Monte Casto, Monte Marca, Monte Moncerchio, Monte Cavajone


Publiziert von Andrea! , 12. November 2018 um 21:04.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 7 November 2018
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 1700 m
Strecke:28,0 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Camandona, Frazione Cerale (Biella).

Visto il meteo nuvoloso, girovagare per boschi non mi dispiace per nulla e quindi ne approfitto per andare alla ricerca di alcune cime sconosciute nel biellese e "già che ci sono", una volta giunto al Bocchetto Sessera, deciderò di allungare il giro per completare la serie di cimette poste lungo la dorsale della Panoramica Zegna.

Raggiunta Camandona, frazione Cerale, seguo la strada asfaltata fino alla frazione Faletti, dove inizia il sentiero L63 lungo una sterrata ma purtroppo, poco dopo, il passaggio mi viene bloccato da alcuni cani in libertà. Sono soprattutto due cani simili ai pastori maremmani ad essere particolarmente incazzosi e visto che il tragitto da compiere nelle "loro" terre sembra lunghetto devo per forza di cose trovare un'altra strada ... però accidenti ... mi sembra che negli ultimi tempi gli incontri con cani potenzialmente aggressivi sia molto aumentato durante le escursioni.

Il percorso prevedeva un ampio semicerchio per raggiungere la località Trabbia ma altri sentieri non ne vedo segnati, ne sulla mappa cartacea e neanche su quella del gps. Decido comunque di tentare una variante "a muzzo" scendendo per boschi al sottostante Lago di Ponte Vittorio per poi provare a risalire ancora "a muzzo" sul versante opposto ... e oggi questa sorta di "audacia" verrà premiata ... ben più di una volta!

La discesa, nonostante il terreno umido, avviene senza difficoltà e giunto al lago, scopro che la piccola diga non è percorribile. Fortunatamente un signore mi indica un sentiero che per un buon tratto effettua il periplo del lago. Ciò mi permette di raggiungere la sponda opposta, da dove inizierò la mia risalita su "terreno libero". Dopo un tratto di risalita incrocio una mulattiera (non segnata da nessuna parte) che sembra tagliare il versante verso sud. La seguo per un tratto ma questa sembra rimanere sempre a mezza costa e quindi, quando il sotto bosco si fa meno intenso, inizio a risalire, sbucando sulla mulattiera a poca distanza da Trabbia, che raggiungo in breve.

Alla fine devo dire che questa deviazione mi ha fatto risparmiare un po' di sviluppo senza aggiungere dislivello ... quasi da consigliare.

Da Trabbia inizio la salita per il Monte Casto, seguendo i sentieri in generale ben segnalati. Dal Casto si scende alla Sella di Pratetto e poi, su asfalto, alla vicina omonima località dove, prima del dovuto, scendo per cercare il sentiero E87. Avrei dovuto giungere fino alla Capanna Volpi per trovare la via più agevole ma ad ogni modo i prati percorsi non sono ripidi. Imboccato il giusto sentiero, questo mi porta agevolmente al Bocchetto Sessera, "cuore" della Panoramica Zegna.

Nonostante il clima nebbioso, la tentazione di chiudere con le cime nei dintorni è forte e quindi imbocco a gran carriera il sentiero F3 per il Monte Marca che transita prima dal Monte Marchetta. La cima del Marca è raggiunta da impianti sciistici e sulla vetta vera e propria c'è un rifugio ... quindi non è certo una gran cima ... ma ormai sappiamo che quando la scimmia chiama ...

Proseguo sempre lungo dorsale fino al Monte Moncerchio per scendere successivamente alla Bocchetta di Campo dove ero giunto durante l'escursione alla Rocca d'Argimonia. Questa volta però svolto verso nord e scendo fino ad immettermi sul sentiero F7 che seguo verso il Bocchetto Sessera. Non potendo tralasciare il Monte Massaro faccio una deviazione fino in vetta per poi scendere lungo il versante opposto (occhio a non perdersi con le nebbie) fino ad incrociare il sentiero che punta all'Alpe Scheggiola ma che io non raggiungo, deviando prima per tornare nuovamente al Bocchetto Sessera.

Di fronte al Bocchetto imbocco il sentiero L61 con conseguente breve e rapida deviazione alla piacevole cima del Monte Cavajone, di fatto il principale obiettivo ad inizio giornata. Proseguo in discesa toccando la non-cima del Monte Terlo e poi superato l'ennesimo guado ... guadi in cui fin dal mattino ho rinunciato a cercare di non bagnarmi, viste le condizioni cariche di acqua di ogni singolo rigagnolo ... trovo l'avvio di un sentierino non marcato e poco visibile, non segnato sulle mappe cartacea ma invece presente sulle mappe gps. Questo sentiero dovrebbe condurre in salita a Bielmonte e la zona della Panoramica Zegna ma io lo sfrutto nella prima parte... seguendolo e abbandonandolo non essendo sempre ben chiaro dove passa ... per provare a giungere sul Monte Bricche ... inutile cima sopra Camandona.

Raggiunto il Monte Bricche, questo mio ultimo "azzardo", ad un'oretta dal buio, viene premiato abbondantamente con la scoperta di un comodissimo sentiero (segnato con bolli gialli sul terreno ma non segnato su nessuna mappa in mio possesso), che dal Monte scende diretto verso il Santuario del Mazzucco, evitandomi così di tornare sui miei passi lungo il poco visibile e scivoloso sentiero appena percorso e risparmiandomi anche un bel tocco di sviluppo.

Giunto a pochi metri dal Santuario lo raggiungo per curiosità per poi tornare all'incrocio e proseguire sul Sentiero L61 che mi riporta a Camandona, concludendo così una bella giornata ricca di sorprese e varianti.


Tourengänger: Andrea!
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Kommentare (7)


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blepori hat gesagt:
Gesendet am 13. November 2018 um 07:11
un bell'anello, non c'è di che. Effettivamente la zona non è sempre il massimo per la marcatura dei sentieri. Ciao Benedetto

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. November 2018 um 22:25
I sentieri ufficiali gli ho trovati in generale ben segnati.
Solo nell'ultima variante al Monte Bricche la traccia non era sempre ben evidente ... ma il sentiero non era segnato sulla cartina ... quindi in teoria ci passa solo chi conosce la zona.
Ciao.
A.

Angelo & Ele hat gesagt:
Gesendet am 13. November 2018 um 08:36
Se non trovavi il sentiero segnato che scendeva dal monte Bricche avresti cenato nei boschi e al buio... :-))

Gran giro e bravo ad essere andato ugualmente, dato che il meteo ti ha ampiamente premiato...

Salutoni...

Angelo

P.S.
Ogni tanto usi il termine "a muzzo" che sentivo spesso quando, da bambino, andavo in vacanza ad Imperia...
Visto le tue origini, sai dirmi se quel termine si usa molto in Liguria...?

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. November 2018 um 22:30
Hmmm ... non saprei che origine ha l'espressione "a muzzo" ... cercando sul web pare sia usata in più regioni.
A.

Fiorenzo1 hat gesagt:
Gesendet am 13. November 2018 um 10:49
Ciao un chiarimento per cortesia: quanto tempo é durata la tua escursione?
Ed ora una considerazione: condivido con te la tua osservazione, quella sui cani incazzosi. E' un discorso che ho già portato avanti anche con il CAI centrale che, purtroppo, non prende posizione a favore del fatto che questi cani DEVONO essere SEMPRE controllati dal pastore (o dal proprietario) ma il CAI continua sempre e SOLO a ricordare le incombenze a carico degli escursionisti. Prova ad immaginare se i cani - anziché all'inizio della tua escursione - tu li avessi trovati a metà percorso o in un punto in cui ti era impossibile continuare, ad esempio su un sentiero in cui tu dovevi assolutamente transitare per tornare alla tua auto?
ciao e salutoni da Fiorenzo

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. November 2018 um 23:00
Ciao Fiorenzo.
Ho riguardato i dati sul gps ... sono partito alle 8:24 e tornato alle 16:43 ... quindi circa 8 ore e 20 minuti.

Anche io ho meditato sull'eventualità che se avessi fatto il percorso al contrario mi sarei trovato in una situazione peggiore. Primo perchè l'aggiramento sarebbe stato ben più complicato e avrei dovuto affrontare la parte "in libera" nei boschi senza sentiero con meno luce o proprio con il buio. Poi probabilmente mi sarei accorto dei cani solo una volta entrato in zona "pericolosa" visto che le pecore che accudivano sarebbe state dalla parte opposta rispetto (e non subito all'ingresso come mi è capitato all'andata) e penso che anche loro, con il buio, mi avrebbero considerato maggiormente una minaccia.

Non so se è compito del CAI affrontare questi argomenti. Credo che se un sentiero ufficiale transita in zone con cani il padrone dovrebbe trovare qualche sistema per poterli controllare. Va bene che devono difendere il gregge da possibili attacchi di predatori ma questi attacchi non capitano certo durante le ore diurne.

Dalla mia esperienza con questo tipo di cani le incombenze da parte degli escursionisti sono ben poche: cambiare strada! Il consiglio di transitare comunque e far capire ai cani che non siamo una minaccia mi pare azzardato, soprattutto quando magari si è da soli e i cani sono due. Non ho solo paura di un morso al polpaccio (che già di per sè non sarebbe certo piacevole) ma una volta che sei a terra magari sanguinante i cani cosa fanno? Ti lasciano stare o rincarano la dose? E' un'eventualità che non vorrei scoprire.

Ciao.
Andrea

Fiorenzo1 hat gesagt:
Gesendet am 15. November 2018 um 14:54
ciao Andrea, grazie della indicazione della durata. Ciò premesso sono sensibile del discorso "maremmani" in quanto ho avuto anch'io due esperienze del genere ma fortunatamente in quei casi vi era il pastore che li ha richiamati. Sarebbe però il caso di ricordare a tutti che il codice PENALE (e non solo quello civile) impone ai proprietari dei cani (siano essi di guardiania o di compagnia) di controllarli SEMPRE.
ciao
Fiorenzo


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