbastanza freddo, i primi raggi del sole però cominciano a riscaldarci e, quando arriviamo nei pressi di un pianoro con i resti di un'enorme frana, facciamo una prima sosta. Da qui deviamo verso nord e riprendiamo la salita verso il Rot Bergli. Dal passo la vista è entusiasmante: sotto di noi la solitaria Gorenerental e, in lontananza, le inconfondibili sagome dei Windgällen e del Bristen. C'è qualche chiazza di neve, ma molto meno di quanto temevo. Iniziamo a scendere, dapprima in direzione nord est più o meno per la massima pendenza, poi facciamo un lungo traverso in direzione nord ovest, ringraziamo la presenza dei segnavia: il percorso è tutt'altro che evidente e dalla cartina desumiamo che un errore ci porterebbe su dei salti di roccia, la vegetazione si fa rigogliosa e, a tratti, il percorso è intriso d'acqua. Il sentiero compie una specie di S abbassandosi su terreno ripido e, finalmente, siamo sul fondovalle. Ci dirigiamo verso un enorme masso erratico e da qui al torrente. Ora ci aspetta la risalita della valle, dobbiamo oltrepassare la Murmetsbiel che fa veramente onore al suo nome: le marmotte sono ovunque. Dopo di che non ci resta che risalire il Vordere Steinchelen, che da qui non riesco assolutamente ad individuare, salendo però si vede un'esilissima traccia che risale il fianco della montagna. Il pendio è abbastanza ripido e obbliga, a tratti, all'uso delle mani. Finalmente il Sass Seeli: un laghetto idilliaco in cui si specchiano innumerevoli cime e da dove possiamo vedere chiaramente quanto ancora ci aspetta: dal Sass Pass ci separano ancora 200 metri di dislivello di cui molti sono ricoperti di neve. Dopo la meritata sosta pranzo ripartiamo...in discesa! Dobbiamo scendere ad una valletta sottostante e poi risalire la ripida rampa che porta al passo. A 2500 m circa la neve è abbondante e decidiamo di usare le piccozze, Silvia non l'ha mai presa in mano e le do qualche spiegazione. Eccoci al passo, mi affaccio sul versante Leutschachtal ed un brivido mi percorre la schiena, non è solo il freddo: il versante è completamente in ombra ma è , soprattutto, per il pendio a 45° ricoperto di mezzo metro di neve fresca. D'altronde da qui è impensabile tornare indietro, dobbiamo proseguire: il rifugio è già visibile anche se molto lontano. Comunque abbiamo anche corda ed imbragature: eventualmente ci legheremo in cordata, scendiamo con estrema calma, vediamo il rifugio in lontananza e il vento ci porta le voci. Finalmente siamo giù: un'ora per fare 400 metri in discesa, ci spostiamo sul lato della valle e quando raggiungiamo il sentiero sopraggiunge anche una nebbia fittissima; bè meglio qui che sulla discesa dal passo! Per l'orientamento non c'è problema: le voci che giungono dal rifugio ci guidano, quando vi arriviamo scopriamo un bel gruppo di confederati, intenti a cantare e scherzare, seduti all'esterno con una quantità notevole di lattine di birra davanti; sono a torso nudo (ci saranno si e no 5° !), o hanno un fisico bestiale o un tasso alcolico decisamente elevato!
Siamo partiti dalla Sewenhütte 10 ore fa ed abbiamo camminato per più di 8 ore! La sera il menù della Leutschachhütte si discosterà molto dalla tipica cucina italiana ma mangiamo a quattro palmenti: domani ci aspetta un'altra escursione impegnativa.
Siamo partiti dalla Sewenhütte 10 ore fa ed abbiamo camminato per più di 8 ore! La sera il menù della Leutschachhütte si discosterà molto dalla tipica cucina italiana ma mangiamo a quattro palmenti: domani ci aspetta un'altra escursione impegnativa.
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paoloski
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