Attorno al Pizzo dei Tre Signori


Publiziert von cai56 , 12. Juli 2018 um 11:46. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 Juli 2018
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:15
Aufstieg: 2060 m
Abstieg: 2057 m
Strecke:Circolare 23,48 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a destra in direzione Valgerola. Risalire la vallata fino a Gerola Alta. Parcheggi nei pressi della funivia privata ENEL.

Giornata splendida e nemmeno troppo calda per poter fare un bel giro ad anello con buon chilometraggio e dislivello. Esclusi i punti di attrazione convenzionale (Cima del Pizzo dei Tre Signori, Rifugio Benigni e spiaggette sui laghi), pochissimi incontri lungo il percorso, che - pur molto ben segnalato - in molti tratti non sembra particolarmente frequentato. Fa eccezione al buon segnalamento globale (vedi errore della traccia GPS) il reperimento del punto di distacco del Sentiero del Cardinale presso la Bocchetta di Piazzocco.
Panorami: tutto quello che c'è da vedere e riconoscere fra la Brianza lecchese, le Alpi Retiche e le Orobie bergamasche.


Dal piccolo parcheggio ricavato fra le costruzioni di servizio agli impianti idroelettrici ENEL di Trona e Inferno si inizia la salita della Valle della Pietra lungo una bella mulattiera che inizialmente scorre fra alcune baite residenziali. Entrando nel bosco, si intercetta una sterrata da seguire verso destra (da sinistra, verso Fenile, si ritornerà dopo il lungo giro) fino ai pochi rustici in corrispondenza del ponte sul torrente; attraversatolo, si prosegue la salita  lungo l'opposta riva dirigendosi verso il solco disastrato di una valanga abituale (quest'anno con neve ancora abbondante e copertura franosa). La salita, a tratti lungo un selciato ben conservato (risale ai tempi delle attività minerarie, poi rimaneggiato negli anni '930 per i lavori idroelettrici), si mantiene sulla sinistra a due bivii consecutivi, ambedue diretti ai soprastanti pascoli delle Casere di Trona Vaga e Trona Soliva (rifugio), per poi dirigersi alla vasta spianata di un antico alpeggio, abbandonato dopo la costruzione della diga. Una ripida serie di serpentine permette poi di raggiungere i resti delle costruzioni provvisorie per gli impianti idroelettrici, e, subito sopra, la stazione superiore della funivia e l'abitazione dei guardiani. Ci si dirige quindi ad attraversare il coronamento della diga del Lago di Trona e ad iniziare subito dopo la ripida ascesa al Lago d'Inferno: oltre una iniziale fascia di rada vegetazione a mughi, la traccia si avvia a risalire in traversata una serie di discariche di pietrame provenienti dal piede della bancata rocciosa sovrastante, perforata dalle gallerie di antiche miniere di siderite. Attraversata anche la seconda diga, si rimonta un dosso di rocce affioranti fino a varcare la soglia della Bocchetta di Varrone, nei pressi del Rifugio FALC; si prosegue la salita lungo la larga traccia sassosa alla base del Varrone delle Vacche (il pendio erboso anticima del coreografico, ma cariato, Pizzo Varrone), fino alla larga apertura della Bocchetta di Piazzocco. Qui esistono parecchie indicazioni - paline verticali e "mappe" verniciate sui sassi - e qui abbiamo sbagliato strada: tralasciando il sentiero a destra per il Rifugio S.Rita, verso sinistra abbiamo due evidenti sentieri recentemente bollati a vernice b/r; quello superiore si dirige alla via normale per il Pizzo dei Tre Signori, quello inferiore dovrebbe essere il Sentiero del Cardinale (il nostro), che, secondo quanto letto qua e là, dovrebbe avviarsi alla traversata della testata della Valle di Sasso. Seguiamo quindi quest'ultimo, ma, dopo una breve risalita, troviamo che converge nel primo verso il P.3S.; dopo non brevissima ricerca, individuiamo il vero bivio: dal sentiero basso, in una zona erbosa con poche tracce, si stacca a destra una vecchia segnalazione a bolli bianco/gialli (esiste anche una scritta gialla "cardinale", ormai quasi illeggibile, volta in senso opposto a quello utile), che scende velocemente a tornanti di un centinaio di metri di quota dalla Bocchetta di Piazzocco. Da qui, il sentiero, sempre ben delineato nei saliscendi dell'attraversamento di numerosi canali e vallette, aggira tutta la testata dominante la conca valliva del Lago di Sasso; dopo aver oltrepassato un riparo roccioso individuato da una lapide commemorativa, con blanda e continua salita si valica la secondaria Bocchetta di Castel Reino, accedendo all'ultima diagonale (un paio di catene corrimano) per la dorsale erbosa del Piano delle Parole. Ci troviamo sulla cresta sudovest del P.3S., lungo il sentiero che sale dal Rifugio Grassi alla famosa e frequentata Via del Caminetto; volgendo a sinistra, la cresta tende ad assottigliarsi e a farsi più rocciosa (anche qui un paio di passaggi attrezzati) fino al bivio presso la Bocchetta Alta (cippo confinario del 1770): lasciata la traccia per il Pizzo, imbocchiamo il sentiero 101 "dei Solivi", che segna tutto il versante meridionale della montagna fino a scendere nella Valle d'Inferno di Ornica. Si tratta di un percorso molto vario e panoramico, da seguire sempre con molta attenzione per la presenza di tratti franati, di rocce friabili e la continua esposizione; una ripida discesa nei pressi di una miniera di barite (pericoloso addentrarsi perché lo scavo segue una fragile frattura rocciosa superficiale) permette di raggiungere il fondo della Valle d'Inferno: risalendola per breve tratto e lasciando sulla sinistra l'ampia traccia per la Bocchetta d'Inferno, in corrispondenza di un guado, ritroviamo il proseguimento del sentiero 101. Oltrepassata la faticosa ascesa di una valletta di pietrame smosso, si riprende il trasferimento verso est fino a convergere, presso una sorta di bocchetta senza nome, nella Cresta del Giarolo: un buon sentierino accompagna fino all'ometto ("matoc") della Q2314. Con qualche serpentina su terreno infido si scende alla Bocchetta di Val Pianella (o anche Bocchetta di Trona, che sarebbe un toponimo molto logico se solo non generasse confusione con la omonima Bocchetta di Trona fra Valvarrone e Valle della Pietra); senza scendere verso i Laghi Zancone e di Trona, si prosegue con una breve risalita verso il Rifugio Benigni: dopo i pochi pascoli di un antico e misero alpeggio, il sentiero confluisce nella via principale di accesso al rifugio, dal Passo Salmurano; in pochi passi si raggiunge la spianata del Benigni. Seguendo l'emissario del vicino Lago dei Piazzotti, ad un centinaio di metri dal rifugio, si imbocca lo stretto e ripido canalone nord di Val Tronella: la traccia di discesa percorre le sponde rocciose con qualche passo di semplice arrampicata, dove gli appoggi sono più stabili, per poi allargarsi attraverso un conoide di pietrame instabile che accompagna fino al livello dei pascoli. Il sentiero, attraversata un'area franosa ai piedi dei Denti della Vecchia (o Rocca di Pescegallo) raggiunge un piccolo bacino di presa idroelettrica, la Sorgente di Val Tronella, poi prosegue nella discesa fra i mughi in una bellissima valletta erbosa che si conclude presso la baita del Dossetto, sul percorso che permette di accedere da Pescegallo alla Diga di Trona. La via, molto danneggiata dal passaggio di bestiame da pascolo e da recenti disboscamenti, scende rapidamente in una fitta abetaia fino a Pescegallo, stazione turistica al termine della provinciale della Valgerola e sede di impianti sciistici. Tralasciando la strada asfaltata, non resta che seguire per qualche chilometro la pur monotona pista forestale che scende fino a Gerola: molto frequentata in inverno dagli scialpinisti almeno fino alla contrada Fenile, prosegue poi scendendo in Valle della Pietra fino alla funivia ENEL sul percorso di salita.


https://www.relive.cc/view/g22430275945

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Geodaten
 40779.gpx E' presente un errore di percorso alla Bocchetta di Pizzocco

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Kommentare (2)


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blepori hat gesagt:
Gesendet am 13. Juli 2018 um 08:17
urca, ci si stanca solo a leggere...bella traversata in quota, foto stupende. Ciao Benedetto

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Juli 2018 um 09:27
Più a leggere che a camminare…;-))
Ciao Marco


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