capanna Bovarina m.1870


Publiziert von Alberto , 10. März 2009 um 10:32. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 7 März 2009
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Zeitbedarf: 3:15
Aufstieg: 654 m
Abstieg: 654 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano-Chiasso-Bellinzona-uscita Biasca e strada del Lucomagno-Olivone-Campo Blenio
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Campo Blenio m.1216-Orsaira di dentro m.1438 e di Fuori m.1474-Ronco di Gualdo m.1573-cap.Bovarina m.1870
Unterkunftmöglichkeiten:capanna Bovarina
Kartennummer:carta naz.Svizzera n°266 valle Leventina

Per sabato l'idea era di andare alla Garzonera,portando con me un po di pasta da cucinare per gli amici: dovremmo essere un bel gruppetto,compreso gli amici ticinesi,che incontriamo a Bellinzona: purtroppo qualcuno ha rinunciato,siamo in 6 e decidiamo la meta più fattibile.Il problema sostanziale è ovviamente di evitare il pericolo valanghe che in Ticino (come in molte altre regioni) è 3/4 marcato,ma anche calcolando la neve che bisogna battere lungo il percorso: così,considerando che la Garzonera (fatta da me in molte occasioni con parecchia neve) ha un solo punto pericoloso se non ha scaricato,che si può benissimo evitare,ma che avremmo trovato anche un metro di neve da battere,si decide di optare per la Bovarina.Giunti a Campo Blenio,parcheggiamo nella zona impianti di sci.Di neve non pare che ne sia venuta tanta,il tempo sembra migliorare,nonostante qualche fiocco portato dal vento scende a lambire i nostri capi.Arrivati al parcheggio centrale del paese,non seguo i segnali del percorso standard,ma faccio il mio classico percorso prendendo la strada a destra in salita,passando da una fontana situata alla mia destra,al bivio prendo a sinistra passando vicino alla stalla che ho alla destra,proseguo diritto dove pochi metri avanti ci si ciaspola.Questo tratto e il seguente,non lo conoscono in tanti e se non è battuto o non ci si ricorda bene,è meglio evitarlo.Alla fine,giungiamo alla strada che troviamo (al momento) battuta da sci alpinisti: fin qui devo dire che è stata dura,perché la neve era crostosa  e da sfondare per fare la pista di energia bisognava mettercene parecchia.Poi mi si chiese di lasciare la testa del gruppo e visto che il percorso era più dolce,battuto e visibile al momento, mi misi nelle retrovie,ma sempre con lo sguardo lontano sul percorso e su chi lo stava battendo,controllando che non uscisse dalla pista.Già poco prima di arrivare alle baite di Orsaira le tracce per il vento che soffiava e ovviamente per la neve che aveva da poche ore cessato di cadere,la traccia era quasi o del tutto sparita,ma ritrovata dopo il ponte: da qui evitiamo si fare la pista seguendo i segnali,ma ci affidiamo alla traccia che tende a fare un giro un po più a sinistra dei pali della corrente,era un un poco più dolce come pendenza,ma ad un certo punto la traccia scompare e giustamente mi misi sulla direzione dei segnali che poco dopo ritrovai,mettendo in tranquillità gli animi degli amici (qualcuno già titubante sulle mie capacità di orientamento e conoscenza del luogo, con la simpatica battuta disse: dobbiamo chiamare la REGA?) a cui feci notare il percorso segnalato che avremmo e abbiamo battuto al ritorno.Giungiamo a Ronco e mentre proseguiamo,notiamo che il tempo migliora sempre più,ma anche la neve aumenta e le tracce oramai sono solo alla portata di chi ne ha le capacità di individuarle anche se visibili di poco,non solo,ma capire dove è meglio dirigersi.Cosi un po a turno,si sfondano decine di centimetri di neve (50 cm. come minimo) e dando indicazioni di dove andare,resto stupito da come battevano la neve le nostre amiche ticinesi: veramente in gamba,complimenti! Poco prima di giungere alla baita che segnala l'ormai vicina capanna,due sci alpinisti si erano accodati (hanno trovato molto comoda la nostra battuta) che lasciamo passare per battere gli ultimi pochi metri che ci separano dalla Bovarina.Arrivati alla capanna ci complimentiamo e ringraziamo a vicenda e la fortuna vuole,era già riscaldata: fantastico,con la brace che ardeva faccio ripartire la stufa e nel giro di un'oretta siamo pronti per gustare un piatto di pasta.Alla capanna facciamo conoscenza con sci alpinisti che avevano già pernottato di venerdì e che sarebbero scesi domenica in prospettiva di fare un'altra vetta e uno di loro (cosa non ci si aspetta mai di vedere) uscito dalla capanna,ne era rientrato praticamente NUDO con piccoli grumoli di neve attaccati al torace e sgocciolante in cucina dopo essersi fatto un bagno nella neve:  INCREDIBILE!!!!!!!!!!!!!!!  (e scioccante per chi non ha stomaco forte).Un saluto  agli amici che anno partecipato: Giuseppe,Tilde,Dino,Erni e Giusy.

Tourengänger: Alberto, clotilde


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