Pizzo Redorta mt 3038
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Dopo due settimane di purgatorio per colpa della meteo avevo voglia di una cima, ma non di una qualsiasi. La scelta è caduta sul Redorta che mi sembrava la più riparata dal vento ed abbastanza lontana dalla cresta principale dove il tempo fà ancora i capricci.
Avevo visto da un report di domenica che gli sci andavano portati per un ora, la cosa non mi ha spaventato più di tanto.
Sono solo, la valle è tutta per me. La macchina arriva fino alla fine del pianone di Agneda , anche se si avesse il permesso non si potrebbe salire perchè una enorme valanga sbarra la strada.
Sci nello zaino,tanta voglia di soffrire e alle 6,45 parto. Come da programma riesco a mettere gli sci dopo il pianone della baita di Caronno, ma il tratto fino al Mambretti è tutto ingombro di slavine , salire è molto faticoso.
Dal Mambretti porto gli sci in mano per una decina di minuti e poi finalmente sono nel bellissimo vallone. Si sale bene, la neve è un biliardo. Più in alto una fastidiosa crosta di ghiaccio crea qualche problema a salire. quando sono sotto l'ultimo strappo decido di mettere i rampanti. La fatica si fà sentire, il canalino è lì sopra ma non si arriva mai
Nel canalino neve da favola, salgo solo con i bastoncini ed infine la cresta e la croce semisepolta Alle 11 sono in vetta.
Non fà freddo e la visibilità è buona. Il Redorta è veramente un posto da favola ma bisogna scendere perchè mi aspetta una infinita discesa.
Neve ancora ghiacciata nel primo tratto poi più sotto incredibilmente bella. Una goduria , immensi spazi tutti per me.
Nelle vicinanze del Mambretti le marmotte escono dai buchi nella neve a prendere il sole, i piccoli sono meno spaventati e si lasciano guardare. Dopo il tratto a piedi rimetto gli sci al Mambretti, ma scendere è un problema sui resti di slavina. Riesco ad arrivare incolume ai pendii prima della baita di Caronno e da quì ancora la lunga discesa alla macchina. Arriverò alle 13,45
Piccola nota tecnica
Il pizzo Redorta è una delle 3 cime orobiche che superano i 3000 mt, Pizzo Redorta mt 3038 - punta di Scais mt 3039 e pizzo di Coca mt 3052. Queste cime sono vicine e questo è il posto più suggestivo della catena Orobica.
Il pizzo Redorta si può raggiungere dalla parte bergamasca salendo da Fiumenero, un piccolo paesino in alta val Seriana oppure dal lato Valtellinese partendo da Agneda raggiungibile uscendo a destra alla fine della tangenziale di Sondrio per poi passare da Piateda Alta, dopo questo paese una strdina si stacca sulla destra e conduce alla centrale di Vedello. Da quì se non c'è neve si può salire al paesino di Agneda mt 1228 dove si può parcheggiare alla fine di un pianone. Per i più pigri pagando il permesso a Piateda Bassa si può proseguire fino alla diga di Scais mt 1494.
Costeggiando il bacino di Scais a sinistra si arriiva alla fine del lago alle case di Scais per poi salire nel bosco fino a sbucare in terreno aperto alla baita Caronno mt 1692. ora si sale in direzione della capanna Mambretti a quota 2002.
Questa capanna si trova in un posto di incredibile bellezza. Normalmente è chiusa e non gestita a parte nei mesi estiva e per poterne usufruire bisogna chiedere le chiavi al custode della diga di Scais. dalla capanna con un lungo traverso paineggiante si entra nel vallone a destra della punta di Scais.seguendo questo lungo vallone si arriva sotto il pizzo Redorta
Avevo visto da un report di domenica che gli sci andavano portati per un ora, la cosa non mi ha spaventato più di tanto.
Sono solo, la valle è tutta per me. La macchina arriva fino alla fine del pianone di Agneda , anche se si avesse il permesso non si potrebbe salire perchè una enorme valanga sbarra la strada.
Sci nello zaino,tanta voglia di soffrire e alle 6,45 parto. Come da programma riesco a mettere gli sci dopo il pianone della baita di Caronno, ma il tratto fino al Mambretti è tutto ingombro di slavine , salire è molto faticoso.
Dal Mambretti porto gli sci in mano per una decina di minuti e poi finalmente sono nel bellissimo vallone. Si sale bene, la neve è un biliardo. Più in alto una fastidiosa crosta di ghiaccio crea qualche problema a salire. quando sono sotto l'ultimo strappo decido di mettere i rampanti. La fatica si fà sentire, il canalino è lì sopra ma non si arriva mai
Nel canalino neve da favola, salgo solo con i bastoncini ed infine la cresta e la croce semisepolta Alle 11 sono in vetta.
Non fà freddo e la visibilità è buona. Il Redorta è veramente un posto da favola ma bisogna scendere perchè mi aspetta una infinita discesa.
Neve ancora ghiacciata nel primo tratto poi più sotto incredibilmente bella. Una goduria , immensi spazi tutti per me.
Nelle vicinanze del Mambretti le marmotte escono dai buchi nella neve a prendere il sole, i piccoli sono meno spaventati e si lasciano guardare. Dopo il tratto a piedi rimetto gli sci al Mambretti, ma scendere è un problema sui resti di slavina. Riesco ad arrivare incolume ai pendii prima della baita di Caronno e da quì ancora la lunga discesa alla macchina. Arriverò alle 13,45
Piccola nota tecnica
Il pizzo Redorta è una delle 3 cime orobiche che superano i 3000 mt, Pizzo Redorta mt 3038 - punta di Scais mt 3039 e pizzo di Coca mt 3052. Queste cime sono vicine e questo è il posto più suggestivo della catena Orobica.
Il pizzo Redorta si può raggiungere dalla parte bergamasca salendo da Fiumenero, un piccolo paesino in alta val Seriana oppure dal lato Valtellinese partendo da Agneda raggiungibile uscendo a destra alla fine della tangenziale di Sondrio per poi passare da Piateda Alta, dopo questo paese una strdina si stacca sulla destra e conduce alla centrale di Vedello. Da quì se non c'è neve si può salire al paesino di Agneda mt 1228 dove si può parcheggiare alla fine di un pianone. Per i più pigri pagando il permesso a Piateda Bassa si può proseguire fino alla diga di Scais mt 1494.
Costeggiando il bacino di Scais a sinistra si arriiva alla fine del lago alle case di Scais per poi salire nel bosco fino a sbucare in terreno aperto alla baita Caronno mt 1692. ora si sale in direzione della capanna Mambretti a quota 2002.
Questa capanna si trova in un posto di incredibile bellezza. Normalmente è chiusa e non gestita a parte nei mesi estiva e per poterne usufruire bisogna chiedere le chiavi al custode della diga di Scais. dalla capanna con un lungo traverso paineggiante si entra nel vallone a destra della punta di Scais.seguendo questo lungo vallone si arriva sotto il pizzo Redorta
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