Giro ad anello sul Mottarone e Monte Zughero

Tranquilla gita della domenica gita in compagnia di Giacomo su una bellissima montagna vicino a casa.
Lasciamo la macchina nell'ampio parcheggio del giardino botanico, quindi percorriamo a piedi la strada asfaltata che in 5' ci porta alla stazione intermedia della funivia (800m). Qui abbandoniamo l'asfalto e seguiamo l'ampia stradina sterrata che si addentra in un bellissimo bosco di faggi e betulle. In pochi minuti giungiamo a un bivio. Trascuriamo il grosso sentiero di destra e risaliamo invece quello di sinistra (dove c'è la sbarra) seguendo le indicazioni per il Mottarone. Il sentiero sale tranquillo immerso nel fitto bosco e, in poco tempo raggiungiamo dapprima l'Alpe Giardini a quota 960m, quindi la vecchia stazione della funicolare. Da qui curviamo a destra e prendiamo a salire una ripida e monotona "autostrada" rettilinea che ci fa guadagnare parecchi metri di quota. Questo è probabilmente il tratto più impegnativo e noioso dell'intera escursione. Dopo parecchi metri di fatica la strada svolta a sinistra e si fa finalmente più facile. Sopra di noi, alla nostra destra è ben visibile l'arrivo della funiva e, dietro di essa, la cima del Mottarone.
Continuiamo a seguire il sentiero, ora decisamente più tranquillo, è in breve tempo raggiungiamo la stazione della funivia avvistata poco prima. Da qui, raggiungiamo in breve la cima dapprima su strada asfaltata, quindi risalendo i campi da sci. La giornata è buona e la vista stupenda. Qualche nuvola copra il Monte Rosa e le cime a ovest, ma per il resto il panorama è davvero notevole.
Dopo una breve sosta ad uno dei bar presenti sulla vetta, riprendiamo a camminare in direzione della seconda meta di giornata: il monte Zughero. Perdiamo quasi un centinaio di quota per poi risalire un rapido pendio che ci riporta ai 1450m della Rossa, una piccola cima vicinissima a quella del Mottarone. Quindi seguiamo il sentiero in direzione del monte Zughero. Questa parte d'escursione è sicuramente la più piacevole. Si cammina quasi in cresta. Alla nostra sinistra vediamo Omegna e il lago d'Orta, davanti a noi si apre la Valdossola, mentre sulla destra compaiono il lago Maggiore e le prealpi lombarde. In poco tempo raggiungiamo l'Alpe Nuovo, scendiamo ancora un po e finalmente inizia l'ultimo strappettino della giornata per risalire le ripide pendici del monte Zughero (1230m). Il panorama da questa vetta meno conosciuta e affollata rispetto a quella del Mottarone è altrettanto bello. Sotto di noi vediamo Stresa e le isole borromee. Dato che ormai è tardo pomeriggio decidiamo di non temporeggiare molto sulla vetta. Firmiamo il libro di vetta, quindi prendiamo subito a scendere, seguendo le indicazioni per Baveno. 
Il primo tratto di discesa è abbastanza ripido, su roccette e ghiaia (solo per questo tratto la difficoltà complessiva dell'escursione è T2). Perso circa un centinaio di metri il sentiero si fa più tranquillo e rientra nel bosco. Poco dopo raggiungiamo la strada che sale da Baveno e svoltiamo a destra in direzione dei Giardini Alpinia (il cartello indica 1h15').
Questo tratto di sentiero è lungo, ma molto tranquillo. Attraversiamo un bel torrente e dopo qualche saliscendi raggiungiamo un bivio. Proseguendo dritti si andrebbe verso Levo, quindi noi svoltiamo a destra in direzione dei giardini. Ormai si sta facendo buio, ma la strada sterrata è tranquilla e procede quasi pianeggiante fino al primo bivio di giornata (dove eravamo saliti a sinistra oltrepassando la sbarra).
Il sole è ormai tramontato da un pezzo, ma in circa 10' arriviamo finalmente alla macchina.
Giro molto bello e soddisfacente, soprattutto nella seconda metà. Più noiosa e difficile invece la salita.
Marco.