Grigna Settentrionale (2410 m) - anello Via della Ganda / Cresta di Piancaformia


Publiziert von peter86 , 11. August 2019 um 22:29.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:23 Juli 2019
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1100 m
Abstieg: 1100 m
Strecke:12 km circa come da traccia gps e waypoints. NB: il gps è impazzito per un attimo al Rifugio Bogani, registrando una deviazione mai fatta
Zufahrt zum Ausgangspunkt:SS36 uscita Bellano, seguire per Esino Lario, quindi per Cainallo ed infine proseguire fino a Vò di Moncodeno. Parcheggio a pagamento (4€), ricordarsi di fare il ticket alla macchinetta fuori dall'Albergo Cainallo.

Oggi mezza pazzia, ho troppa voglia di andare in montagna e così dopo 6 ore di faticoso lavoro parto insieme all'amico Gilberto per un'ambiziosa salita al Grignone.

All'insolito orario delle 14.55 ci incamminiamo dal parcheggio di Vò del Moncodeno.
Fa molto caldo, l'umidità è alle stelle e la nostra cima in mezzo alle nuvole, ma sapevamo che sarebbe stato così, quindi non ci demotiviamo ed attacchiamo la salita con grande motivazione.
Seguiamo sempre il sentiero 25, che, dopo un'iniziale breve salita, compie un lungo mezzacosta, con diversi tratti pianeggianti ed anche una lieve perdita di quota, quindi finalmente in più decisa ascesa tra i larici ci porta al Rifugio Bogani.
Sosta per una bibita fresca e per riprenderci un pò dalla terribile afa, quindi riattacchiamo la salita, sempre seguendo il sentiero n.25.
Si esce dal lariceto e si entra in un suggestivo ambiente di prati e detriti, al cospetto delle stupende bastionate rocciose del Grignone.
Salendo, i prati si fanno sempre più radi, lasciando spazio a ghiaioni, sfasciumi e grossi massi, si passa accanto ad alcuni profondi crepacci tra le rocce, ma il sentiero rimane per un lungo tratto molto semplice.
Le difficoltà sono tutte concentrate nell'ultimo tratto.
Dapprima un brevissimo passaggio piuttosto verticale (un paio di metri) tra alcuni grossi massi, semplificato dalla presenza di una catena, quindi, superato il bivio per la Cresta Piancaformia che seguiremo in discesa, si incontra un tratto su placche lisce, attrezzato con un grosso cavo sulle rocce a destra.
Infine, si risale il ghiaione sotto la cima e si attaccano le ultime placche rocciose, anche queste attrezzate con una catena che facilita notevolmente la progressione.
A rendere più pericolosa la salita, nel nostro caso, ci pensano alcune pecore, che continuando a muoversi sopra di noi, fanno rotolare sassi e sfasciumi sul sentiero sottostante.
Arrivati alle placche finali, siamo finalmente al sicuro, ed in pochi divertenti minuti raggiungiamo il Rifugio Brioschi e la croce di vetta del Grignone (2h45).

Panorama zero, ma la soddisfazione è ugualmente grandissima: finalmente sul Grignone, erano secoli che lo puntavo, era incredibile non esserci ancora salito ed è ancora più incredibile esserci salito in questo modo!
Ed in fondo è anche suggestivo così, tra nuvole che vanno e vengono e brevissimi sprazzi di azzurro.
Mangiucchiamo qualcosina in vetta, ma non ci tratteniamo molto, perchè sappiamo che la via di discesa sarà lunga ed impegnativa.

Torniamo al bivio sotto la vetta, ripercorrendo in discesa i tratti attrezzati ed il ghiaione (per fortuna senza pecore stavolta), quindi seguiamo a sinistra il sentiero n.19 che con un traverso si porta sulla Cresta Piancaformia.
Il primo tratto di cresta è molto facile, un largo e dolce crinale erboso, ma ben presto la musica cambia, iniziano i tratti di roccette e la cresta si fa in alcuni punti più stretta ed esposta.
Nessun passaggio alla fine è particolarmente difficile, ma ci sono diversi punti in cui aiutarsi con le mani e fare attenzione all'esposizione.
Il percorso è molto divertente e suggestivo, ma la stanchezza inizia a farsi sentire, e la cresta ci sembra veramente infinita.
Le difficoltà finiscono una volta raggiunto il bosco, quando finiscono anche i saliscendi e si inizia a perdere definitivamente quota, ma il terreno rimane il tipico terreno da Grigne, ovvero ripido ed accidentato, quindi non possiamo mai abbassare la concentrazione.
Si susseguono in compenso gli incontri, più o meno ravvicinati, con diversi camosci, che ci fanno per qualche attimo dimenticare la fatica e lo stress della discesa.
Poco oltre la Bocchetta di Piancaformia, superato un breve e facile traverso attrezzato, ci concediamo una breve sosta, in posizione panoramica sulla sottostante Porta di Prada.
Infine con un'ultima picchiata raggiungiamo la Bocchetta di Prada, e da lì in pochi minuti rientriamo sul sentiero dell'andata, che ci appare ora come una comodissima autostrada in falsopiano.
Nell'ultimo tratto rumori sinistri ed improvvisi scatti nel bosco, ormai buio, ci fanno pensare alla presenza di altri camosci o cinghiali, per cui non volendo incontrare questi ultimi, acceleriamo il passo, ed alle 21 esatte siamo di nuovo a Vò del Moncodeno (5h30).

Uno dei pomeriggio meglio spesi della mia vita!

Tourengänger: peter86
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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Gelöschter Kommentar

peter86 hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. August 2019 um 20:20
Grazie Camoscio! Credo che la follia potrà ripetersi in futuro, certo prediligo le partenze a ben altri orari, ma quando non si ha scelta va benissimo anche così!


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