Forte San Marco e cresta del Cordespino.
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Oggi sono orfano dell'amico Alex e allora mi devo inventare qualcosa, magari un giro un po alla "modo mio"; sì, facciamo una visitina al Forte San Marco, ma...
Parto da Zuane (avevo già ispezionato con Alex dove lasciare l'auto), e dopo un brevissimo passaggio nel bosco (sentiero) comincio a studiare il percorso che mi porterà verso la zona più rocciosa della piccola elevazione. Dico subito che lì c'è la possibilità di salire al Forte mediante comodo stradello, ma non fa al caso mio. Ammetto che faccio fatica a descrivere il percorso, diciamo che sono andato a cercarmi le difficoltà, arrampicandomi (max II°) nei posti più disparati e seguendo qualche vaga traccia lasciata da animali selvatici, lì la roccia è calcarea e bella abrasiva (quando non incontrate piccole colate di massi), quindi, facile trasformare il tutto in un piacevole "parco giochi".
Dopo 30/40 minuti di piacevole palpeggiamento roccioso raggiongo la dorsale, ma rimanendo sulla parte declinante la Val d'Adige, dove una flebile traccia mi porta in poco tempo al Forte San Marco. Teoricamente l'interno del Forte non è visitabile per qualche pericolo di crollo, ma con prudenza, una volta trovato l'ingresso, si può "perdere" un po di tempo per visitare questo manufatto dove è possibile trovare ancora vecchie scritte lasciate dai militari oltre alle vaccate vergate dai soliti ignoti.
Finita la visita al Forte ora riprendo il cammino, credo ci sia un sentiero agevole che porta al Monte Cordespino, ma io seguo ancora una traccia piuttosto stretta, con vecchia bollatura giallo/rossa, e che ancora una volta rimane declinante, quando non esposta verso la Val d'Adige. E' un tracciato interessante, non c'è che dire, e sembra quasi che sia manutenuto dai climbers, almeno questa è l'impressione che ne ho, gli indizi sono molti.
Passo qualche cengia esposta verso le falesie e altre cenge me le invento (se ve la sentite vale la pena), poi risalgo brevemente uno sperone semi roccioso e mi riporto sulla traccia che mi porta con bei passaggi verso il Monte Cordespino dove c'è tempestato di paletti con scritte varie. Anche queste credo siano opera dei climbers. Al Cordespino consumo il mio pasto frugale, il caldo maggengo toglie quasi il fiato, una buona occasione per prendere il sole senza maglietta.
Ora affronto la discesa, direzione N, un bel sentierino che attraversa un bosco di Lecci e che sbuca in Loc. Pozza Gallet, qua invece di prendere la strada del ritorno mi viene la brillante idea di incamminarmi verso un monte dove sono presenti delle antenne. Cammino su asfalto, passando qualche frazione, ma quando passi Cavaion, Negrar, Gamberon sino a giungere a Me Cojon, beh, allora è giunto il momento di dire basta al catrame per fare un salutare dietro front. Ritorno a Pozza Gallet, dove c'è una sorta di passo, seguendo un sentiero che passa a dx di una villa scendo verso Gamberon per poi risalire in moderatissima pendenza sino ad un'altra frazione, qua per non allungare ancora di più il giro risalgo sino quasi al Forte per poi prendere lo stradello militare che mi riporta nei pressi del punto di partenza.
Nota 1): Cazzeggi vari...
Spinosauro: Coraggio, tra una settimana a Verona ci sarà il Vinitaly.
Valtur: I cantieri del Brennero e della Tav diventano meta turistica. D'altronde dopo 30 anni anche le auto e le moto storiche non pagano il bollo.
Geppetto Dibba: "Mi sono iscritto ad un corso di falegnameria." L'ho sempre detto che costui è una sega.
A' la prochaine! Menek
Parto da Zuane (avevo già ispezionato con Alex dove lasciare l'auto), e dopo un brevissimo passaggio nel bosco (sentiero) comincio a studiare il percorso che mi porterà verso la zona più rocciosa della piccola elevazione. Dico subito che lì c'è la possibilità di salire al Forte mediante comodo stradello, ma non fa al caso mio. Ammetto che faccio fatica a descrivere il percorso, diciamo che sono andato a cercarmi le difficoltà, arrampicandomi (max II°) nei posti più disparati e seguendo qualche vaga traccia lasciata da animali selvatici, lì la roccia è calcarea e bella abrasiva (quando non incontrate piccole colate di massi), quindi, facile trasformare il tutto in un piacevole "parco giochi".
Dopo 30/40 minuti di piacevole palpeggiamento roccioso raggiongo la dorsale, ma rimanendo sulla parte declinante la Val d'Adige, dove una flebile traccia mi porta in poco tempo al Forte San Marco. Teoricamente l'interno del Forte non è visitabile per qualche pericolo di crollo, ma con prudenza, una volta trovato l'ingresso, si può "perdere" un po di tempo per visitare questo manufatto dove è possibile trovare ancora vecchie scritte lasciate dai militari oltre alle vaccate vergate dai soliti ignoti.
Finita la visita al Forte ora riprendo il cammino, credo ci sia un sentiero agevole che porta al Monte Cordespino, ma io seguo ancora una traccia piuttosto stretta, con vecchia bollatura giallo/rossa, e che ancora una volta rimane declinante, quando non esposta verso la Val d'Adige. E' un tracciato interessante, non c'è che dire, e sembra quasi che sia manutenuto dai climbers, almeno questa è l'impressione che ne ho, gli indizi sono molti.
Passo qualche cengia esposta verso le falesie e altre cenge me le invento (se ve la sentite vale la pena), poi risalgo brevemente uno sperone semi roccioso e mi riporto sulla traccia che mi porta con bei passaggi verso il Monte Cordespino dove c'è tempestato di paletti con scritte varie. Anche queste credo siano opera dei climbers. Al Cordespino consumo il mio pasto frugale, il caldo maggengo toglie quasi il fiato, una buona occasione per prendere il sole senza maglietta.
Ora affronto la discesa, direzione N, un bel sentierino che attraversa un bosco di Lecci e che sbuca in Loc. Pozza Gallet, qua invece di prendere la strada del ritorno mi viene la brillante idea di incamminarmi verso un monte dove sono presenti delle antenne. Cammino su asfalto, passando qualche frazione, ma quando passi Cavaion, Negrar, Gamberon sino a giungere a Me Cojon, beh, allora è giunto il momento di dire basta al catrame per fare un salutare dietro front. Ritorno a Pozza Gallet, dove c'è una sorta di passo, seguendo un sentiero che passa a dx di una villa scendo verso Gamberon per poi risalire in moderatissima pendenza sino ad un'altra frazione, qua per non allungare ancora di più il giro risalgo sino quasi al Forte per poi prendere lo stradello militare che mi riporta nei pressi del punto di partenza.
Nota 1): Cazzeggi vari...
Spinosauro: Coraggio, tra una settimana a Verona ci sarà il Vinitaly.
Valtur: I cantieri del Brennero e della Tav diventano meta turistica. D'altronde dopo 30 anni anche le auto e le moto storiche non pagano il bollo.
Geppetto Dibba: "Mi sono iscritto ad un corso di falegnameria." L'ho sempre detto che costui è una sega.
A' la prochaine! Menek
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Menek
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