Lago d'Avino (mt. 2.246) - Alpe Veglia


Publiziert von Angelo63 , 24. Juni 2017 um 19:00.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:17 Juni 2017
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:30
Aufstieg: 1100 m
Strecke:Ponte Campo - Alpe Veglia - Cianciavero - sentiero delle marmitte dei giganti - Lago e Piano d'Avino - sentiero in direzione lago delle Streghe - Alpe Veglia - Ponte Campo
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A26 fino a Gravellona Toce, poi proseguire sulla SS33 del Passo del Sempione. Uscire a Varzo e seguire le indicazioni per San Domenico / Alpe Veglia. Arrivati a San Domenico la strada prosegue in discesa per un paio di chilometri fino a Ponte Campo dove su un prato è possibile parcheggiare a pagamento (€ 3 al giorno).

Invogliati dalle belle foto e dall’ottima descrizione qui fatta da Ralphmalph decidiamo di visitare l’Alpe Veglia. Non ci eravamo mai stati e complice la splendida giornata di sole siamo rimasti entusiasti dalla bellezza del posto. Una piana circondata da alte cime con tanti corsi d’acqua che ne discendono i pendii.
 
Oggi il gruppo AnDaSer è al completo. Lasciata l’auto nel prato che funge da parcheggio a Ponte Campo (tariffa giornaliera € 3) ci incamminiamo alle 9. La giornata è luminosa anche per via del vento che soffia con frequenti raffiche. Di fronte a noi la bastionata dove predomina l’alternanza del verde brillante dei prati e lo scuro del granito levigato dai corsi d’acqua che scendendo creano delle piccole cascate. In questo scenario si inerpica la strada che sale in direzione dell’alpe, percorribile solo dai mezzi autorizzati.
Procediamo seguendo fedelmente la strada di servizio all’alpe, non conoscendo dove effettuare i possibili tagli lungo il percorso. Ci rifaremo al ritorno. Questo tratto in alcuni punti è proprio ripido e quando alle 9.50 raggiungiamo la Cappella del Groppallo finalmente possiamo tirare un po’ il fiato. Ci aspetta ora un tratto di leggero saliscendi con ai lati un profondo baratro creato dal fiume che discende dall’alpe. Alle 10 varchiamo la soglia dell’Alpe Veglia, in località Porteia. Dopo pochi metri, raggiunto un piccolo ponticello, alla nostra sinistra ci troviamo di fronte al protagonista della nostra giornata: uno splendido scorcio del monte Leone. Poco più avanti raggiungiamo la vasta piana dell’Alpe Veglia dove svoltiamo subito a sinistra per raggiungere - alle 10.15 - le vicine baite di Cianciavero. Lasciato il nucleo di baite procediamo in direzione del bosco di larici. Seguiamo il sentiero con le indicazioni per le Marmitte dei Giganti, ignorando quelle che svoltando a destra conducono verso il Pian Cucco. In salita passiamo di fianco a due grosse fenditure arrotondate che sono scavate nella roccia e sono create dalla continua erosione dell’acqua. Ci sono molti rododendri da queste parti e sono in piena fioritura. Arriviamo ad un masso, posto ad una quota di circa 2.000 metri, dove sono state recentemente riverniciate le indicazioni che riportano le alternative di sentiero facile (svolta a destra) oppure ripido (svolta a sinistra). Sono le 11 e ci fermiamo per una sosta di 10 minuti ammirando le bellissime cime che fanno da corona alla sottostante alpe.
Riprendiamo il cammino procedendo lungo il sentiero ripido che passa proprio sotto una imponente parete rocciosa per poi risalire sempre più ripidamente una stretta valle. È un tratto proprio faticoso, esposto al sole ed al riparo dalle folate di vento che aveva comunque rinfrescato il nostro procedere. Sento proprio la fatica e la vista del muraglione che cinge il Lago d’Avino mi fa tirare un sospiro di sollievo. Sono le 11.45 quando salgo i gradini che mi consentono di raggiungere il passaggio sulla diga. La vista del lago con alle sue spalle l’imponente parete rocciosa del Monte Leone già mi rigenera. Percorriamo tutto il muraglione della diga per portarci dope sono posizionati i cartelli indicatori. Siamo proprio sopra 1.500 metri al tunnel ferroviario del Sempione. Riprendiamo la salita in direzione della evidente cappelletta colorata di azzurro e procediamo ancora per alcuni minuti lungo il pendio verso il Piano d’Avino. L’idea sarebbe quella di proseguire in direzione del Pizzo Valgrande Vallè ma è stata tanta la fatica. Rischieremmo poi di dover accorciare la sosta per ammirare questo meraviglioso panorama. Prendiamo pertanto la decisione di fermarci qua per oggi. Sono le 12 passate da cinque minuti, siamo in marcia da 2h15, abbiamo fatto soste per 50 minuti e percorso 7,7 km. Troviamo dei grossi massi ben levigati che ci consentono di avere riparo dalle più forti raffiche di vento. Possiamo così pranzare e riposare ammirando il paesaggio che è monopolizzato dal Lago d’Avino con alle spalle gli oltre mille metri di parete rocciosa del monte Leone. Vicino a noi scende un piccolo corso d’acqua su un tratto di roccia perfettamente levigato. Tolti scarponi e calze posso anche concedermi un rigenerante pediluvio. Il tempo passa velocemente, tra un riposino e qualche foto, ed alle 14 è ora di rimettersi in cammino.
Ripercorriamo a ritroso tutto il muraglione della diga che cinge il lago e risaliamo sul lato opposto percorrendo un breve tratto in salita con alcuni punti attrezzati che facilitano il passaggio. Anche da questa nuova prospettiva le foto si sprecano. Prendiamo il sentiero con le indicazioni per il lago delle Streghe. Questo percorso ci consentirà di compiere un ampio giro sotto le pendici del monte Leone con, alla nostra destra, la sottostante piana dell’Alpe Veglia. L’evidente traccia procede per un buon tratto in moderata pendenza, attraversando alcuni residui nevai, per poi scendere in maniera più decisa lungo un percorso caratterizzato da boschi di larici e grandi cespugli di rododendro. Arriviamo alle trasparenti acque del lago delle Streghe quando sono le 15.35. In realtà qui ci sono due piccoli laghetti perché terminato il primo se ne trova un secondo, ancora più piccolo, chiamato delle Fate. Proseguiamo sul sentiero, ancora per un ultimo tratto nel lariceto, per arrivare alla piana dell’Alpe Veglia quando sono da poco passate le 16.
Raggiunta la sterrata che attraversa l’alpe la percorriamo in direzione dell’ingresso, in località Porteia, dove arriviamo alle 16.25. Ora ci aspetta l’ultimo tratto in discesa che percorriamo facendo numerose soste. Raggiungiamo il parcheggio dove avevamo lasciato l’auto quando sono le 17.25.
 
Era da tempo che avevamo intenzione di visitare l’Alpe Veglia perché sapevamo della bellezza del posto ma non immaginavamo fino a questo punto. Oggi poi abbiamo pure avuto la fortuna di trovare una giornata eccezionale dal punto di vista meteorologico e quindi la nostra soddisfazione è stata ancora maggiore. Ritorneremo da queste parti anche perché sono numerosi i percorsi dove poter programmare altre belle escursioni.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 16,6;
Tempo marcia: 5h;
Tempo sosta: 3h25m;
Ascesa: mt. 1.100 circa;
Velocità media in marcia: 3,3 km/h;
Velocità media totale: 2 km/h.
 


Tourengänger: Angelo63, squonk, Danilo54
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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ralphmalph hat gesagt:
Gesendet am 24. Juni 2017 um 23:34
Ciao, ci fa veramente piacere esservi stati di "ispirazione" per questa splendida escursione in un ambiente da favola. Anche per noi è stata la prima volta ed...è stato amore a prima vista...
Complimenti anche per le belle foto!!!
Buone escursioni!
Graziano e Nadia

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Juni 2017 um 22:26
Altrettanto belle le vostre foto ed ancora grazie per l'ottimo spunto che ci avete fornito.
buone montagne,
angelo

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 28. Juni 2017 um 22:34
Bel giro e belle foto Angelo, per noi è una zona non proprio vicinissima ma sicuramente per la sua bellezza meriterebbe altri approfondimenti !

ciao e buone escursioni

Giorgio

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. Juni 2017 um 22:43
grazie Giorgio.
Per noi sono circa 130 km di percorso autostradale e gli ultimi 15, per salire a San Domenico, che non impegnano troppo il guidatore. C'è da fare dei bei giri da quelle parti, soprattutto per un macinatore di chilometri come te.
Buone montagne anche a te
ciao


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