Scopì (3190m) - Sci

“Andiamo a fare lo Scopì?” propone una sera Marco. “In che senso?” chiedo, pensando sospettosa che sia un’espressione lombardo-ticinese. “Sì, lo Scopì con gli sci. Hanno aperto il Lucomagno”. mi spiega lui. 

GLI SCI?? Da neofita dello sci-alpinismo è da marzo che ho messo via scarponi e pelli e gli sci sono in garage sepolti sotto ad altre cose. Chi immaginava che mi sarebbero serviti ancora prima del prossimo inverno!

Comunque accetto l’invito e Marco mi dà appuntamento sabato alle 5.... alle c-i-n-q-u-e del MATTINO. Non faccio obiezioni perché l’esperto è lui. Mi spiega che lo Scopì si sale da ovest ma che bisogna farlo al mattino per trovare la neve ancora buona. Così sia!!! 
 

Poco prima delle 7 siamo al passo, ci fermiamo dopo la galleria, al portale nord, dove c’è un piccolo spiazzo sulla sinistra ed un paio di auto già parcheggiate. In coda ad altri 4 skialper lecchesi partiamo verso lo Scopì. Camminiamo sul tetto della galleria in cemento per un centinaio di metri costeggiando il lago e poi, sci in spalla, ci inerpichiamo a sinistra lungo ripidi pendii. Ci sono delle lingue di neve che scendono fino al lago ma preferiamo procedere a piedi. Guadagniamo quota velocemente fino ad un punto dove la pendenza diminuisce e la neve aumenta. Lì, infiliamo gli sci e continuiamo la salita tenendoci sulla destra. Intravediamo un altro paio di persone poco sopra che hanno scelto un percorso più a sinistra e dopo una mezz’ora li raggiungiamo e superiamo. Le neve è ghiacciata e io preferisco mettere i rampanti....tanto mi serviranno per salire il bel canale che vedo sopra di me. Prima di affrontare il cambio di pendenza facciamo una breve sosta e poi riprendiamo la salita. Il cielo è coperto e Marco vuole arrivare in vetta prima che il tempo cambi. Vorrei procedere velocemente ma tra il fiato corto e la pendenza vado su piano piano. Un traverso, un altro, un altro ancora...... fino alla bocchetta. Da lì la vetta non si vede ma ad un centinaio di metri ci sono delle enormi costruzioni, antenne e parabole. Spero dentro di me che la croce sia letteralmente dietro all’angolo! Marco è già avanti e io seguo la traccia ben battuta, sci ai piedi, lungo la cresta. Affiorano delle rocce e sicuramente con condizioni di neve diverse il percorso potrebbe presentare qualche difficoltà ma la neve è buona e procedo senza problemi. Aggiro un ponteggio e ... dietro l’angolo eccoli: Marco e la croce. Un binomio un po' stonato ma mai così piacevole! Sta salendo la nebbia, quindi la sosta è breve, togliamo le pelli e ci prepariamo alla discesa. Decidiamo di scendere dal canale e la scelta si rivela azzeccata. Percorriamo con cautela la cresta incrociando il gruppo di lecchesi e la coppia che avevamo superato. Siamo i primi della giornata ad imboccare il canale, la neve è bellissima, dura e portante….. finalmente, dopo mesi ad imprecare tra croste, neve pesante, neve ghiacciata e a sentire racconti leggendari sul firn primaverile, eccolo qui! Il canale ha una pendenza quasi di 40° ma con questa neve è uno spasso. Scendendo la neve diventa più cedevole ma questo non ci impedisce di raggiungere con gli sci la galleria. Poi 50 metri a piedi e siamo alla macchina.

Sono quasi commossa da questa discesa…. una delle più belle di tutta la stagione! W lo Scopì!