Punta Calabre 3445 m
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Il sentiero estivo, nella prima parte, è ormai piuttosto pulito per cui, dopo averne fatto un tratto, non avendo nessuna voglia di mettere e togliere le ciaspole, andiamo a cercarci la neve stando un po’ sotto il sentiero. Man mano che saliamo i tratti puliti diminuiscono e con un ultimo ripido strappo siamo al rifugio. Breve sosta per chiedere ulteriori info sulla salita. Ci sono due vie di salita. La più breve però ci viene sconsigliata perché c’è neve molto dura ancora e dovremmo salire con i ramponi, per cui obbligatoriamente andiamo per la via più lunga, quella che passa da Fond.
Lasciato Fond alla nostra dx risaliamo una sorta di ampio e breve canalone giungendo al bivio per la salita alla Galisia. Teniamo la dx andando a prendere un lungo traverso fortunatamente ben percorribile. Entriamo quindi in un ampio vallone che risaliamo con lunghi tornanti fino a portarci all’imbocco del ghiacciaio di Tsanteleina. Breve sosta. Ci sono vari gruppetti di scialpinisti, tutti con imbraghi ma non sembra abbiano intenzione di legarsi. Abbiamo anche noi corda e imbraghi ma il ghiacciaio sembra ancora ben innevato, due crepi aperti intorno ai 3000 m ma ben visibili.
Evitiamo anche noi di legarci e rimanendo nell’ottima traccia attraversiamo il ghiacciaio. La salita è comoda in leggera pendenza. Raggiungiamo quindi il ghiacciaio di Sauches che presenta una pendenza maggiore ma che si risale sempre comodamente con ampie svolte. Arriviamo così a vista dell’ampia e piatta vetta, incrociamo i primi sci alpinisti in discesa e anticipiamo quelli che stanno arrivando, riusciamo così a essere in cima quasi in solitudine.
Approfittiamo subito per fare le foto di rito dopo di che ci accomodiamo su delle pietre in attesa degli ultimi gruppetti di sci alpinisti.
Mangiucchiamo qualcosa e mentre ci apprestiamo a scendere sentiamo un grido: “un gipetooooo!”. Fantastico, pochi metri sotto di noi si è alzato in volo questo meraviglioso ed enorme rapace, probabilmente disturbato dalle nostre voci. Lo vediamo volteggiare per un poco e poi via… che visione!
Ancora con queste immagini negli occhi cominciamo la discesa, non avendo voglia di legarci rimarremo sempre nella traccia.
Non so se sia stata una carineria o un caso ma, notiamo un gruppo di sci alpinisti scesi da poco dalla cima, che sta facendo sosta poco lontano dai crepi, appena ci vedono superarli indenni, ripartono….
Abbandonato il ghiacciaio tagliamo diritti il vallone fatto all’andata e decidiamo di evitare il traverso e allungando leggermente il rientro. Entriamo nel greto del torrente, ora una sorta di canyon innevato, andando a ricongiungerci con il percorso fatto alla mattina al bivio con la salita alla Galisia.
Sosta al rifugio Benevolo e quindi rientro a Thumel.
Fantastica salita. Con ghiacciai chiusi non ci sono difficoltà tecniche. Mai pendenze assurde, anzi i tratti più ripidi sono le slavine da superare per raggiungere il rifugio Benevolo. Certamente la giornata splendida, l’ottima neve, la traccia perfetta e la temperatura non eccessiva ha reso il tutto impeccabile!
Cinque, sei ma che dico dieci stelle!!!!!
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