Cigolino


Publiziert von cai56 , 17. Januar 2018 um 18:10. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:14 Januar 2018
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:30
Aufstieg: 1140 m
Abstieg: 1141 m
Strecke:Circolare 13,19 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Novate Mezzola lungo la statale 36; alla rotonda appena prima del paese imboccare il sottopasso che conduce alla provinciale "Trivulzia" e seguirla fino a Mese. Ampio parcheggio alle spalle della chiesa, nei pressi della centrale elettrica.

Proprio di fronte al punto in cui la Valchiavenna si biforca in Val Bregaglia e in Valle di San Giacomo, le pendici del Monte Mater si abbassano verso la piana con un ultimo dosso boscoso: tutto il versante - fra Gordona e San Giacomo Filippo - appare cosparso di piccoli nuclei abitativi e baite isolate, ma il dosso del Cigolino si distingue da lontano per ospitare una selva di antenne per la ripetizione dei segnali telefonici e televisivi. Ovviamente lo scopo dell'escursione non è quello di far visita agli impianti tecnologici, bensì quello di raggiungere un punto panoramico decisamente unico su queste valli. Non secondario l'interesse etnografico, per la cospicua presenza di manifestazioni di devozione popolare lungo questi sentieri, a loro tempo assai frequentati da pastori e contrabbandieri.
Da notare che, in zona, tutta le segnaletica a terra è assente od obsoleta, però spesso si trovano paline con indicazioni; ma, arrivati a Cigolino, tutto scompare.


Dal parcheggio si prosegue lungo Via Cappella Grande a fianco del muro perimetrale della centrale elettrica San Francesco fino ad inserirsi, salendo a destra, in Via Madonna delle Grazie; dopo poche decine di metri si trova la scalinata - indicata - di inizio sentiero; è una magnifica mulattiera gradinata e acciottolata che sale attraverso il castagneto lungo una via crucis (alla cappella n° X tenere la sinistra. A destra la via di discesa della vicina ferrata) fino alla chiesa della Madonna delle Grazie e all'adiacente contrada Prevel (resti di un'antica fortificazione). Seguendo una piccola freccia gialla, si sale al parcheggio della contrada, ma si abbandona subito l'asfalto per proseguire la salita nell'umida valletta di destra; rapidamente si arriva ad attraversare il rigagnolo, andando a raggiungere due gruppi di ruderi (Valascia e Möia); la mulattiera prosegue la salita, piuttosto diretta e sempre gradinata, inanellando tornanti fino a raggiungere il poggio panoramico di Posabèla, dove si dispiegano alternandosi baite in rovina, abitazioni ben restaurate e orti.
La traccia prosegue come al solito, sempre ripida sempre acciottolata e sempre affiancata da numerose cappelle votive. Nemmeno 200 metri di dislivello, e compare il luminoso campanile di Sant'Antonio (le grandissime "S" e "A" non lasciano dubbi), la cui chiesa è affiancata da un antico cimitero e numerose belle baite; la traccia, smarrita fra i vicoli e le scalette della contrada, si ritrova al confine superiore coi boschi, dove prosegue l'ascesa fino ad un traverso in direzione nord (si sottopassa un vecchio piano inclinato di servizio alle strutture idroelettriche in galleria) che porta a raggiungere il dosso del Cigolino. Il luogo, obiettivamente, non è splendido: parecchie antenne di ripetizione spuntano fra gli abeti, i trasformatori ronzano di continuo e qua e là spuntano edifici abbandonati di vago stile liberty; fra tutti spiccano i due camini di protezione dei pozzi piezometrici della condotta interrata. [La centrale S.Francesco a Mese, inaugurata nel 1927, lavora le acque dell'invaso di Campodolcino a cui si aggiungono quelle provenienti dal Truzzo e da San Bernardo. All'epoca era la più potente d'Europa]. Poco discosta dall'area tecnica, si incrocia una pista cementata: in assenza della benché minima segnalazione, la si seguelungamente in salita; in corrispondenza di un parcheggio - bivio Premurel-Calones - si sale a sinistra fino a raggiungere le baite sparse di Premurel: presso la casa più in alto a sinistra inizia il sentierino della traversata verso le contrade di Menarola (dal 2015 comune unico assieme a Gordona). E' un percorso che, dopo l'iniziale ripida discesa, a saliscendi, oltrepassa un ruscelletto e, sempre nel fitto bosco, va a raggiungere la pista carrozzabile che da Voga sale a Dardano verso la Valle della Forcola. Si segue questo tracciato verso sinistra, oltrepassando le contrade Cios e Soleröo: qualche scorciatoia abbrevia il percorso; giunti a Voga, un tempo centro principale del comune sparso di Menarola, si prosegue fra le abitazioni tenendo la sinistra finchè si trova l'inizio della mulattiera che sale da Mese. A metà strada fra Voga e la successiva contrada Fop, si trova l'antica imponente parrocchiale di Menarola, chiesa di Santa Elisabetta o della Visitazione; la mulattiera, ancora ben strutturata, mostra in modo evidente i segni del disuso: humus e fogliame recente livellano l'acciottolato e i ruscellamenti, non più controllati, allagano vari tratti. Si prosegue la discesa accostando o attraversando in più punti la carrozzabile, si oltrepassa da vicino la contrada Castanedi e, infine, presso il ponte sul torrente Rusée (in cartografia Rossedo o Rosse) si arriva alle prime abitazioni di Mese: seguendo la Via Motto che poi diventa Via Madonna delle Grazie, si scende in Via Cappella Grande e quindi al parcheggio presso la centrale.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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