P.zo Grande 1574 m-Sornadello 1580 m-Foldone 1497 m e Molinasco 1177 m


Publiziert von cristina , 22. November 2017 um 10:38. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:19 November 2017
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 1 Tage
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A4 uscita Dalmine. Seguire indicazioni per San Pellegrino. Superato San Pellegrino proseguire fino a San Giovanni Bianco. Dal centro del paese svoltare a sx (strada alberata) e posteggiare alla stazione degli autobus/supermercato Migross. Posteggio libero alla domenica.

Cristina
Oggi mini ritrovo di Hikeriani.

E’ un po’che si parla di rifare un giro insieme a Andrea62, la combinazione ha poi voluto che conoscesse Giuliano Nevermind che noi conoscemmo anni fa e il come devo raccontarlo perché coinvolge altri hikeriani.

Anno 2005, Val Vigezzo, l’intenzione è di salire alla Cima con le ciaspole. Sia noi sia Giuliano muniti della relazione di cappef. Ci incontriamo alla Cappella della Madonna del Sasso con il dubbio su come proseguire, uniamo le menti e poi le forze per salire alla Cima. Quello fu il nostro unico e casuale incontro. Qualche anno fa, Giuliano ci rintraccia su Hikr e così….eccoci qui, Hikr fa anche questo, riunisce vecchie conoscenze!

Al gruppo odierno si uniscono anche Daniele con l’immancabile Macchia e il nostro socio Marco.

Il giro è tutto un forse, le cartine ci hanno aiutato pochissimo, il GPS un po’ di più ma le tracce non rispecchiano i sentieri, dislivello e km sono un mistero per cui vedremo in giornata cosa combinare.

Lasciata l’auto alla stazione degli autobus di San Giovanni Bianco, troviamo subito la mulattiera per Cornalita, mi raccomando rispettate i 24 min indicati dal cartello!

Rintracciamo il sentiero che dovremmo fare in discesa ma quello per la salita è più difficile da trovare. Girovaghiamo un poco nei prati, seguiamo una traccia che si rivela quella giusta. La conferma, un bollo e la scritta Sornadello su un casotto. Saliamo ripidamente a tornanti, poi un traverso e ancora salita fino a uscire dal bosco a un colletto. Qui vediamo la croce del Pizzo Grande. Ora si che si sale ripidamente. Qualche bollo potrebbe dare l’idea della salita ma le tracce sono così vaghe che ognuno si fa la sua. Raggiunta la croce facciamo sosta e vedendo una traccia prendere la cresta pensiamo di provare a seguirla, ma non s'ha da fare…scendiamo quindi ripidamente e intercettiamo il sentiero. Attenzione al bivio, poco segnalato, un paletto, per il Sornadello. Ridiscesi al sentiero raggiungiamo il bivio per Cornalita, qui Andrea ci abbandona, baci e abbracci e la promessa di non aspettare altri 5 anni per rivedersi!

Noi proseguiamo e arrivati alle Baite Foldone, saliamo su terreno libero al Foldone, tra i due panarozzi quale sia la cima vera e propria non si sa, come non sappiamo se continuare per il Castel Regina. Cominciamo a scendere a muzzo per riprendere il sentiero ufficiale che comincia a scendere, e parecchio anche. Raggiungiamo quindi una sorta di bivio, i sentieri sono tutti un po’ un programma oggi, poche indicazioni e tante tracce…vista l’ora è evidente che se dovessimo proseguire per il Castel Regina dovremmo poi scendere a San Pellegrino e rimediare un passaggio o farci 5 km di ciclabile. Quindi niente Molinasco che, anche se poco interessante, è la cima che manca a tutti, poi 5 km di ciclabile pare proprio che non li voglia fare nessuno e per il passaggio…è sempre un punto di domanda! Quindi proseguiamo sul sentiero 596 con l’intenzione di scendere a Sussia. Passata una fonte avremmo dovuto trovare dei cartelli con l’indicazione ma probabilmente non li abbiamo visti. Notata una traccia promettente, la seguiamo fino a sbucare nei pressi di un paio di case che sono effettivamente Sussia superiore. A quella inferiore facciamo pausa pranzo.

Seguiamo la traccia di pneumatici nel prato e nell’entrare nel bosco appaiono i bolli Cai e l’indicazione Molinasco 1.15 h, quanta grazia!

Con un bel traverso raggiungiamo Vettarola e quindi su strada asfaltata Ca’ Boffelli dove, svoltiamo a sx e sempre su strada asfaltata raggiungiamo il sentiero per la baita degli alpini e poi Molinasco.

Sosta brevissima dopo di che seguiamo una traccia che ci porta nei pressi di un roccolo e in seguito a una sterrata dove troviamo il cartello per San Giovanni. Scendiamo ripidamente nel bosco, bolli gialli, fino al bivio per Cornalita o Fuipiano, scegliamo Fuipiano ma, poco dopo, a un trivio, seguendo l’istinto di Macchia, prendiamo una traccia a mezza costa che ci porterà sì a Fuipiano ma non con il sentiero giusto. In ogni caso raggiungiamo la sterrata in prossimità del sentiero bollato. Seguiamo ora la sterrata in discesa fino a svoltare a sx su strada asfaltata, strada che porta però a una casa privata dove la gentile proprietaria, dal balcone, ci indica il sentiero per San Giovanni, senza più problemi torniamo così al posteggio.

Beh un bell’anello con un pizzico di avventura. Non conoscendo la zona il GPS ci è stato di grande aiuto e anche la bella compagnia!

Il T3 l'ho messo solo per i tratti fuori sentiero e la scarsa segnaletica, per il resto è un percorso prettamente escursionistico, senza difficoltà o tratti esposti.

Nevermind
Simpatica escursione effettuata con l'ottima compagnia di  Marco e Cristina (rivisti dopo "solo" dodici anni e mezzo, ne poteva uscire una puntata di "Caramba che sorpresa!"), del socio Andrea62, di Marco, di Daniele e, guest star assoluta, del suo bellissimo Border Collie, che giustamente, a un certo punto, si è assunto il compito di "capobranco" visto che gli umani, nonostante GPS, mappe varie e improbabili relazioni cartacee sembravano non avere le idee molto chiare  su dove andare (c'è da sottolineare che anche numerosi locali incontrati sui sentieri ci hanno chiesto delucidazioni sui percorsi, il che la dice lunga sullo stato della segnaletica). Per quanto riguarda la gita, pollice in su per il sentiero di salita al Pizzo Grande, che si svolge in un bosco circondato da imponenti pareti rocciose, nota di demerito invece (ma questa è una caratteristica delle valli bergamasche) per la presenza di numerose posizione fisse da caccia, i famigerati roccoli. Un saluto a tutti e alla prossima!



Andrea62
Ma come, siamo appena partiti e già 800 metri di dislivello in salita!? Eppure non dovrei stupirmi, guardando chi c’è: Cristina e Marco con due loro amici più Nevermind. Si fa una sosta-merendina sotto una parete rocciosa e pertanto decido di … partire prima, sicuro che mi raggiungeranno. Arrivato finalmente sul crinale in pieno Sole, giusto il tempo di capire dove sono e spunta il gruppo preceduto da Macchia.
 
Arrivati sul Pizzo Grande sono le 10.30, vorrei scendere causa un impegno pomeridiano ma poiché ha l’orario “elastico” mi lascio convincere a proseguire fino al Sornadello. E ne valeva la pena, per apprezzare al meglio sia l’ampio panorama orobico sia la compagnia. Inoltre fare un anello completa l’escursione. A metà del traverso tra le due cime, penso al Passo del Sornadello, si trova un bivio per Forcella di Bura non segnato sulla Kompass. Ciò mi induce a pensare di essere al bivio successivo, questo sì indicato, e di aver passato la cima del Sornadello, ma correttamente il gps di Marco segnala la cima davanti a noi 400 metri più a sud.
 
Dal Sornadello, sempre secondo la carta, dovrebbe esserci un sentiero più diretto verso valle ma che nessuno di noi ha visto. Sul sentiero segnato perdiamo comunque un po' di quota, facciamo un traverso nel bosco e arriviamo a un colletto con cartelli indicatori, probabilmente quello di quota 1408. Sono le 11.30 e qui ci separiamo: io, causa il mio impegno, imbocco la discesa verso Cornalita e San Giovanni Bianco.
 
Se scendete da qui la traccia è sempre segnata tranne in un prato dove si perde prima di ricomparire al limite degli alberi e per Cornalita va seguita verso sinistra. Attenzione però poco sopra il prato: c’è un bivio con freccia rossa su un sasso ma senza cartelli: a sinistra in discesa si va verso Cornalita, dritto verso San Pellegrino. Sono le 12.30 quando arrivo a un altro colletto con cartelli e una casetta. Non so se i miei amici passeranno di qui tra qualche ora, comunque una freccia in legno indica per San Giovanni Bianco, la seguo e in un’altra ora arrivo a Cornalita dove trovo addirittura un passaggio in auto per il paese.
 
Con molto piacere ho camminato assieme a una bella compagnia, peccato non avere fatto tutto il percorso.

Marco27
Prendere una cartina scaricata da qualche sito e appiccicata alla bell'e meglio con lo scotch, una traccia "taglia e cuci" in pieno stile Poge messa insieme in qualche modo la sera (quando avrei preferito di gran lunga svenire sul divano), un tot di hikriani presi a caso usando i numeri della tombola, uno sventurato Border Collie che se li è dovuti sopportare tutti, e infine U'..... Chi è U' tanto ormai lo sanno tutti.... Mescolare il tutto, agitare per bene e quel che ne viene fuori è un colossale pastrocchio di tracce, sentieri e mammarozzi vari che solo l'assenza del Poge, il quale avrebbe sicuramente trovato almeno un'altra mezza dozzina di "prestigiose cime" da salire (per dirla alla Nevermind), ha mantenuto sotto la soglia dei 2000+ 
In tale dedalo di tracce sentieri e sentierini, resta solo il rammarico di non aver mandato avanti U' a cercare la strada, così....  tanto per vedere se si restava in Lombardia o se si sconfinava...
Scemenze a parte, la giornata è stata sicuramente divertente, sia per il percorso incerto, ma soprattutto per la piacevole compagnia di compari con cui non ci si vedeva da tempo; grazie a tutti e speriamo di bissare quanto prima.

Daniele
Ed alla fine ce l'ho fatta ad aggregarmi ad una gita con Marco e Cristina (almeno una insieme all'anno...).
Nulla da aggiungere a quanto scritto dai soci vecchi e nuovi, se non il ringraziamento per la bella giornata, la compagnia... e l'aver mantenuto il giro sotto i 2000 m di dislivello... ed i 30 km!
Alla prossima!

P.S.: Un BAU da Macchia... anzi, una leccata: lui non abbaia!


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Kommentare (3)


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Andrea! hat gesagt:
Gesendet am 6. Dezember 2017 um 21:16
Cavolo ... ho proprio pronto un giro su tutte quelle cimette ...
Volendo scendere a San Pellegrino c'è anche un pullman che riporta a San Giovanni Bianco ... qualche giorno fa mi ero scaricato gli orari ... per la frequenza delle corse degli autobus meglio fare il giro al sabato.

Anche se ultimamente stavo valutando di fare la ciclabile per rientrare.

Comunque anche facendo il Castel Regina e altre "ambite" cimette il dislivello si mantiene sotto i 2000 metri.
Ciao.
Andrea

Daniele hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Dezember 2017 um 17:32
Basta lasciare una bici a San pellegrino, ed il gioco è fatto!

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Dezember 2017 um 19:52
Torno giusto oggi dal giro ... abbiamo preso il pullman che è meglio!
A.


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