Monte Serra (421 m)


Publiziert von siso , 31. Mai 2018 um 17:00.

Region: Welt » Italien » Toskana
Tour Datum:25 Mai 2018
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 2:00
Aufstieg: 316 m
Strecke:La Parata (225 m) – Eremo Santa Caterina (266 m) – Monte Serra (421 m) – Colle per Nisporto (305 m) – Eremo Santa Caterina (266 m) – La Parata (225 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Dalla Svizzera: Chiasso Brogeda – A9 – Milano – A1 – Parma – A15 – Passo della Cisa – Aulla – Livorno – Piombino – Traghetto – Portoferraio – Porto Azzurro – Rio nell’Elba – La Parata (225 m) (Pedaggi autostradali: ca. 40.- € x 2). (Traghetto a/r: 1 auto + 2 persone, ca. 159.- €).
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi o campeggi a Rio nell’Elba e dintorni.
Kartennummer:Kompass 5765, Elba, Extra Tourenkarte – 1:35000.

Escursione nel comune di Rio, nella parte nord-orientale dell’Isola d’Elba.

 

Inizio dell’escursione: ore 9.20

Fine dell’escursione: ore 11.20

Sorgere del sole: 5.44

Tramonto del sole: 20.47

Durata del dì: 15h 2' 37s

Durata della notte: 8h 57' 22s, di cui 4h 41' 27s notte fonda e 4h 15' 55s crepuscolo.

 

Ore 8.30: parto con l’auto da Naregno in direzione di Porto Azzurro e della località montana di Rio nell’Elba (165 m). Certo, è un po’ strano parlare di località montana quando l’altitudine è di soli 165 m, tuttavia, la conformazione del territorio legittima questo aggettivo qualificativo. I 17 km di strada che devo percorrere sono tortuosi, tuttavia muniti in gran parte di barriere di contenimento. A partire da Porto Azzurro la strada è stata approntata con frequenti cartelli segnaletici e con nastri in polietilene per una gara di rally, prevista per i prossimi giorni. Per contro, mancano del tutto i segnavia per l’escursione che desidero fare.

Fatico persino a trovare la località di partenza: “La Parata”, suggerita dalla guida della Kompass. Dopo un paio di andirivieni e di tentennamenti, decido di fermarmi in uno slargo della strada provinciale 33, alla partenza del sentiero per la Torre del Giove. Il termine “Parata” non appare da nessuna parte, così come il segnavia per il Monte Serra, che si eleva dalla parte opposta dei ruderi della Torre del Giove. Più tardi, scoprirò che “Parata” è il nome che designa la Sp 33, che collega Rio nell’Elba con Cavo.

Anche oggi dovrò muovermi a naso, cercando di ridurre al minimo le ravanate nella macchia.

Ore 9.20: imbocco una sterrata che sale, dalla quota di 225 m della provinciale, in direzione ovest. Sembrerebbe comoda e priva di ostacoli, ma non è così. Dopo 560 m di cammino mi perdo nella macchia e comincio a ravanare su terrazzi abbandonati, sostenuti da muretti a secco invasi da cespugli spinosi e da rovi. I garretti rimarranno firmati per alcuni giorni…

La “pascolata” si limita ad una decina di minuti, quando ritrovo il sentiero ufficiale, che in breve mi porta all’Eremo di Santa Caterina (266 m). L’impianto originale della chiesa è medievale, molto probabilmente romanico.

Secondo la tradizione l’eremo è stato ampliato e imbellito in seguito ad una apparizione di Santa Caterina, che bellissima e di bianco-vestita, sarebbe apparsa in un pomeriggio di primavera a un pastorello chiedendo di festeggiarle questa visione ogni Lunedì di Pasqua.

Qui i marinai erano soliti portare i loro ex-voto per ringraziare la Santa dei pericoli scampati in mare. Nacque così l’usanza degli uomini di mare riesi di rendere omaggio alla chiesa, salutandola col cappello in mano e la bandiera al picco, quando si allontanavano dalla costa.

Racconta Valdo Vadi: “così intensamente suggestivo era il rito che pare di vederli quegli uomini semplici nei quali la tensione dei volti rifletteva la stretta che provavano in cuore, alla vista della chiesina che biancheggiava laggiù, sul colle natio, mentre essi si accingevano al lungo viaggio che era, talvolta, senza ritorno, ma sempre periglioso”.

L’orto del santuario è stato riorganizzato in giardino botanico, prendendo il nome di Orto dei Semplici Elbano. Qui sono curate specie officinali, da frutto e tipiche della flora isolana, che illustrano in uno spazio suggestivo quanto queste piante abbiano significato per i vecchi elbani: quelle che hanno coltivato, con cui si sono curati e nutriti, che sono state utilizzate come strumenti per svariati lavori.

Gradirei molto visitarlo; purtroppo un cancello chiuso mi impedisce di entrare.

                                                    Rio nell'Elba (165 m)

Cerco, senza successo, un segnavia o un viottolo che sale al Monte Serra. Nulla da fare! Sono costretto ad affrontare la macchia bassa, lungo un ripido pendio che di tanto in tanto offre vaghe tracce di sentiero. Un inaspettato mini-omino di pietra mi conforta e mi incoraggia nell’avventura. Dopo 340 m dalla chiesa, pervengo finalmente al sentiero demarcato, che dovrebbe portarmi alla meta. Si tratta del percorso 202, che parte dal Colle per Nisporto, 700 m più ad ovest. Questo colle sarebbe stato il punto ideale di partenza, non quello suggerito dalla guida Kompass!

Da qui via il cammino è assolutamente facile, percorribile anche da bambini. Ne approfitto per ammirare delle bellissime vedute sui villaggi di Rio nell’Elba e Rio Marina.

Dopo soli 52 minuti di cammino arrivo sulla cima della meta prevista. A sud il versante digrada regolarmente verso il Distretto minerario di Rio Marina e il vecchio pontile di caricamento del minerale, in disuso da alcuni decenni. Ad ovest si sviluppa la selvaggia Valle delle Fiche, a nord lo sguardo si spinge fino a Cavo e al Canale di Piombino. Ad est spicca la Torre del Giove (o Forte del Giogo). Il castello fu costruito nella seconda metà del XV secolo dal principe di Piombino Jacopo III Appiano per proteggere il versante minerario.

Per la discesa seguo il sentiero 202 fino al Colle per Nisporto (305 m), quindi raggiungo di nuovo l’Eremo di Santa Caterina e da qui mi abbasso fino alla strada provinciale, lungo la quale ritorno al punto di partenza della gita.  

 

Gita nella macchia mediterranea bassa fino ad una collina che domina la zona mineraria di Rio Marina. La straordinaria abbondanza di minerale ha fatto sopravvivere per molti secoli la leggenda, tramandata da Virgilio nell’Eneide, di “inesauribilità” delle miniere a ferro dell’Elba orientale: “Ilva… inexhaustis Chalybum generosa metallis” (X, 174).

 

Tempo di salita: 52 min

Tempo totale: 2 h

Tempi parziali

La Parata (225 m) – Eremo Santa Caterina (266 m): 20 min

Eremo Santa Caterina (266 m) – Monte Serra (421 m): 32 min

Monte Serra (421 m) – Colle per Nisporto (305 m): 22 min

Colle per Nisporto (305 m) – La Parata (225 m): 36 min

Dislivello in salita: 316 m

Sviluppo complessivo: 6,5 km

Difficoltà: T2

Copertura della rete cellulare: buona

Tourengänger: siso


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