Lago di Canee... the world is flat
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Sono le sette del mattino, ho la testa capovolta in giù, intento a racimolar monete anche da sotto il tappetino dell'auto... accidenti, a Claro hanno raddoppiato il prezzo del pedaggio! Ma riesco per un soffio a raccogliere dieci franchi e presto camminerò nella fresca pineta che da Marús porta all'alpe Domás.
Lo scorso anno, mentre osservavo il panorama dal pizzo di Claro, mi era tornato vivo il desiderio di visitare le rive del lago Canee, eccomi quindi oggi intento nell'opera.
Un delizioso profumo di legna bruciata è indice di vita umana nelle baite di Maruso, ma tutti dormono ancora.
Superati i primi 500 m di dislivello mi aspetta un lungo traverso. La pineta ora si fa più bella, più verde, ma così pianeggiante sembra non finire mai.
Finalmente raggiungo l'alpe Pèurett e la salita torna a farsi sentire. Alle nove il sole mi abbraccia e alle dieci esco finalmente fuori dall'ombra dei larici. Il caldo che oggi davano a 30° in realtà qui è un'utopia... mi tolgo il pile solamente una volta arrivato al lago.
É presto, ma il mio obiettivo è raggiunto e ora mi diletto a fotografarlo da più angolazioni. Durante la mia pausa pranzo in riva noto una presenza femminile che sull'altra sponda del lago si distende e prende il sole. Dopo una lunga e piacevole sosta riprendo a camminare intorno allo specchio d'acqua e, con l’intenzione di individuare una prospettiva migliore, salgo di due o trecento metri per prati. Il sentiero che dal lago prosegue in vetta sembra perdere la segnaletica bianco rossa, ma mantiene una bollatura ben evidente con cartelli della vertical Claro-Pizzo 2500+.
Torno sui miei passi e rientro.
Nel frattempo la ragazza mi raggiunge e, fino a Peurett, mi tiene compagnia lungo il percorso. Ho così l’occasione di conoscere una persona molto piacevole e sorridente che spero di incontrare nuovamente sui sentieri. Anche lei attratta dalla bellezza del lago e snobbante della cima, in tutta la giornata è l'unica anima che ho visto. Poi prosegue verso il fondo valle da dove è salita coprendo quasi 2000 m di dislivello.
Ripercorro il sentiero pianeggiante che ora, baciato dal sole, mi sembra molto più breve. In zona scopro almeno tre capanne aperte, libere a tutti e con discrete dotazioni "di bordo".
Alle 15:30 sono in auto, alle 17 a casa con yogurt e ribes... “Basta così poco per stare bene!”
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