Carì - Capanna Prodör - Brusada - Q2060 - Carì di Dentro (Ciaspole)


Publiziert von giorgio59m (Girovagando) , 28. Januar 2010 um 11:02. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:23 Januar 2010
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Molare 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 450 m
Strecke:Carì Posta Q1630 - Capanna Prodör Q1750 - Brusada Q1950 - Q2064 - Carì di Dentro Q1745
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada Milano - Como - Chiasso - Svizzera, passare il confine e proseguire verso nord (verso il Gottardo). Oltrepassare Lugano, la galleria del MonteCeneri, Bellinzona. Seguire per il Gottardo. Uscire a Faido, seguire le indicazioni per Carì, giunti a Carì abbiamo parcheggiato nei pressi degli impianti di risalita. Si potrebbe proseguire fino a Predelp, parcheggiando vicino alle indicazioni per la Capanna Prodör.

Oggi siamo nella Val Leventina, con precisione a Carì, nota località turistica a 1600mt.

Oltre ad essere una bella località alpina, è attrezzata per gli sport invernali (piste ed impianti di risalita), e d'estate è punto di partenza per molte escursioni.

La serie di cime che la sovrastano (Pizzo di Campello, Pizzo d' Era, la Cima di Gana Rossa, a sud il Pizzo Molare ed il Pizzo di Nara, a nord il Pizzo del Sole, il Pecian) la dividono dalla Valle di Blenio e dalla Valle di Santa Maria, con una serie di passi e bocchette ... un invito per un escursionista.

Abbiamo già attraversato Carì lo scorso luglio, per salire ai bellissimi laghetti di Chiera (escursione #38).

Oggi siamo in tre, Giorgio, Paolo e Gimmy, il quarto è rimasto a casa per una forma influenzale.

Lasciamo l'Italia ed il meteo che indicava sole sembra aver sbagliato (di nuovo?), è umido e coperto.

A Chiasso e Lugano la situazione è analoga, speriamo che oltre la galleria del Ceneri si possa vedere il sole.

Restiamo delusi, ancora nuvole ed umidità, peccato ... ma nulla ci riporterebbe a casa.

Passiamo oltre Bellinzona, Arbedo e Biasca ... nessun miglioramento.

Sorprendentemente si apre uno spiraglio tra le nuvole e vediamo alcune belle cime innevate in un cielo blu, allora c'e' speranza.

Lasciamo l' autostrada a Faido ed iniziamo la salita con lunghi tornanti.

Salendo sopra i 1300mt, cambia completamente la situazione, sembra di aver "bucato" le nuvole e man a mano che ci si alza resta sotto di noi una coltre di nubi, quasi ovatta.

Ci fermiamo ad osservare la Val Leventina coperta dalle nuvole e noi sopra immersi in un cielo blu e limpido, un tiepido sole, una vera bellezza.

Salendo a Carì siamo 'obbligati' a parcheggiare nelle aree dedicate nei pressi degli impianti di risalita.

Siamo praticamente sotto la stazione di partenza della seggiovia, che parte da Carì e sale a Brusada Q1950. Una seconda seggiovia riparte da Brusada e sale a Q2150 vicino al laghetto di Carì Q2256.

Abbiamo pensato ad un giro ad anello, che ci porta a salire alla Capanna Prodor, quindi a Brusada (arrivo seggiovia) poi scendere verso Carì di Dentro ed infine a Carì.

Ci prepariamo con tranquillità, attorniati da un gran numero di persone con sci e snowboard che sale alla seggiovia.

Alle 9:20 ci incamminiamo verso Prodor, lasciano rapidamente lontani i rumori della seggiovia ed il vociare di chi aspetta.

In 10 minuti raggiungiamo la frazione e lasciamo la strada principale per il sentiero.

La neve è abbondante, ma il sentiero (indicazioni sulla strada e dentro il bosco per Capanna Prodor) è ben battuto, quindi iniziamo a salire senza le ciaspole.

In meno di mezz'ora siamo alla Capanna Prodor Q1740, è chiusa. Qui ci fermiamo per calzare le ciaspole, da qui in poi le tracce sono meno evidenti e battute.

Il sentiero verso Brusada è comunque ben segnalato (anche con simpatici cartelloni che descrivono la fauna), dopo dieci minuti passiamo sotto la seggiovia (Q1780) e risaliamo seguendo in parte le tracce esistenti (che non sempre seguono le tracce del sentiero estivo), ed in parte in libertà usando come riferimento i piloni della seggiovia.

Per un breve tratto passiamo su un lato della pista di sci, per poi ritornare nella tranquillità del bosco.

La pendenza è piuttosto importante, ma prendiamo quota.

A 1950mt, sbuchiamo su un costone che ci porta verso Brusada, siamo a Q1950, qui mentre leggo la cartina, questa mi scivola di mano ed inizia a scivolare verso valle, si ferma abbastanza lontano.

Mi armo di pazienza ed aggirando il costone raccolgo la mia cartina dopo un bel pezzo in neve fresca. Paolo si era offerto di andare a prenderla, ma non gli cedo la gioia della passeggiata nella neve alta.

10 minuti buttati (per chi mi aspetta), li raggiungo e ci dirigiamo con un largo giro verso Brusada.
Lo spettacolo tutto intorno è da lasciare senza fiato ...

Alle 11:10 siamo all' arrivo della prima seggiovia, un gran numero di persone sono al punto di ristoro, molti si apprestano a prendere la seggiovia che sale verso il lago di Carì (Q2100).
Sembra di essere a Rimini per le persone ed il gran vociare.

Lasciamo Brusada, decidendo che è troppo presto per iniziare la discesa del giro ad anello, quindi puntiamo verso l' alto, verso il lago di Carì.

L' idea è di camminare fino a mezzogiorno per poi scendere a pranzare verso Carì di Dentro.
La salita è purtroppo ai bordi della piste di sci, quindi si deve fare attenzione a non essere di intralcio.

E' divertente vedere bambini che imparano a sciare, ed altri più esperti che vanno come saette.

Alle 12:00 siamo a Q2064 sopra Brusada, a metà quasi del secondo tratto della seggiovia.

Ci fermiamo ad ammirare un panorama meraviglioso, di fronte il gruppo Tencia a in basso la Leventina sempre coperta dalle nubi ed un paesaggio bianco e splendente.

Serie di foto, anche per una panoramica a 180° (sul ns sito).

Dietro-front ed iniziamo a scendere, e ci accorgiamo che la pendenza in salita era piuttosto elevata, ma te ne accorgi solo quando riscendi.

In un tratto la pendenza è tale che si deve aggirare la pista passando su un costone in neve non battuta, scendendo a zig-zag per alleggerire la pendenza.

Arriviamo a Q1850 dove si incrociano varie piste, tutte scendono, con pendenze e difficoltà diverse, verso Carì di Dentro.

Percorriamo la pista per le slitte, che con ampi tornanti ci porta proprio sopra le baite, qui decidiamo per un fuoripista, forse stufi dell' ultimo tratto sulla pista battuta.

Io parto seguito da Gimmy, improvvisamente sento Gimmy gridare verso Paolo, mi volto e lo vedo impegnato in un tuffo di testa nella neve.

Un tuffatore provetto, lo chiameremo Cagnotto (noto tuffatore italiano) per tutto il pomeriggio.

Paolo emerge dalla neve, e ride, sollevati io e Gimmy iniziamo a ridere come lui.
E' tutto imbiancato dalla testa ai piedi ... un vero pupazzo.

Dopo aver controllato che la tecnologia non ha subito danni (telefono e videocamera), si rimette le ciaspole (una si è sganciata) e ripartiamo.

Io e Gimmy siamo sempre avanti, questo non è da Brown ....

Raggiungiamo Carì di Dentro e vediamo Paolo in alto seduto sulla neve, ha capito che la scarsa tenuta delle ciaspole è dovuta agli accumuli di neve ghiacciata sotto i ramponi delle ciaspole, e cerca di rimuoverli, senza riuscire. Rimanda l' operazione ad una posizione più comoda.

Lo vediamo di nuovo sorridere, ora che ha capito ritornerà in testa alla fila, lui è il nostro "uomo ciaspola".

Con Gimmy troviamo una panca in legno all'esterno di una baita, con spazio appena sufficiente per tutti e tre, ma con ottima vista ed un gran sole.

Senza pensarci troppo, puntiamo a prendere possesso (solo per il pranzo ...) di quel magnifico angolo.

Tolgo le ciaspole e sprofondo nella neve fino alla cintura ... però !

Arriva Brown (Paolo), e si accomoda anche lui, e per prima cosa pensa alla pulizia delle ciaspole, la sua fama di uomo-ciaspola non può essere compromessa.

Pranziamo e chiaccheriamo per quasi un' ora e mezza, è troppo bello !!!

Prolunghiamo la sosta il più possibile, l' ho già detto mille volte ma questi momenti sono veramente impagabili.

Alle 14:15 ci rimettiamo un viaggio, dopo la rituale foto di vetta (?).

Raggiunta la strada-pista di sci, togliamo le ciaspole, inutili nella neve così battuta.

Scendiamo sempre sul bordo della pista, stando attenti ai molti sciatori e snow-board.

In breve (troppo in breve) siamo sopra Carì ed agli impianti di risalita, l'auto è parcheggiata poco sotto.

In sostanza la discesa è durata solo 30 minuti, troppo poco commentiamo subito, un'oretta di cammino in più, dopo pranzo, sarebbe stata molto gradita da tutti noi (mai successo un ritorno così breve).

Cosa aggiungere ancora, è una racchettata abbastanza semplice (magari evitando alcuni brevi tratti impervi), sicuramente alla portata anche per i primi approcci con le ciaspole.

Ci torneremo di certo sia per racchettare per per escursioni estive ... Carì arrivederci !

Piccolo sommario:
Andata: Carì Posta-Cap.Prodor-Brusada-Q2064-Car' di Dentro 5Km  3:15 al netto delle soste
Ritorno: Carì di Dentro-Carì Posta  1,2Km 30min
DIslivello: 450mt

Partecipanti: Giorgio,Paolo,Gimmy
Molte altre foto, la panoramica, cartine, file su nostro sito
 
www.girovagando.net    (escursione #53)

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