Sasso Vernale 3058 m
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Imbocchiamo la sterrata per il rifugio Contrin. Sterrata che sia con sentiero ufficiale o no, si può tagliare almeno nella parte di tornanti. Giunti allo steccato che immette nel vallone ci aspetta un lungo tratto in falso piano, interminabile al ritorno…dove al rientro, tra l'altro, ci sembra di sentire un orso, sicuramente non erano cervi o caprioli....
Attraversato il torrente riprendiamo a salire e arriviamo al rifugio Contrin. Ultimo giorno di apertura. Ne approfittiamo per prendere un altro caffè e quindi proseguiamo in direzione di P.so Ombrettola.
Anche oggi la salita non è mai ripida e in un ambiente favoloso raggiungiamo il bivio per il P.so delle Cirelle. Svoltiamo a sx e qui la musica cambia. Risaliamo faticosamente il ghiaione che, con un lungo traverso, ci porta al P.so Ombrettola. Siamo in zona di guerra e numerosi sono i resti di trincee e materiali vari. Scendiamo di pochi metri sul versante opposto fino al bivio, ometti, per la salita al Sasso Vernale. La salita ricalca un vecchio tracciato militare, ci sono ancora dei fittoni di ferro. Non presenta difficoltà tecniche ma ha una notevole esposizione. La traccia non sempre è presente e comunque tutta sul ghiaino fetente tipico delle Dolomiti. Una scivolata sarebbe fatale. Saliamo quindi con non poche preoccupazioni per la discesa e, giunti in vetta scattiamo giusto qualche foto dopo di che cominciamo a scendere, via il dente via il dolore…
Di fatto, come altre volte, la discesa si rivela meno problematica del previsto. Fatta con molta calma e cercando dove possibile di rimanere in cresta su roccia. Incrociamo qualcuno in salita ma anche qualcuno che rinuncia…non è difficile ma fa impressione…
Tornati al P.so Ombrettola mangiamo il dolce che avevamo preso per la cima ma che abbiamo preferito gustarci senza il pensiero della discesa.
L’idea iniziale, per fare un giro ad anello, era di scendere al rifugio Falier e risalire al P.so Ombretta ma, visto il sentiero di discesa e poiché al P.so Ombretta ci siamo già stati anni fa, decidiamo di andare al P.so delle Cirelle, per farlo, vogliamo vedere se è possibile farlo per cresta.
Saliamo quindi alla Punta Ombrettola, ne seguiamo la cresta ma, giunti al punto in cui precipita ci troviamo su terreno tipo Sasso Vernale per cui, avendo visto che c’era la possibilità di una discesa più comoda, risaliamo fino a ritrovare la traccia che su fantastico ghiaione ci porta sul sentiero ufficiale. Lo seguiamo fino al panarozzo successivo, saliamo per vedere se da qui la cresta è più percorribile ma, niente da fare, nuovo dietrofront. L’elevazione successiva, il Palon de Jigolet, da questo versante non è salibile per cui a questo punto rimaniamo sul sentiero. Raggiungiamo il P.so delle Cirelle dove facciamo una breve sosta prima di salire alla cima senza nome dove si trovano resti di trincee. Tornati al P.so delle Cirelle non ci resta che salire velocemente anche al Palon de Jigolet. In cima facciamo una sosta più sostanziosa gustandoci il meraviglioso panorama, e osservando tutto il giro fatto e la discesa che ci aspetta…
Tornati al P.so delle Cirelle scendiamo abbastanza velocemente al rifugio Contrin dove incrociamo i rifugisti proprio nel momento in cui stanno lasciando il rifugio. Speravamo di poter prendere qualcosa di fresco…fortunatamente hanno lasciato la fontana ancora aperta.
Sosta mangereccia sotto gli ultimi raggi di sole davanti al rifugio e quindi rientro tranquillo ad Alba.
Giornata spettacolare per tempo e ambiente e, inutile dirlo, le Dolomiti non hanno eguali e, in questo periodo di bassa frequentazione sono veramente un paradiso!
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