Corni di Canzo


Publiziert von Federico , 22. September 2009 um 13:58.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 5 Juli 2009
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1500 m
Abstieg: 1500 m
Strecke:Santuari di San Martino Valmadrera, Sentiero delle Vasche, San Tomaso, Corni Orientale, Centrale e Occidentale di Canzo, San Tomaso, San Martino
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Valmadrera, Santuario Madonna di San Martino. Portarsi in via San Martino ove esistono diverse possibilità di parcheggio.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Lo stesso della partenza. Santuario Madonna di San Martino
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Sev di Pianezzo ai piedi del Corno di Canzo Centrale versante N
Kartennummer:Kompass n°91 Lago di Como e di Lugano

Si parte con una visita al Santuario della Madonna di San Martino a Valmadrera. L’ascesa al santuario è caratterizzata da una strada acciottolata affiancata dalle cappelle della via crucis. Il santuario risale alla fine del XIII secolo e in esso è venerata la Madonna del latte ritratta in un affresco del quattrocento. Diversi altri affreschi, sculture ed un giardino ben curato rendono tale luogo di culto una meta suggestiva ed ideale per ritemprare lo spirito in vista di una ascesa impegnativa nonché classica come quella che ci apprestiamo a vivere verso i Corni di Canzo.
 
            Terminata la visita al Santuario torniamo sui nostri passi e all’altezza dell’ottava stazione della via crucis ci inoltriamo nel cosiddetto Sentiero delle Vasche (la cui descrizione e le cui foto riportiamo in un altro rapporto). Lo percorriamo interamente e dopo esserne usciti seguiamo le indicazioni verso San Tomaso. In totale ci ritroviamo a San Tomaso avendo percorso interamente il Sentiero delle Vasche dopo 1h 10’ di cammino. Siamo veloci perché il sentiero lo conoscevamo già e le foto erano già state scattate. Non facciamo sosta e decidiamo di proseguire verso i Corni di Canzo prendendo il sentiero n°4 seguendo l’indicazione per Pianezzo. Raccomandiamo nel tratto iniziale di questo sentiero di mantenersi sulla destra fino al momento in cui si arriva a costeggiare un muretto costruito in pietra secca. Seguire il muretto. A questo punto i segnavia da seguire riporteranno il doppio numero 4/8. Dopo un po’ si giunge ad un primo gruppo di cartelli dove il sentiero n°4 si separa dal n°8. Noi seguiamo il n°4 in direzione Fo, Pianezzo. Dopo 40 minuti di cammino ci ritroviamo in località Acqua del Fo a 1000 m di altitudine. Continuiamo a seguire il sentiero n°4 per altri 20 minuti di cammino in direzione Pianezzo e giungiamo ad un bivio segnalato da un altro gruppo di cartelli. Abbandoniamo il sentiero n°4 e svoltiamo a dx in direzione Corno Rat sentiero n°8. E con nostra grande sorpresa in pochissimo tempo (5 minuti) giungiamo attraverso un facile pendio in cima al Corno Orientale di Canzo (dalla partenza da Valmadrera sono passate 2h 15’ di cammino passando per il Sentiero delle Vasche e per San Tomaso).
 
Il Corno Orientale di Canzo è il più semplice dei tre Corni da scalare. Non presenta alcuna difficoltà alpinistica ed escursionistica ed è veramente alla portata di tutti. In vetta si è accolti da una grande croce e i panorami che la cima offre sono molto belli. Ben visibile è soprattutto il Monte Moregallo ad est con il sentiero che si arrampica lungo la sua cresta occidentale, il ramo di Lecco del lago di Como verso nord ed il Corno Centrale di Canzo ad ovest. Quest’ultimo sarà la nostra prossima meta.
 
Decidiamo di ripartire presto per tentare di arrampicare il Corno Centrale di Canzo dal suo versante orientale. Ritorniamo sui nostri passi ripercorrendo in discesa il sentiero che in precedenza ci ha portato in cima al Corno Orientale. Giunti ai cartelli seguiamo la direzione per Pianezzo. Ad un certo punto il sentiero esce dal bosco ed assume le sembianze di un ghiaione. Proseguendo sempre dritti si raggiungerebbe il rifugio di Pianezzo, ma la nostra intenzione è diversa. Vogliamo scalare il Corno da qui. Allora, non appena scorgiamo dipinto su di una roccia a terra un segnavia di colore bianco e rosso, deviamo a sinistra verso la parete del Corno. La ghiaia traccia un’inversione ad U che ci porta verso l’alto. La seguiamo e da qui in poi vediamo comparire una serie di segnavia di color rosso. Passiamo accanto ad una piccola deviazione che offre la possibilità di addentrarsi in un crepaccio non pericoloso dal quale partono diverse vie alpinistiche di arrampicata su roccia. Proseguendo dritti giungiamo all’imbocco del sentiero attrezzato vero e proprio che ci porterà ad effettuare la scalata del Corno. Il sentiero è classificato EE (vedi foto). E’ una scalata per escursionisti esperti, facilitata nei tratti rocciosi più scabrosi dalla presenza di lunghe catene abbinate a cavi d’acciaio che offrono la possibilità dell’utilizzo di un kit da ferrata per assicurarsi durante la progressione. Si alternano tratti erbosi non attrezzati a tratti rocciosi, diversi passaggi spettacolari ma non particolarmente difficili. Una cosa è certa la pendenza è spesso notevole, bisogna avere sicurezza nella progressione ed è vietato soffrire di vertigini soprattutto se ci si volta indietro o si guarda sul lato destro. In 25 minuti ci ritroviamo in cima.
 
Non è la cima più alta dei tre Corni, ma i più la considerano la più difficile, certamente è la meno battuta dagli escursionisti. Dai 1365 m del Corno Centrale sono ben visibili le Grigne, il Resegone, la pianura padana, il lago di Como, l’arco alpino e la nostra prossima meta finale il Corno Occidentale. Ai nostri piedi vediamo il rifugio di Pianezzo Sev brulicante di gente. La piccola croce di vetta riempita dagli escursionisti di sassi benauguranti ci invita ad un autoscatto con lei. Poi pensiamo alla discesa, da effettuare sull’altro versante.
 
La discesa dal Corno Centrale è difficile, e creerebbe non pochi problemi a chi si fosse avventurato fin lassù pur soffrendo di vertigini. Richiede molta esperienza, sicurezza e stabilità. Non ci sono tratti attrezzati con catene e la possibilità di discesa è duplice. O si scende da un canalino, o si segue un sentiero molto stretto e molto esposto che scende a tornanti lungo il versante. L’imbocco del canalino è ben visibile partendo dalla base se lo si fa in salita, meno dalla cima in discesa. Se non siete sicuri d’averlo trovato optate per il sentiero il quale presenta soprattutto un punto delicato a circa tre quarti di discesa. Si tratta di un traverso di due passi da effettuarsi su di una roccia verticale e piuttosto liscia. Gli appigli giusti per passare ci sono tutti sia per le mani che per i piedi. Ma bisogna valutarli attentamente, non avere fretta ed essere sicuri della presa prima di staccare l’appoggio precedente verso il successivo. Il consiglio migliore che mi sentirei di dare è quello di effettuare la scalata al Corno Centrale per la prima volta con qualcuno che lo conosce già. Siamo di fronte ad una arrampicata che in alcuni punti può essere paragonata ad un primo grado non impossibile ma per esperti.
 
In 15 minuti circa siamo scesi dal Corno Centrale di Canzo e giungiamo alla Forcella dei Corni (il punto di mezzo tra i Corni Centrale ed Occidentale). Da qui è possibile una comoda discesa verso il rifugio Sev oppure si può proseguire verso l’ultimo dei tre Corni, quello Occidentale. La salita verso il Corno Occidentale di Canzo si caratterizza per la presenza di un canalino ben segnalato e abbastanza verticale, con numerosi ed ampi appigli per mani e piedi. Il canale può essere considerato un primo grado di arrampicata su roccia, richiede esperienza, assenza di vertigini, stabilità, prudenza. Se si passa per i punti giusti non è proibito per nessuno che sappia destreggiarsi con un minimo di arrampicata su roccia; ma bisogna passare per i punti giusti. In passato ho visto gente passare per dove non si deve passare e ritrovarsi sospesa nel vuoto in punti rischiosi oltre il dovuto. Per questo motivo il consiglio è di effettuare la scalata osservando chi già la conosce. In 20 minuti si è in cima all’Occidentale.
 
La cima del Corno Occidentale offre tutto lo spazio necessario per una pausa ristoratrice nonché un bel scorcio del Corno Centrale appena scalato. Dei tre Corni è la vetta più alta seppur di poco: Orientale 1239m, Centrale 1365m, Occidentale 1387m. Delle tre è la vetta più visitata dagli escursionisti e su di essa si sviluppa anche una nota via ferrata, recentemente ritracciata a nuovo, denominata del Venticinquennale.
 
La discesa dal Corno Occidentale può essere effettuata dal lato opposto da quello che si è saliti. Si seguono i segnavia che appaiono sulle prime rocce verso est fino a giungere al famosissimo Passo della Vacca. Si tratta di un tipico intaglio nella cresta che risale dal versante ovest del Corno Occidentale. In questo punto, a causa di una fenditura che attraversa dall’alto verso il basso l’intero Corno, la cresta si interrompe e richiede per essere attraversata un passaggio verso il basso per poi risalire in su. Il passaggio è molto spettacolare non difficile ma richiede pur sempre assenza di vertigini essendo esposto. Poi un breve tratto in cresta particolarmente esposto ci porta ad una radura dalla quale con un cammino a ritroso (seguire segnavia gialli) si può scendere facilmente dal Corno. Giunti all’altezza di un sentiero ghiaioso si possono osservare sulla destra un paio di stretti sentieri a malapena visibili nell’erba; questi correndo a mezzacosta raggirano il Corno riportandoci in breve tempo al punto in cui abbiamo iniziato la scalata iniziale (canalino). Da qui ci si riporta alla Forcella dei Corni in un tempo dalla cima di 20 minuti.
 
Dalla Forcella dei Corni, per il ritorno a Valmadrera, si può seguire l’indicazione per la Colma Val Ravella. La discesa sarà effettuata su di un sentiero facile dalle pendenze agevoli e poco faticose. Il sentiero è il numero 5. In un ora di cammino (1h) giungeremo a S. Tomaso passando per le località Colma Ravella ed Acqua del Fo, attraversando la riserva del Sasso Malascarpa. Da S. Tomaso ritorneremo a S. Martino evitando il Sentiero delle Vasche seguendo le indicazioni riportate nel rapporto dedicato a questo sentiero.
 
                                                                       Tempo Parziale / Ore Totali di Cammino
 
San Martino, Sentiero delle Vasche                           00’                        0h:00’
San Tomaso                                                             1h:10’                        1h:10’
Acqua del Fo                                                                 40’                        1h:50’
Corno Orientale di Canzo                                            25’                        2h:15’
Corno Centrale di Canzo                                             25’                        2h:40’
Forcella dei Corni                                                          15’                        2h:55’
Corno Occidentale di Canzo                                       20’                        3h:15’
Passo della Vacca, ritorno alla Forcella                       20’                        3h:35’
Inizio discesa
Colma Val Ravella                                                        25’                        4h:00’
Acqua del Fo                                                                    5’                        4h:05’
San Tomaso                                                                  40’                        4h:45’
San Martino                                                                  30’                        5h:15’
 
Ore totali di cammino 5h:15’, in salita 3h:35’, in discesa 1h:40’.
I tempi non tengono conto dei momenti di sosta o pausa.
L’escursione richiede approssimativamente 6h per essere completata con brevi soste di riposo, ad un passo veloce con piena conoscenza del territorio e del percorso. Altrimenti consigliate 7h - 8h

Tourengänger: Federico
Communities: Hikr in italiano


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