Colle Occidentale del Grand Etret
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Oggi proviamo a cercare un itinerario che metta un po' tutti d'accordo, abbinando un dislivello accettabile anche per i meno allenati, una cima interessante e un percorso selvaggio e insolito: il Grand Etret salito da Ceresole Reale sembra possa avere tutte le caratteristiche necessarie.
Arrivati alla frazione Mua risaliamo lungo il comodo e remunerativo sentiero che conduce al Colle della Terra, permettendoci di arrivare così al Lago Lilliet senza difficoltà. Mentre indosso giacca e guanti ripenso nuovamente alla radio ascoltata ieri mattina ... "uno dei weekend più caldi dell'estate" ... sarà ... ma vedendo il Lago ancora ghiacciato deduciamo che questa zona di caldo non deve averne preso molto.
Dalle sponde del Lago studiamo il proseguimento del nostro itinerario, che prevede di abbandonare il sentiero per iniziare la risalita al Colle Occidentale del Grand Etret lungo i pendii detritici sotto l'ampia paretona. La neve è ancora abbastanza dura e non volendo indossare i ramponi, optiamo per un accesso al traverso diverso da quello descritto in una relazione permettendoci così di tagliare il pendio di neve nel tratto più breve. Finita la neve un breve canalino roccioso ci fa metter piede sui pendii detritici che iniziamo a percorrere verso nord-est.
Il lungo traverso non è tecnicamente difficile ma richiede attenzione per il terreno a tratti ripido e per il fondo non molto stabile, l'importante è portarsi al di sopra della bastionata rocciosa intermedia, puntando poi a rimanere sul "bordo" destro (quello che si affaccia sul lago) dove si trovano pietre più stabili e terreno più comodo da risalire. Una numerosa famiglia di stambecchi ci guarda perplessa più che mai e apparentemente per nulla preoccupata dei potenziali sassi che potremmo smuovere nella loro direzione.
Percorso tutto il traverso iniziamo a risalire verso la lingua di neve sommitale, rimanendone però sul bordo sassoso, che ci fa sbucare al Colle Occidentale del Grand Etret con ampio panorama (anche se nuvoloso) verso la Valsavaranche e la zona del Gran Paradiso. Dal Colle la vera cima del Grand Etret appare ancora molto lontana, forse troppo lontana per noi oggi, considerando anche la necessità di dover perdere forse 100 metri di quota su sfasciumi (e conseguente risalita al ritorno). Valutiamo di salire alla vicina cima (forse Mare Percia) ma muoversi su terreno così instabile in quattro sarebbe un mezzo suicidio inoltre alcune gocce di pioggia ci fannno del tutto decidere, senza troppi rimpianti, di rientrare ... tra l'altro siamo chiaramente anche ad una quota più elevata della cima vera e propria e ciò ci fa venire qualche dubbio se quello che abbiamo raggiunto sia davvero il Colle Occidentale oppure una spalla della vicina cima.
Ad ogni modo abbiamo vissuto una bella giornata in un luogo davvero dimenticato da tutti e siamo contenti così ... mi consolo dicendomi che tanto sul Grand Etret ci ero già stato con gli sci dalla Valsavaranche ... ;)
Arrivati alla frazione Mua risaliamo lungo il comodo e remunerativo sentiero che conduce al Colle della Terra, permettendoci di arrivare così al Lago Lilliet senza difficoltà. Mentre indosso giacca e guanti ripenso nuovamente alla radio ascoltata ieri mattina ... "uno dei weekend più caldi dell'estate" ... sarà ... ma vedendo il Lago ancora ghiacciato deduciamo che questa zona di caldo non deve averne preso molto.
Dalle sponde del Lago studiamo il proseguimento del nostro itinerario, che prevede di abbandonare il sentiero per iniziare la risalita al Colle Occidentale del Grand Etret lungo i pendii detritici sotto l'ampia paretona. La neve è ancora abbastanza dura e non volendo indossare i ramponi, optiamo per un accesso al traverso diverso da quello descritto in una relazione permettendoci così di tagliare il pendio di neve nel tratto più breve. Finita la neve un breve canalino roccioso ci fa metter piede sui pendii detritici che iniziamo a percorrere verso nord-est.
Il lungo traverso non è tecnicamente difficile ma richiede attenzione per il terreno a tratti ripido e per il fondo non molto stabile, l'importante è portarsi al di sopra della bastionata rocciosa intermedia, puntando poi a rimanere sul "bordo" destro (quello che si affaccia sul lago) dove si trovano pietre più stabili e terreno più comodo da risalire. Una numerosa famiglia di stambecchi ci guarda perplessa più che mai e apparentemente per nulla preoccupata dei potenziali sassi che potremmo smuovere nella loro direzione.
Percorso tutto il traverso iniziamo a risalire verso la lingua di neve sommitale, rimanendone però sul bordo sassoso, che ci fa sbucare al Colle Occidentale del Grand Etret con ampio panorama (anche se nuvoloso) verso la Valsavaranche e la zona del Gran Paradiso. Dal Colle la vera cima del Grand Etret appare ancora molto lontana, forse troppo lontana per noi oggi, considerando anche la necessità di dover perdere forse 100 metri di quota su sfasciumi (e conseguente risalita al ritorno). Valutiamo di salire alla vicina cima (forse Mare Percia) ma muoversi su terreno così instabile in quattro sarebbe un mezzo suicidio inoltre alcune gocce di pioggia ci fannno del tutto decidere, senza troppi rimpianti, di rientrare ... tra l'altro siamo chiaramente anche ad una quota più elevata della cima vera e propria e ciò ci fa venire qualche dubbio se quello che abbiamo raggiunto sia davvero il Colle Occidentale oppure una spalla della vicina cima.
Ad ogni modo abbiamo vissuto una bella giornata in un luogo davvero dimenticato da tutti e siamo contenti così ... mi consolo dicendomi che tanto sul Grand Etret ci ero già stato con gli sci dalla Valsavaranche ... ;)
Tourengänger:
Andrea!
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Kommentare (6)