Giro del Santuario di San Romedio
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Dal parcheggio del Museo Retico è visibile lo sbocco della forra che si percorre per arrivare al Santuario di San Romedio. Di fronte al museo inizia una passerella in legno che presto diventa una stradina pianeggiante, prima tra coltivazioni di meli e poi nel bosco. Entrati nella forra, alti sul fondovalle, il percorso continua scavato nella dolomia principale, sempre provvisto di parapetti, e spesso costringe ad abbassarsi. Suggestivo questo tratto ma dura soltanto un quarto d'ora, poi continua nel bosco come sentiero dopo essere passato accanto a una falesia attrezzata per l'arrampicata. La strada di fondovalle si avvicina e i due percorsi confluiscono nei pressi del santuario di San Romedio. Una targa ricorda che il tracciato nella roccia era in origine un canale di irrigazione costruito su iniziativa della famiglia De Widmann.
Per scalinata si sale sullo sperone roccioso su cui sorgono gli edifici religiosi ai quali dedichiamo una visita. La tradizione vuole che San Romedio abbia addomesticato un orso che gli aveva fatto fuori il cavallo e lo abbia usato come cavalcatura. Per questo è spesso raffigurato assieme a un orso. Un plantigrado si trova davvero in un recinto adiacente al santuario. E' un orso dei Carpazi che era stato acquistato illegalmente da un privato, poi preso in custodia dalla GdF e ospitato nello zoo del Parco D'Abruzzo. Incompatibile con gli orsi marsicani, da qualche anno si trova qui ed è un bestione incapace di arrangiarsi in natura.
Proseguendo in direzione Coredo e "Due laghi" su stradina sterrata 535 e poi 537, si passa da un colletto, si ignorano le deviazioni per Tavon e si sbuca nella conca dei laghi artificiali di Coredo e di Tavon, dove arriva anche una strada dal paese di Coredo.
Ci concediamo il pranzo al ristoro e ricominciamo a camminare verso Coredo, ora sotto una pioggerella. Il sentiero 537 prosegue pianeggiante un po' distante dalla strada fino al paese di Coredo. Senza scendere in paese, con pochi passi arriviamo a una piccola rotonda e scendiamo lungo via "Alle Ville" (al momento entrambe non le ho trovate sulla mappa dei waypoints) e poi in una piazzetta giriamo a destra in via Guido Inama. Poco avanti a un incrocio troviamo le indicazioni: un'ora per Sanzeno lungo il sentiero 504 che qui si sovrappone al sentiero Frassati.
Prima si scende su una stradina asfaltata tra i meleti, poi al cartello che segnala quota 720 metri si continua su pista sterrata di campagna che più avanti diventa un sentierino nel bosco. Sbucati nuovamente tra i meleti si prosegue ancora su piste di campagna ormai in vista di Sanzeno. Nel frattempo la pioggia è cessata. Si fanno cento metri sulla statale, si passa un ponte e comincia il marciapiede per Sanzeno. Dopo una sosta a un bar all'inizio del paese, ci rimane da percorrere l'ultimo km tra le case di Sanzeno fino al parcheggio di partenza.
Il tempo indicato non comprende la sosta pranzo nè la visita al Santuario.
Questa vacanza in Val di Non è stata completata con una puntata sul Monte Roen (in questo sito già ampiamente descritto) e con la visita ai canyon del Rio Sass e del Rio Novella. Queste ultime due non sono escursioni libere ma si svolgono a orari stabiliti con accompagnatore e a pagamento (adulti 9 euro).
Per scalinata si sale sullo sperone roccioso su cui sorgono gli edifici religiosi ai quali dedichiamo una visita. La tradizione vuole che San Romedio abbia addomesticato un orso che gli aveva fatto fuori il cavallo e lo abbia usato come cavalcatura. Per questo è spesso raffigurato assieme a un orso. Un plantigrado si trova davvero in un recinto adiacente al santuario. E' un orso dei Carpazi che era stato acquistato illegalmente da un privato, poi preso in custodia dalla GdF e ospitato nello zoo del Parco D'Abruzzo. Incompatibile con gli orsi marsicani, da qualche anno si trova qui ed è un bestione incapace di arrangiarsi in natura.
Proseguendo in direzione Coredo e "Due laghi" su stradina sterrata 535 e poi 537, si passa da un colletto, si ignorano le deviazioni per Tavon e si sbuca nella conca dei laghi artificiali di Coredo e di Tavon, dove arriva anche una strada dal paese di Coredo.
Ci concediamo il pranzo al ristoro e ricominciamo a camminare verso Coredo, ora sotto una pioggerella. Il sentiero 537 prosegue pianeggiante un po' distante dalla strada fino al paese di Coredo. Senza scendere in paese, con pochi passi arriviamo a una piccola rotonda e scendiamo lungo via "Alle Ville" (al momento entrambe non le ho trovate sulla mappa dei waypoints) e poi in una piazzetta giriamo a destra in via Guido Inama. Poco avanti a un incrocio troviamo le indicazioni: un'ora per Sanzeno lungo il sentiero 504 che qui si sovrappone al sentiero Frassati.
Prima si scende su una stradina asfaltata tra i meleti, poi al cartello che segnala quota 720 metri si continua su pista sterrata di campagna che più avanti diventa un sentierino nel bosco. Sbucati nuovamente tra i meleti si prosegue ancora su piste di campagna ormai in vista di Sanzeno. Nel frattempo la pioggia è cessata. Si fanno cento metri sulla statale, si passa un ponte e comincia il marciapiede per Sanzeno. Dopo una sosta a un bar all'inizio del paese, ci rimane da percorrere l'ultimo km tra le case di Sanzeno fino al parcheggio di partenza.
Il tempo indicato non comprende la sosta pranzo nè la visita al Santuario.
Questa vacanza in Val di Non è stata completata con una puntata sul Monte Roen (in questo sito già ampiamente descritto) e con la visita ai canyon del Rio Sass e del Rio Novella. Queste ultime due non sono escursioni libere ma si svolgono a orari stabiliti con accompagnatore e a pagamento (adulti 9 euro).
Tourengänger:
andrea62
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