Albert-Heim-Hütte SAC: solo per coloro che non rinunciano!


Publiziert von Alberto , 9. März 2018 um 14:11. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Uri
Tour Datum:25 Februar 2018
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-UR 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 1005 m
Strecke:Realp m.1538 - hotel Galenstoch m.1995 - seguendo la direzione dei pali si giunge a quota 2250 dove passa la strada che sale da Tiefenbach m.2106 – Albert-Heim-Hütte SAC m.2543 km.8
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano – Chiasso – Bellinzona - traforo del Gottardo - uscita Goscheneng – Andermat - Realp
Unterkunftmöglichkeiten:Albert-Heim-Hütte SAC
Kartennummer:carta nazionale svizzera n°5001 Gottardo/n°255 Sustenpass

Con Gianluigi e Stefano ci troviamo a Grandate in orario consolo all'escursione e alla località di partenza: infatti la meteo tende a far desistere i più,ad evitare di andare per monti ma e l'orario da il colpo di grazia scremando parecchio anche gli escursionisti restii a rinunciare per la meteo,ma non è il nostro caso,anzi,casi visto che sono 2. La meteo svizzera (come da video per coloro che faticano a credere sulla parola) da buone speranze,quindi si va al di là del Gottardo,dove la neve non manca sicuramente: durante il viaggio nubi cupe e minacciose ci accompagnano fino al portale sud del Gottardo,giunti a Realp ci rendiamo conto che la nebbia è spessa e la galaverna ha fatto la sua apparizione. Nonostante la stagione,non fa freddo come ho già avuto modo di provare,il parcheggio si sta pian piano riempiendo (a proposito: la tariffa inerente alle 18 ore è di 5 franchi è aumentata di 2 franchi ma sempre vantaggiosa) e alla bellezza delle 8 e poco più,siamo in cammino seguendo la strada del Furka,poi giungiamo al punto segnalato da un alto palo che ne indica il tracciato invernale tagliando parecchia strada. Sto davanti e seguo attentamente il segno delle ciaspole del giorno precedente,perché la pista degli sci alpinisti è scomoda: riusciamo a raggiungere coloro che ci han superato perndendo la strada poi al Galenstoch vedo la pista che prende a destra ma,considerando la visibilità molto ridotta,preferisco seguire la strada del Furka che ci conduce al Tiefenbach. Nel caso ci rintaniamo dentro al calduccio come del resto altri sci alpinisti han fatto ma,noi si decide di proseguire sperando che il sole si faccia strada e dissolva la nebbia alta,non prevista in questa zona come ci confermano 2 ciaspolatori ticinesi che han pernottato alla capanna: giunti a quota 2400 gli amici passano in testa,la pista è ben definita e qualche schiarita fa comparire sulla neve le nostre ombre anche se non ben distinte e la speranza di giungere alla capanna e veder qualcosa è una speranza da non trascurare. Poco dopo vedo una bella traccia che prende a destra e chiedo agli amici se quella che stanno percorrendo ha tracce di ciaspole: pare di no,quindi si prende quella che ho visto,sapendo che uno dei tracciati,risale una dorsale a zig zag per poi giungere ad incrociare un'altra traccia proveniente da sinistra,un poco più lunga ma con pendenza moderata per poi proseguire ad un avvallamento dove i cartelli e la roccia soprastante,segnalano che oramai siamo arrivati. Alle ore 12,35 siamo alla capanna dalla quale possiamo a vedere alcuni scorci panoramici,una bella sorpresa di cui ne sono contento perchè gli amici che per la prima volta sono qui,possano avere un idea di che bel posto sia. Il gestore è lo stesso giovane del 2013 (come volano gli anni!) e dentro ci rifocilliamo con le torte della casa,mentre alcuni momenti ci regalano sprazzi di cielo e cime innevate. Gianluigi e Stefano sono stanchi (e chi non lo è) ma felici per questa scelta in barba alle pessime previsioni che altrove incombevano alla grande. Arriva l'ora di rientrare anche se qualcuno sta ancora salendo (con gli sci si fa in fretta anche a scendere) ma noi con le ciaspole dobbiamo tenere un certo margine di tempo,considerando che la nebbia persiste ancora e ce la dovremo sorbire anche al rientro: gli amici preferirebbero il percorso che scende dolcemente e senza la parte di tracciato su traverso scosceso,allora ne seguo la traccia,poi,quando il sole fatica nuovamente a illuminare bene il tracciato,pare essere ciechi e qui che l'attenzione deve essere più che mai all'erta. Giunti a quota 2100 circa,ad un bivio prendo a destra pensando che a sinistra il tracciato è quello di risalita anche se al momento è in piano,mentre quello percorso è in leggera discesa è va in direzione del Furkapass (al momento l'orientamento è funzionale) però,considerando che non vedo paletti mi viene un sospetto e decido di porvare l'altro tracciato opposto e poco dopo ci troviamo sulla cantonale,raggiungiamo il bivio con la strada che si stacca da quella per il Furka fatta all'andata e poco dopo,immerso nelle nuvole che rilasciavano neve,ecco l'hotel Tiefenbach. Ancora una volta riesco a ricondurre sulla via del ritorno gli amici,fiduciosi delle mie capacità di orientamento che,almeno per ora,funzionano ancora,anche se,il Gian per 2 volte è uscito fuori sede stradale,quindi gli viene imposto di stare sul versante a monte e non a valle (poco cagionevole). Giunti nei pressi di Realp,notiamo che la neve ha ricoperto il manto stradale che alla mattina si presentava sgombro e nero: possiamo confermare che la giornata ce la siamo goduta come del resto tutti coloro che in data odierna erano da queste parti,nonostante la nebbia alta.

Alla prossima!


Tourengänger: Alberto, gianluigi


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