Decido per il monte S.Primo,dove posso meglio visualizzare la situazione neve. Giunto al parco monte S.Primo,salgo al restaurato parcheggio situato sopra il ristorante la Baita. Qui,vedo che la neve è scarsa e dura,quindi decido di ramponarmi,però ascarso di problemi,le ciaspole me le porto appresso mentre nel frattempo,due ciaspolatori già facevano ritorno all'auto: devono essere saliti per gustare la meravigliosa alba. Giunto alla sella di Terrabiotta,proseguo sulla strada militare,dove in circa un'ora arrivo in vetta. Il sempre e incontrastato panorama a 360° che si apre agli occhi dell'escursionista è meraviglioso da quassù. La pioggia caduta dal 23 dicembre al 25 fino a quote elevate (oltre i 2000 metri) ha sciolto parecchia neve,infatti,per salire al Bregagno,la neve (dalla quale non affiorava l'erba) cominciava da S.Amate m.1623,stessa cosa per cima Pianchette e Gazzirola. Peccato,avrei avuto piacere di fare qualcosa nella bergamasca,ma è meglio lasciare perdere. Dopo aver firmato il libro di vetta e passato un 15 minuti a contemplare il panorama,decido di scendere,anche perché il freddo pungente non mi lasciava scelta diversa (certo che se vi costruissero un bivacchino,tipo quello del rifugio Consigliere,con grandi vetrate che ripara dai forti venti,dal freddo e per cambiarsi,sarebbe un'ottima idea: forse se questo angolo di paradiso,paragonabile al monte Generoso,fosse stato in territorio elvetico...) scendo all'auto. Molti sci alpinisti salivano e dopo pochi munuti scendevano,per farsi una sciatina nella zona più vicina a casa. Piccola nota gastroescursionistica: la strada che sale dal passo del Ghisallo,passa vicina ad alcuni ristorantini,dai piatti tipici del centro lario,sempre affollati da chi vuol gustare delle ottime prelibatezze,dopo un'escursione,per concludere in bellezza e in compagnia.
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