Torno: chiese, avelli e massi erratici.


Publiziert von paoloski , 20. Februar 2018 um 16:33.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:18 Februar 2018
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 630 m
Abstieg: 630 m
Strecke:10,5 Km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Gaggiolo, Ponte Chiasso, Como, SS 583 per Bellagio, Blevio, Torno. In paese vi sono numerosi parcheggi oltre a quello di piazza Caronti, comodo ma con pochi posti e normalmente affollato, ve ne sono in via Plinio, intorno al Municipio, uno più grande girando in via Ardona, una stradina a sinistra di fronte alla stazione di servizio, poco oltre piazza Caronti proseguendo su via Poggi (cioè la SS 583) a sinistra vi è un parcheggio, sempre proseguendo su via Poggi, poco prima della chiesa di San Giovanni, sulla destra in via Passerini vi è un altro grande parcheggio.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita ad anello.
Kartennummer:Kompass 91 Lago di Como e Lago di Lugano 1:50000

Oggi io ed Anna andiamo a fare una gita culturale: entrambi appassionati di storia ed archeologia decidiamo di tornare a Torno, dove ci recammo circa trenta anni fa, per rivedere la chiesa di San Giovanni e salire a Montepiatto per vedere i massi avelli che allora, causa il maltempo, tralasciammo.
Contrariamente ad un'opinione tanto diffusa, anche fra chi scrive su Hikr, quanto falsa, Torno è uno dei pochi paesi del Lario dove trovare un parcheggio non è un gran problema, per accertarsene basta vedere su Google maps quanti ve ne siano sparsi per tutto l'abitato, infatti quando arriviamo quello di piazza Caronti è pieno ma nella adiacente via Plinio di posti vene sono almeno quattro e non a pagamento.
Ci prepariamo ma prima di iniziare la nostra gita ci concediamo un caffè alla vicina pasticceria Cancellieri dopodichè non ci resta che attraversare sulle prospicienti strisce, imboccare il proseguimento di via Ardona e cominciare a salire l'infinita serie di gradini che oggi ci aspettano.
L'ascesa a Montepiatto si snoda dapprima per viottoli gradinati che corrono fra i muri di case e ville, vi sono comunque dei segnavia rossi che indirizzano ai bivi finchè non ci si ritrova sulla mulattiera, larga e bellissima che sale alla frazione alta di Torno, incontriamo delle baite dirute e finalmente, dopo diverse centinaia di gradini, eccoci in vista delle prime case di Montepiatto. Il nucleo si distende su un pianoro solatio dove si trovano abitazioni intervallate da orti e giardini, ci dirigiamo verso la chiesa della Visitazione di Santa Elisabetta, famosa per il panorama sul lago. Purtroppo oggi la foschia la fa da padrona e la vista non è eclatante. Facciamo una breve pausa su uno dei tavoli nel retrostante sagrato e poi ci avviamo nuovamente seguendo le indicazioni per la Pietra pendula. Poco prima di raggiungerla deviamo di pochi metri a sinistra per vedere un masso erratico denominato Orso grigio per la sua forma zoomorfa. Poi eccoci di fronte alla Pietra pendula. Accanto un esauriente pannello esplicativo a cura della Pro Loco di Torno.
Da qui potremmo raggiungere direttamente la stradina per Piazzaga ma preferiamo tornare sui nostri passi per girovagare un po' nei viottoli del paese. Finalmente imbocchiamo la strada che conduce a Piazzaga, questa corre, dapprima in piano poi in leggera discesa, contornando la parte alta de bacino del torrente Stravalle. Piazzaga è un piccolo nucleo formato da edifici rurali, molti riattati a seconde case, e ville novecentesche. Anche da qui il panorama in giornate terse dovrebbe essere notevole.
Da Piazzaga ci abbassiamo seguendo una mulattiera gradinata in direzione di Torno.
Giungiamo al ponte detto Travaino sul torrente Stravalle, vi è una cappella affrescata, la Madonna con il Bambino non è certo un capolavoro ma alle sue spalle si riconoscono le due chiese del sottostante paese.
Da qui prende avvio il circuito dei Massi avelli di Negrenza. Seguiamo un sentiero che ben presto ci porta ad incontrare i primi manufatti: muri a secco e resti di costruzioni ricoperti da uno spesso strato di muschio, poi ecco le prime baite, o meglio quel poco che ne rimane, e poco oltre una di queste il primo masso avello con accanto un cartello giallo che ne specifica le misure, mancando della copertura è pieno di acqua piovana e, di primo acchito, potrebbe essere scambiato per un abbeveratoio. Poco avanti ecco un secondo avello, simile al primo e differente solo per le dimensioni. Per vedere il terzo occorre camminare ancora un po': l'avello delle Piazze si trova infatti su un pianoro poco oltre, in quello che oggi è un bosco ma un tempo, a giudicare dai terrazzamenti, doveva essere un appezzamento coltivato. Il Masso avello delle Piazze è decisamente il più spettacolare: più piccolo come dimensioni rispetto ai precedenti, è stato però scavato alla sommità di un grande masso erratico, per ammirarlo si deve salire una rustica scala in legno.
Ritorniamo verso il Ponte Travaino seguendo un sentiero che corre poco sopra quello che si addentra nel nucleo di Negrenza.
Al ponte approfittiamo di una panchina al sole perr fare la nostra sosta pranzo. Riprendiamo il cammino passando per la Porta Travaina, secondo alcuni ultimo residuo di un'improbabile cinta muraria di Torno, più probabilmente porta daziaria sul percorso alto fra Bellagio e Brunate.
Anche per scendere a Torno ci aspettano centinaia di gradini, il percorso è comunque piacevole: la mulattiera è ben tenuta, passa fra orti e giardini e si ha una bella vista sul lago e sul paese sottostante, infine eccoci in vista del campanile della chiesa di San Giovanni; nella parte alta del paese ci perdiamo fra i vicoli, poi raggiungiamo San Giovanni che merita una visita essendo una delle chiese più belle e suggestive fra quelle che si affacciano sulle sponde del Lario. Scendiamo al lago percorrendo l'ennesima gradinata, la risaliamo e ci spostiamo verso Sud per raggiungere la nostra auto, prima però decidiamo di visitare anche la chiesa di Santa Tecla che, come la dedicazione fa presumere, è un edificio antico anche se abbondantemente trasformato nel corso dei secoli. Delle parti medioevali e rinascimentali rimane ben poco, giusto qualche affresco parziale.
Il cielo si sta rannuvolando ed è iniziato a spirare un vento gelido, risaliamo all'auto, ci cambiamo, ci concediamo un altro caffè, questa volta con un pasticcino e infine ripartiamo verso casa.

Piacevole e tranquilla gita, interessanti i massi avelli e magnifica la chiesa di San Giovanni.
Difficoltà: T1 la salita a Montepiatto, il percorso fino a Pianezza e la successiva discesa verso Torno. T2 il circuito dei Massi avelli di Negrenza.

Tourengänger: paoloski, annna


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