Monte Frerone m.2673 (BS) con giro ad anello


Publiziert von Alberto , 22. Juli 2017 um 16:36. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 Juli 2017
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 885 m
Strecke:p. ore 8,30 da Bazena - a. ore 10,25 al passo di Val Fredda km. 3,980 disl.+520 - a. ore 11,30 al monte Frerone km. 6,250 disl.+325 tot. 845 RITORNO: p. ore 12,00 - a. ore 12,35 al passo di Frerone m.2456 - ore 12,53 a al bivio quota 2300 con il sentiero dell'Alta via n° 1 del' Adamello - ore 13,31 arrivo al passo di Val Fredda km.. 9,510 disl.+45 -370 - arrivo a Bazena km. 14,00 disl. tot. + 885
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - A4 MI-VE uscita Ospitaletto - seguire per valle camonica - Bienno - seguire per passo di Croce Domini - rifugio Bazena/Tassara m.1802
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Bazena/Tassara m.1802

Per questo sabato cerco un itinerario adatto anche a Tilde in quanto ha avuto un problema fisico e quindi è meglio evitare percorsi ripidi,inoltre,se dovesse sentirsi bene,potrebbe procedere tranquillamente oltre mentre io con Giuseppe vederemo di salire una delle cime proposte.

Alle ore 8,30 partiamo da Bazena dove il parcheggio non era ancora del tutto saturo ma poco ci mancava (partire presto evita anche questo problemino che non è da escludere,anche se vi è chi non lo considera) e sotto un cielo prevalentemente azzurro ci incamminiamo verso il passo di Val Fredda m.2331 che raggiungiamo alle ore 10,25 km. 3,650 : qui spetta a Tilde decidere se vuole attenderci qui oppure proseguire andando verso il rifugio Tita Secchi.

Fino ad ora non ne ha risentito,il panorama è gradito (come l'ombra e l'aria fresca) e sembra intenzionata a procedere fin dove se la sente,mentre io e Giuseppe prendiamo la mulattiera militare dove in vari punti ben la si vede quanto era larga,ora diventata per buona parte del tracciato,sentiero per il monte Frerone segnalato per esperti (EE): qualcuno che ci aveva superato ho visto che davanti al problema dell'attraversamento dei 2 canali franosi attrezzati,hanno rinunciato,giustamente se non ci si sente sicuri è meglio rinunciare senza vergognarsene.

Arriviamo all'attacco dei brevi tratti attrezzati e quello che può mettere una certa inquietudine sono i ferri (come quelli che vengono usati per costruire armature di colonne in cemento) impiantati dentro la roccia sui quali si deve poggiare lo scarpone: vi posso assicurare che danno un senso di "scivolamento", se vi fossero delle piastre al loro posto (come ho trovato in altre occasioni) forse darebbero un senso di sicurezza in più.

Quindi prestiamo attenzione e cerchiamo di non essere frivoli su certe cose.

Superati i 2 canali franosi riprendiamo il sentiero che sale per prati a zig zag (lo si vede anche dalla mulattiera militare che abbiamo percorso fino al passo di Val Fredda) in alcuni tratti si percepisce bene quanto era largo nel primo conflitto mondiale,giungiamo all'imbocco di un valloncello dal quale si procede in direzione della sua testata,tenendosi sulla destra,percorrendo la militare che in alcuni tratti mette in evidenza i muretti di contenimento.

A zig zag si sale e già si nota la cima che è la seconda da destra,poi il sentiero ad un certo punto ben si vede che prende anche una diramazione verso sinistra percorrendo alla base delle soprastanti rocce della bocchetta di Frerone: noi seguiamo il bel sentiero che ci conduce alla vicina e panoramica vetta del monte Frerone che raggiungiamo alle ore 11,35 dopo un dislivello di 845 metri e km. 9,510: siamo in vetta in un orario che consente di ammirare il bel panorama nonostante l'iniziale presenza di nuvole che insorgono.

Poca gente su questa cima al momento,breve sosta e dopo aver valutato la possibilità di fare un giro ad anello,diamo un occhiatina al sentiero che decidiamo di prendere per il rientro: dal mio punto di vista non è da prendere alla leggera,in particolare i primi 70 metri quasi in verticale con parete a strapiombo alla nostra sinistra (non meno peggio quella erbosa a destra) in cui poggiare le terga e le mani credo che sia cagionevole,cosa che noi abbiamo fatto,nella speranza di proseguire su tracciato "agevole" (per coloro che soffrono di vertigini lo sconsiglio) ma le sorprese sono sempre nascoste e posso assicurare che il tracciato diventa "rilassante" una volta giunti al passo di Frerone che raggiungiamo in 35/40 minuti.

Nel scendere dalla vetta un gruppetto si accingeva a risalirla e uno di loro ci disse che l'aveva risalita come noi,ma,quando ha visto il percorso erto che conduce al passo di Frerone ha rinunciato di percorrerlo con la figlia,ritornandosene dallo stesso.

Da qui si procede a destra (a sinistra si scende in val Braone verso il rifugio Gheza e a Paghera) e si perviene al bivio con l'alta via n° 1 del' Adamello: i cartelli segnalano 0,30 al rifugio Tita Secchi,volendo si può anche fare,magari troviamo Tilde,ma Giuseppe è per il rientro verso il passo,prende una camminata decisa ma quando arriva...Tilde non c'è: sono le 13,30 la fame c'è e si pranza,poi alle 14,30 giunge anche Tilde che è stata al rifugio Tita Secchi.

Ha tentato di avvisarci ma in quella zona i cellulari non prendono,quindi,ma ciò vale in tutti i casi,meglio sempre mettersi d'accordo prima sul dove trovarsi per evitare problemi.

Dopo una bella sosta al passo facciamo rientro e un altra più a valle a Bazena dopo aver accumulato 14 km. di percorso e un dislivello totale di ben 885 metri.

Arrivati sulla provinciale di valle ecco abbattersi un forte acquazzone tra Bienno e Boario Terme poi...caldo e sole.

Anche oggi,stupenda escursione che ha saputo accontentare tutti,regalandoci stupendi scenari che han ben meritato la nostra visita offrendoci altre sorprese,sempre piacevoli da scoprire.

 

Alla prossima!


Tourengänger: Alberto, clotilde


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