Monte Gabberi (1108 m)

"Ma il tuo monte Gàbberi
è duro più del Teumesso, o mio Padre;
è come un elmetto di eroe.
Ha forma d’aulòpide, cara
a Pallade e a Pericle il monte,
con la visiera e il nasale."

[Gabriele D'Annunzio - Alcyone 1903]

Grazie alla sua fortunata posizione a pochi km dal mare, il monte Gàbberi offre un panorama unico sul litorale della Versilia. Anche Gabriele D'Annunzio, nonostante si fumasse l'impossibile, non aveva mancato di notarlo. Nelle giornate limpide in inverno, lo sguardo può spaziare indisturbato dall'Isola d'Elba alle Alpi Marittime passando per la Corsica. A primavera la visuale è comunque di tutto rispetto e va dalle alture sopra Livorno al Golfo della Spezia passando per Capraia e Gorgona. In più c'è il panorama verso est: Appennino Ligure, Alpi Apuane, Monti Pisani. E poi c'è lo splendido colpo d'occhio sulla piana di Camaiore ed il Lago di Massaciuccoli.

Sperando di avervi convinto ad andare sul Gabberi (chi mi dice che si tratta di una modesta altura con i suoi 1108 metri è pregato di accendere gli abbaglianti perché dove lo mando io c'è buio), passiamo ai sentieri. Ce ne sono per tutti i gusti: si può partire da La Culla, Sant'Anna (località Case Sennari), Farnocchia, Casoli, o Greppolungo (ma solo per chi ama il ravanage e gli incontri ravvicinati del terzo tipo con i cinghiali).

Qua descrivo l'anello da Farnocchia, che consiglio di percorrere in senso antiorario. Dal centro del paese, si seguono le indicazioni per la Foce di Farnocchia (nota anche come Le Focette), alla quale si sale con agevole sentiero a tornanti (T2). Dalla Foce, si piega a sinistra seguendo i bolli multicolore che punteggiano il percorso in cresta, che tocca delle punte di T3+ dove si devono usare le mani. Superata la breve crestina, ci si ritrova sul sentiero che sale da Case Sennari, e lo si segue fino alla cresta sommitale (T2), dove c'è un innocuo passaggino T3 facetamente etichettato "Attacco Gradino Hillary", come leggiamo su una lapide in loco. Superato il Gradino ci si ritrova sull'ampio pianoro sommitale, vera e propria terrazza sul litorale, come già descritto.

Per il ritorno, attenzione a non perdere di vista l'ometto di pietra che segna la sommità del Gradino, perché verrebbe istintivo scendere in direzione sud-est, cosa che alcuni (come me) si ostinano a fare nonostante siano più di 30 anni che vengono qua sopra. Passato il Gradino, si supera l'incrocio con la via di salita e si rimane sul sentiero di cresta, che si sviluppa nel bosco fino ad un grande prato adiacente ad una casetta. Segue un altro breve tratto nel bosco fino al bivio con il comodo sentiero che scende a Farnocchia e si ricongiunge con il sentiero della Foce dI Farnocchia a poca distanza dall'abitato. Tutto il percorso di discesa è classificabile come T2.

Se avete familiari o amici a 4 zampe al seguito, vi consiglierei di evitare la crestina e di salire dall'itinerario di discesa.

Prima di ripartire, è doverosa una sosta ristoratrice al Bar Trattoria Da Franca, dove si mangia molto bene.

Il percorso qui descritto è molto bello, ma anche molto breve (meno di 6 km, quindi un paio d'ore con le soste). Chi vuole camminare di più non storca il naso e si studi gli altri percorsi, specialmente quello da La Culla. Oppure faccia come il mio amico Luca, che non vedevo da 15 anni ed ho incontrato in cima al Gradino. Lui è partito a piedi da casa sua a Viareggio, salendo da La Culla; tra andata e ritorno sono più di 35 km con oltre 1200 m di dislivello.