Frontè, Saccarello, Bertrand, Piancavallo ... un giretto in tenda in Alta Val Tanaro


Publiziert von Andrea! , 11. Juni 2017 um 19:28.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 2 Juni 2017
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I   F 
Zeitbedarf: 3 Tage
Aufstieg: 4400 m
Strecke:61,0 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Area pic-nic lungo la strada che da Ponte di Nava porta a Viozene/Upega, Val Tanaro (Piemonte).

Obiettivo di questi tre giorni è salire il Monte Bertrand ... e già che ci siamo visitare il Frontè e il Saccarello diciamo dal versante "piemontese" ... e già che ci siamo passare tre giorni di trekking in tenda e in autonomia ... e già che ci siamo salire qualche cimetta della Val Tanaro semi sconosciuta ... e già che ci siamo prendere un po' di pioggia ... azz ... questo non era negli obiettivi ma così è andata.

Partiamo da un'area pic-nic con ampio parcheggio lungo la strada che da Ponte di Nava conduce a Viozene e imbocchiamo a piedi la strada sterrata che fiancheggia il Tanarello. Già da qui, in alcuni punti, sono visibili i danni causati dall'alluvione dello scorso autunno, danni che troveremo anche in altre zone dove il sentiero passa nei pressi di un torrente o deve attraversarlo. Per noi nulla di problematico ma forse, in altre zone più impervie, alcuni guadi potrebbero risultare più difficoltosi del previsto.

Con la strada praticamente pianeggiante raggiungiamo Ponte Tanarello e iniziamo la salita a San Bernardo di Mendatica. Dal Colle, lungo l'Alta Via dei Monti Liguri, si procede in direzione del Monte Frontè. Con un colpo di saggezza, riusciamo a fare una breve pausa pranzo prima che inizi a piovere e prima di trovarci lungo la dorsale. Ben coperti affrontiamo la salita al Frontè ma fortunatamente la pioggia non dura molto e alla fine raggiungiamo la vetta asciutti.

Scendiamo al Passo di Garlenda e con un bel sentiero arriviamo al Passo della Guardia dove imbocchiamo il sentiero per Verdeggia. Lungo la strada incontriamo un folto gruppo di Rovereto diretti al Rifugio Sanremo. Arriviamo a Verdeggia e, prima di proseguire, facciamo scorta d'acqua e una meritata sosta al bar del paese. Stiamo per ripartire quando inizia a piovere e questa volta fa sul serio. Che culo, se ci fossimo messi in movimento solo 5 minuti prima probabilmente l'avremmo presa tutta!

Durante l'attesa scambiamo quattro piacevoli chiacchere con i gestori del bar/ristorante e altri clienti sempre della zona, riuscendo così a conoscere un pochino meglio questo angolo sperduto della Liguria. Scopriamo anche con sorpresa che la cima del Saccarello è totalmente in territorio francese ed è per questo che la statua del Redentore è posizionata più spostata lungo la dorsale. Quindi di fatto il Saccarello non è la cima più alta della Liguria, primato che forse, a questo punto, spetta al Frontè (scusate, dettaglio geografico). Visto l'andamento della giornata i gestori ci indicano un paio di punti in cui posizionare la tenda rimanendo comunque al coperto: noi scegliamo la seconda opzione, la tettoia del vecchio forno del paese, posto suggestivo dove dormire. Sistemati per la notte, ceniamo e ci infiliamo beati a dormire.

Il giorno successivo con un cielo blu meraviglioso, rimanendo fedeli al programma, raggiungiamo Realdo e da qui saliamo al Passo di Collardente. Incrociamo nuovamente il gruppo di Rovereto, appena scesi dal Saccarello e diretti al Rifugio Allavena. Ieri si sono presi una gran bella lavata ma almeno oggi hanno goduto di una cima con un cielo strepitoso mentre noi raggiungiamo il Saccarello quando ormai le nuvole lo ricoprono. Continuiamo lungo la dorsale verso il Monte Missun con nuvole che vanno e vengono ... più vengono che vanno ... impedendoci purtroppo di godere appieno di questo tratto di percorso, il vero "fulcro" del nostro giro.

Dopo Cima Missun, scendiamo al Colle della Rossa e visto il tempo, effettuiamo una modifica al percorso: inizieremo subito la discesa verso Upega ma ovviamente io non posso farmi mancare il Monte Bertrand, quindi mentre Manuela inizia a scendere io mollo il pesante zaino e velocemente salgo e scendo dal Bertrand, raggiungendo Manuela al Poggio Lagone. E' ancora abbastanza presto e quindi iniziamo a dirigerci verso Upega anche per evitare di dormire in questa zona vista la presenza di numerosi insetti tra mosche e zanzare. Alla fine riusciamo ad arrivare al paese e siccome sappiamo della presenza di un mini campeggio ne approfittiamo per sfruttarne almeno bagni ... ad un costo simbolico.

L'indomani ripartiamo in direzione della Colletta Salse da cui raggiungiamo il Bric Scravaglion, una cimetta che sembra insignificante ma che ci offre un bel colpo d'occhio su buona parte del nostro tour anche perchè poi più tardi rientreremo nuovamente nelle nuvole. Avvistando numerosi caprioli raggiungiamo la Colla Bassa e da qui iniziamo la nostra avventura esplorativa su alcune cime prive di sentiero.

Per pratoni ripidi, faticosi ma non difficili, tiriamo su dritto per andare a raggiungere la Cima di Cantalupo e da questa iniziamo la nostra cavalcata lungo la dorsale, seguiti a vista da tanti camosci, verso la Cima di Piancavallo e poi, sempre su terreno libero, in zone presumo poco frequentate, andiamo a toccare il Monte Cimone. Scendiamo semi a muzzo per andare ad incrociare finalmente un sentiero, sentiero che tocchiamo proprio mentre inizia a piovere e che ci porterà ai ruderi di Dova Soprana. Da qui, spaventando ancora alcuni caprioli tra cui due piccolissimi, scendiamo nuovamente sulla strada lungo il Tanarello che seguiamo stancamente fino alla macchina.

Tourengänger: Andrea!
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (8)


Kommentar hinzufügen

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 12. Juni 2017 um 09:23
... e già che ci siamo ... complimenti Andrea per la bella avventura nella quale non vi siete proprio fatti mancare niente !

Giorgio

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Juni 2017 um 18:20
Grazie.
Ci siamo divertiti e fortunatamente la pioggia l'abbiamo presa in momenti non critici della giornata!.
A.

cristina hat gesagt:
Gesendet am 12. Juni 2017 um 09:33
Anche a Garessio si vedono i resti del disastro dell'alluvione, abbiamo fatto due chiacchiere con un barista e...ci ha raccontato del prima, del durante e del dopo...

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Juni 2017 um 18:26
Lungo la valle, mentre guidavo, a parte un tratto con la strada a doppio senso alternato, non si fa caso ai disastri.
E' stato decisamente più chiaro lungo i sentieri che passano in zone di torrente.
A.

jkuks hat gesagt:
Gesendet am 12. Juni 2017 um 18:58
Esagerato! :)

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Juni 2017 um 18:21
E' tutta un'impressione ... solo lo zaino non era un'impressione ... quello pesa ...:)
A.

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 13. Juni 2017 um 11:23
Bellissima zona, da tempo in programma.
Bravo Andrea.

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Juni 2017 um 18:23
Se pensi di venire in zona, prima è consigliabile dirigersi verso la zona del Marguareis, obiettivamente più affascinante.
Queste sono cime "secondarie" ma che avevo voglia di esplorare dal versante piemontese ... e poi quando andammo al rifugio Don Barbena avevo adocchiato il Bertrand e mi era rimasta la voglia/curiosità di salirlo.
Ciao.
A.


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