Torói di Sopra (2293 m) – Skitour
|
||||||||||||||||||||||||||
Il “Torrone” di Sopra, la “grande torre di sopra”, è la cima di ripiego odierna, visto che sul percorso il pericolo di valanghe bagnate mi è sembrato molto elevato. Ho rinunciato quindi alla salita per il sesto anno consecutivo al Pizzo d’Era, e mi sono fermato alla cima posta a 600 m più a nord.
Il limite dell’innevamento si colloca a circa 1800 m.
Inizio dell’escursione: ore 6:50
Fine dell’escursione: ore 10:40
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1017 hPa
Temperatura alla partenza: 6,5°C
Isoterma di 0°C: 2700 m
Temperatura al rientro:17°C
Velocità media del vento: 15 km/h
Sorgere del sole: 5.43
Tramonto del sole: 20.59
Le sfavorevoli condizioni meteorologiche delle ultime settimane hanno fatto slittare il mio sesto tentativo al Pizzo d’Era di una quindicina di giorni rispetto agli anni scorsi: troppo tardi!
Parto con gli sci legati allo zaino alle sei e cinquanta dal Ponte sul Ri di Lareccio (1689 m), in fondo alla piana che ospita l’Alpe Pian Segno (1668 m). La sterrata, coperta da chiazze di neve, si sviluppa in direzione ovest in un bosco rado di conifere.
Le condizioni meteo non sono quelle sperate: il sole è ancora nascosto dalle nuvole e farà capolino solo a sprazzi.
Il portage questa volta dura 28 minuti, il tempo per raggiungere la radura Laraset, rivolta ad est, a circa 1800 m di quota, dove comincia la copertura nevosa.
Noto immediatamente che la neve è bagnatissima e pesante: sarà una faticaccia! Anche quest’anno le valanghe sono scese copiose; il fatto preoccupante è che in alto si vedono ancora ampi cornicioni, il vento è vivace e la temperatura è elevata per la quota.
Questa volta i gorgoglii dei fagiani di monte sono ridotti al minimo; è un ulteriore segnale che sono in ritardo rispetto agli altri anni, oppure che le condizioni non sono ideali.
Alle 8.10 mi trovo alla base del punto chiave della salita: un gradino di 100 m di dislivello, minacciato dalle slavine. Osservo con attenzione la situazione, quindi mi avvio scegliendo quello che mi sembra il tragitto migliore, anche nel caso in cui un lastrone si staccasse. Supero l’insidia in una decina di minuti ed entro nell’avvallamento denominato Foppe dei Toroi. La neve migliora leggermente, rimane tuttavia pesante.
Il sole va e viene, mentre il vento è sempre attivo. Il numero di slavine è abbondante anche a queste quote e interessa entrambi i versanti. Non mi va di rischiare: decido di continuare fino al cocuzzolo denominato Torói di Sopra (2293 m), quindi rivaluterò la situazione.
Alle 9:11, raggiunto il “Torrone”, decido di spellare e di scendere prima che la temperatura aumenti ulteriormente.
Toroi di Sopra (2293 m)
In alcuni tratti riesco persino ad inanellare curve strette, tuttavia non è la neve “sulz” che permette un’agevole sciata. Posso sciare fino a circa 1775 m di quota, quindi fisso gli sci allo zaino per il secondo portage, che dura ancora 28 minuti.
Escursione con le pelli di foca in condizioni poco favorevoli, sia per la neve pesante sia per il pericolo di valanghe di neve bagnata. È stato comunque un utile allenamento in previsione delle gite di chiusura della stagione degli sci.
Tempo di salita: 2 h 20 min
Tempo totale: 3 h 50 min
Dislivello in salita: 616 m
Portage: 28 min all’andata, 28 min al ritorno
Sviluppo complessivo: 6,9 km
Difficoltà: PD
SLF: pericolo di valanghe bagnate
Valutazione personale: forte pericolo di valanghe bagnate
Coordinate Torói di Sopra: 705′410/153′464
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Libro di vetta: no
Kommentare (8)