Joderhorn (3036 m)


Publiziert von siso , 5. August 2017 um 16:20.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 3 August 2017
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-VS   I 
Zeitbedarf: 2:45
Aufstieg: 233 m
Strecke:Parcheggio alla Funivia Macugnaga Moro (4.- € per tutto il giorno) – Alpe Bill – Stazione a monte funivia (2810 m) – Lago Smeraldo – Passo Monte Moro (2868 m) – Joderhorn (3036 m) – Rifugio Oberto-Maroli (2796 m) – Stazione a monte funivia (2810 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A9 (Chiasso-Milano), A26 (Milano-Gravellona Toce), Uscita Piedimulera, Valle Anzasca, Macugnaga Staffa.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Oberto-Maroli; alberghi a Macugnaga.
Kartennummer:C.N.S. No. 1349 – Monte Moro - 1:25000.

Salita dal Passo del Monte Moro al tremila chiamato un tempo Sankt Joderhorn, derivato da San Teodulo, vescovo di Sion dal 360 al 390. Joder è infatti una storpiatura dialettale vallesana di Theodor.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:30

Fine dell’escursione: ore 11:20

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa

Temperatura alla partenza da Macugnaga: 17,5°C

Temperatura alla Stazione a monte della funivia (2810 m), ore 8:25: 8,5°C

Temperatura al rientro a Macugnaga: 23,5°C

Isoterma di 0°C alle 9.00: 4600 m

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 6.12

Tramonto del sole: 20.54

 

Dopo due ore e un quarto d’auto arrivo a Staffa, il cuore di Macugnaga, praticamente ancora deserto. Cerco le funivie, ma non le trovo tanto facilmente, in quanto, dalla strada principale, manca un segnavia con la scritta “funivie”; c’è solo un mega cartellone, ad alcuni metri dalla via, disposto di profilo rispetto alla stessa. Poco male, raggiungo finalmente l’ampio piazzale dove posso parcheggiare al costo di 4.- € per tutto il giorno.

Riesco a salire sulla prima cabina, assieme al personale che lavora in quota, ed ho la sorpresa di notare che parlano praticamente il mio stesso dialetto. All’Alpe Bill (1711 m) si cambia impianto e dopo un ulteriore dislivello di oltre 1100 m arriviamo alla stazione a monte, presso il Passo Moro. Sull’edificio appare, come spesso mi è capitato di vedere, una scritta con la quota esagerata: 2900 m, in realtà dovrebbe essere di circa 2810 m.

Alle 8:30 parto, prima che arrivino le orde di turisti, in direzione della gigantesca Madonna delle Nevi. Il percorso, ben segnalato, si sviluppa su rocce affioranti, sulle quali i manutentori hanno infisso delle traversine di legno a mo’ di gradini. In soli 10 minuti pervengo alla statua dorata della Madonna, dalla quale posso ammirare il tremila che desidero raggiungere. È una delle opere più importanti dello scultore Giuseppe Banda (Samarate, 5.2.1914 – 2.1.1994). È una statua fusa in bronzo, alta 4,60 m, del peso di 9 quintali. È stata posata il 5.8.1966; dopo pochi anni una delle 8 stelle della corona fu colpita da un fulmine e venne distrutta. Si decise di rifarla, ma il destino volle che la stessa stella venisse nuovamente colpita. Da allora l’aureola ha solo 7 stelle.

Alle mie spalle, l’imponente parete est del Monte Rosa è purtroppo parzialmente nascosta dalla nebbia. Oggi più che rosa è grigia; in ogni caso non si chiama Rosa per via del colore, viene da una parola antica che significa ghiaccio.

Il Passo del Monte Moro (2868 m), già conosciuto in epoca romana, è posto sul confine italo-svizzero e collega la Valle Anzasca alla vallesana Saastal. È un passo storico, dal quale le popolazioni Walser si spostarono dall’alto Vallese alle valli italiane. Questi uomini arrivati da nord erano capaci di coltivare la terra a quote a cui nessuno si spingeva. Possedevano tecniche speciali e una speciale resistenza al freddo e alle privazioni.

 

A circa 3 km di distanza, nella Valle di Saas, si vede il Lago Mattmark (2197 m), tristemente noto per la sciagura che fece 88 vittime. Lunedì 30 agosto 1965, alle 17:15, una valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio seppellì 88 dei lavoratori impegnati nella costruzione della diga in terra più grande d’Europa. Degli 88 morti accertati 56 erano italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 tedeschi, 2 austriaci e un apolide.

 

La mia meta è a sud-est, a meno di un chilometro di distanza in linea retta. Alla base dello spuntone roccioso dove è stata collocata la statua della Madonna entro in territorio elvetico: lo intuisco solo dalla mappa topografica, perché non vedo cippi confinali. Seguo degli omini di pietra che mi conducono, su un terreno ondulato, fino alla base della detritica parete nord-ovest dello Joderhorn, a circa 2880 m di quota. Da qui via la pendenza aumenta di botto. Bene ho fatto a fissare i bastoncini allo zaino; avrei fatto meglio a lasciarli nel baule dell’auto. Devo infatti superare dei macigni e delle lastre, di diversa dimensione, in alcuni casi anche instabili. Per fortuna sono perfettamente asciutte: la suola di Vibram ha una buona aderenza. L’aiuto di entrambe le mani è comunque indispensabile. Oltre agli omini, noto anche alcune palette arancioni, simili a quelle dei vigili urbani. A metà parete appare persino una traccia di sentiero, che mi guida fino al promontorio sommitale. Dopo circa un’ora di cammino dalla statua posso affermare Joderhorn (3036 m) geschafft!
 

                                                 Joderhorn (3036 m)

La croce di vetta è ubicata sotto la cima, a pochi metri di distanza, sul versante sud.

Il panorama è notevole, svettano delle cime da capogiro: lo Strahlhorn (4190 m), il Rimpfischhorn (4199 m), l’Allalinhorn (4020 m), il Täschhorn (4491 m), il Dom (4545 m), la Lenzspitze (4294 m), solo per citare i quattromila. Per contro, la parete est del Monte Rosa non vuole concedersi.

In discesa incrocio un altro escursionista. Mi invita a percorrere assieme la cresta che porta al Passo Mondelli, al Pizzo Mondelli (2958 m) e allo Spechhorn (3189 m) / Pizzo di Antigine. Declino gentilmente l’invito, dato che visito per la prima volta questa zona e desidero vedere altri luoghi sul fondovalle.

Al ritorno passo dalla sciovia San Pietro (2900 m), fino a qualche anno fa utilizzata anche per lo sci estivo, attualmente in secca. È la conferma che il clima sta cambiando molto in fretta anche ad alte quote.

Al Rifugio del CAI Gaspare Oberti – Paolo Maroli (2796 m) mi accolgono molto gentilmente. Più che capanna è un vero e proprio ristorante, con una terrazza panoramica. Mi gusto uno strudel di mele quindi risalgo il bel sentiero fino alla stazione della funivia per il ritorno a Macugnaga, una delle più importanti zone di insediamento Walser dell’Ossola.

Nella località turistica non perdo l’occasione per fotografare il famoso tiglio monumentale, onore e simbolo di Macugnaga, e per visitare il Cimitero degli Alpinisti annesso alla Chiesa Vecchia (XIV secolo).

 

Per la prima volta al Passo del Monte Moro per un’escursione transfrontaliera tra la Valle Anzasca e la Valle di Saas fino ad un tremila il cui nome evoca il santo protettore dei vigneti e dei vignaioli. Lo Joderhorn, in condizioni simili a quelle odierne, è un tremila “facile” raggiungibile da tutti gli escursionisti che hanno una buona dimestichezza nell’avanzamento su pietraie e macereti.

 

Percorso in auto

Dogana Chiasso Brogeda – Gallarate – Gravellona Toce – Uscita Piedimulera – Valle Anzasca – Macugnaga Staffa; 7,70 € x 2 di pedaggio autostradale più 3,13 € per la Pedemontana al ritorno; 2 h 10 min dalla dogana di Chiasso Brogeda.

 

Tempo totale: 2 h 50 min

Tempo di salita: 1 h 10 min

Tempi parziali

Stazione a monte funivia (2810 m) – Passo Monte Moro (2868 m): 10 min

Passo Monte Moro (2868 m) – Joderhorn (3036 m): 1 h

Coordinate Joderhorn: 642.650 / 93.970

Dislivello in salita: 233 m

Sviluppo complessivo: 3 km

Difficoltà: T3

Copertura della rete cellulare: buona
Soccorso alpino: 118

Tourengänger: siso


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Kommentare (12)


Kommentar hinzufügen

rochi hat gesagt:
Gesendet am 5. August 2017 um 17:02
Anche su terreni a te inediti, le tue relazioni, Siso, sono sempre una miniera di informazioni sia tecniche che di contesto.
Ti leggo sempre con gran piacere.
Ciao!!
R.

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 5. August 2017 um 17:29
Grazie Rochi,
mi fa molto piacere!
A presto,
siso.

Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 5. August 2017 um 21:09
Appoggio rochi......Daniele66

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 5. August 2017 um 21:34
Grazie Daniele per il sostegno!
Ciao,
siso.

tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 5. August 2017 um 23:12
Grande, Siso, una gita quasi dalle mie parti. Avresti potuto fare la Ferrata delle Guide, lì nei paraggi, sfruttavi di più la trasferta.
Ciao, sempre bello leggerti.
roby

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 5. August 2017 um 23:26
Grazie roby, l'ho scoperta alla fine della gita... Sarà per la prossima volta.
Ciao,
siso.

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 6. August 2017 um 08:21
Concordo con gli altri...
Mi hai fatto venir voglia di andarci...
Daniele

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. August 2017 um 09:46
Grazie Daniele,
ti auguro di poter fotografare la parete est del Monte Rosa priva di nebbia.
siso.

Angelo & Ele hat gesagt: PRECISIONE
Gesendet am 6. August 2017 um 10:55
...Curiosità e Passione, ecco cosa distingue le tue relazioni e le tue camminate: BRAVO come sempre...

Angelo

siso hat gesagt: RE:PRECISIONE
Gesendet am 6. August 2017 um 13:36
Grazie Angelo, troppo buono!
Teniamo la laudatio per la lapide... :).

gbal hat gesagt:
Gesendet am 9. August 2017 um 15:52
Bravo siso, ottima relazione piena di utili notizie, come sempre

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. August 2017 um 15:54
Ciao Giulio,
grazie per l'attenzione!
siso.


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