Monte Pura, Punta Tisdel, Corno del Bene, Monte Guglielmo, Monte Aguina

Dopo aver visto, pochi giorni fa, il Monte Guglielmo dalla cima di Punta Almana praticamente a secco di neve e dopo qualche consulto con il buon Menek, mi nasce il desiderio di salire su questa cima. Sarebbe dovuto essere un giro più tranquillo ma quando quasi all'ultimo Manuela, per volontà non sua, non riesce a venire, cerco una variante più lunga e l'attenzione cade sulla costiera Monte Pura-Monte Tisdel.

Parcheggio a Cislano nei pressi di un maneggio e fatti un paio di tornanti su asfalto innevato imbocco il sentiero segnalato per il Monte Pura. La traccia di sentiero dopo un primo traverso, si impenna per portarsi sulla dorsale. Seguendo sempre i bolli e la traccia (che con questa scarsa vegetazione risulta sempre ben visibile) si prosegue alternando alla salita qualche discesina in un ambiente abbastanza selvaggio, prestando attenzione, in più punti, dove posare il piede. Si transita dalla Punta Val Fellera e poi si passa a pochi passi dal Monte Pura che si raggiunge in pochi passi "fuori sentiero". Dopo una discesa, il tracciato traversa sul versante sud su una sorta di cengetta erbosa a tratti un po' esposta per poi inerpircarsi fino alla Punta Tisdel.

Da qui, si scende velocemente alla Forcella di Gasso, dove mi abbasso ulteriormente per andare a prendere il Sentiero 230, quello che conduce alla base della ferrata del Corno delle Capre. "Memorizzo" la ferrata per un futuro giro da queste parti e proseguo fino al Forcellino delle Piane, dove piego a destra per inerpicarmi lungo il Sentiero 232. Questo all'inizio sale ripido ma non per molto tranquilli ... poi diventa ripidissimo ... inoltre qualche pianta caduta aiuta a faticare ancora di più lungo questa irta salita. Si passa dalla non-cima del Corno Frere (su cui si sale con una breve ravanata fuori-sentiero) dopodiché il Sentiero 232 svolta a destra in direzione sud-est. Io invece proseguo dritto su vaga traccia sempre lungo la dorsale in mezzo al bosco, aggirando sulla sinistra uno sperone roccioso per poi sbucare sui ripidi pratoni sotto la parete del Corno del Bene. E' gioco forza aggirare queste bastionate rocciose e quindi la traccia ... già vaga di suo ma qui nell'erba quasi del tutto scomparsa ... effettua un traverso non particolarmente piacevole verso destra (sud-est) quasi alla base delle rocce e superato un ripido pendio/canalino (in cui si usa l'erba come appiglio) si sbuca sulla meno ripida dorsale che seguita a sinistra conduce in vetta al Corno del Bene (percorso sconsigliato in discesa).

Da qui si ritorna a camminare su normali sentieri e senza altre difficoltà si raggiunge la cima del Monte Guglielmo, dove sfrutto la comoda stanza sotto la statua per una confortevole sosta. Riparto in direzione della lunga dorsale nord-ovest su sentiero reso un pochino insidioso dalla pochissima neve ma dura e compatta e che rende alcuni passaggi molto scivolosi. Inizialmente si transita da alcuni dossi-cimette per poi scendere in maniera più decisa fino ad arrivare ai bei pratoni del Monte Agolo e Malga Aguina. Effettuo una veloce salita all'"ambita" cima del Monte Aguina per poi iniziare la discesa a Zone.

La mulattiera, anche se a tratti un pochino sconnessa, riporta abbastanza velocemente in paese e da qui, su asfalto ritorno alla macchina parcheggiata a Cislano (Chigazzolo).