Anello esplorativo in Val Lodrino - Troppo Wild


Publiziert von giorgio59m (Girovagando) , 26. April 2017 um 19:36. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:23 April 2017
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Poncione Rosso 
Zeitbedarf: 9:00
Aufstieg: 1350 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada per il Gottardo, uscire a Bellinzona e seguire la cantonale verso N, direzione Biasca. Dopo Cresciano e prima di Osogna, deviazione a sinistra per Lodrino. Si passa sotto un ponte, si può girare a destra al primo semaforo e percorrere la stradina fino all'autorimessa dei Pompieri, dove si trova la macchinetta per il pedaggio (10CHF solo franchi e solo monete). Si prosegue fino allo stop, si prende verso destra on direzione di Iragna. A Rodaglio, stradina a sinistra, poco prima di un capannone, c'e' subito il cartello di divieto. Si prosegue fino e oltre Legri, fino alla piazza di giro. Si parcheggia poco prima, o si scende di qualche decina di metri dopo la piazzetta per parcheggiare. Il sentiero per la capanna Alva parte dalla piazzetta di giro.

   
 

 

Il sentiero che non c’ è

           Vista da Giorgio     -    (giorgio59m)     

Dopo aver toccato quasi i tremilametri, torniamo alle nostre esplorazioni.

Una esplorazione nel cassetto da parecchi anni, conosciamo bene le valli successive, la Val d’Ambra, la Val Marcri, la Val Nedro, la Val d’Iragna, e la valla di Lodrino la conosciamo bene solo per la cima di Negros, il rifugio omonimo e la capanna Alva.

Un articolo su VivereLaMontagna (di Luca Bettosini e Ely Riva) mi ha incursiosito, e convinto a progettare due o tre possibili anelli esplorativi, ed ho proposto agli amici un primo avvicinamento.

L’idea è di anello completo che ci porti alla testata della valle ed il ritorno dalla parte opposta, anzi visto le giornate lunghe anche un allungo per fare un po’ più di dislivello, ma quando si fa i conti senza l’oste …

Partiamo dalla piazzetta di giro a Legri, dopo aver pagato il pedaggio di 10CHF a Lodrino. Sentiero ben marcato e diretto che sale alla bella capanna Alva.

Procediamo tranquilli e abbastanza compatti, facendo chiacchere, subito una baita a Bedrina poi su fino a Lagua un vero angolo di paradiso.

E’ un pianoro erboso con una decina di baite, quasi tutte ben sistemate, c’e’ una casetta su un albero ed anche un campetto da calcio con tanto di porte.

Incontriamo due “locals”, ci chiedono dove siamo diretti, e subito “ma avete sbagliato …”, consultata insieme la cartina, scrollano la testa “ma le trop lunga”.

Doveva essere un chiaro segnale, che noi ignoriamo per proseguire nel nostro intento esplorativo.

Saliamo fino a Piancora, altro posto stupendo, un balcone con sullo sfondo la Valle di Lodrino con le sue cime ben imbiancate.

Seguendo le indicazioni ricevute, dietro la baita più alta, si stacca il sentiero che entra nella valle di Lodrino, se si prosegue si sale alla capanna Alva.

Qui bisogna fare una premessa importante: la Valle di Lodrino è sul lato Nord, cioè quello sotto la Cima di Negros, la Cima di Stuell ed il Poncione Rosso, molto rocciosa e verticale, soprattutto a mezza-costa. Il sentiero indicato sulla swissmap segue delle cenge erbose e rocciose trovando la via giusta per passare. E’ evidente che perdere il sentiero o non vederlo … sicuramente porta a spiacevoli sorprese.

Il sentierino non è marcato da bolli, ma si intuisce, certamente i passaggi umani sono piuttosto rari. L’ ambiente è stupendo, l’importante avere passo sicuro e non guardare verso sinistra, dove si apre un baratro profondo.

Attenzione va prestata dove ci sono i canali di scolo o ruscelli, per ritrovare le vaghe tracce di passaggio sul lato opposto.

I tempi di percorrenza diventano enormi per la ricerca continua del percorso e per la grande attenzione.

Alle 11:30 troviamo una malandata scala di legno che supera un salto roccioso, saliamo uno ad uno, poi troviamo piante di traverso ed iniziano le prime difficoltà nel ritrovare il sentiero, tutto è più difficile dal terreno cosparso di foglie di faggio che sono particolartmente scivolose, e sotto è ripido.

Arriviamo alle 11:50 all’ Alpe Bercogn, qui già stanchi, decidiamo di fare la pausa di pranzo e goderci la giornata, visto che parte dei piani iniziali sono saltati.

L’alpe è composta da una baita ben tenuta, ma privata e chiusa, e un edificio più piccolo a lato. Indubbiamente una baita di caccaitori.

Posto stupendo come visuale, siamo quasi alla testata della valle, di fronte a noi le cime di Visghed e le cime del Poncione di Venn e dei Laghetti, i loro fianchi nord sono coperti di bianco.

Pranzo al sacco, ma chiudiamo con un’ ottima colomba ed un prosecco doc.

Con Paolo progrettiamo il ritorno, almeno chiudiamo tutto l’anello, è certamente più lunga dell’ andata, ma vista la baita stimiamo che il sentiero sarà certamente più battuto e visibile di quello percorso, tra l’altro è sempre segnalato sulla mappa, con solo alcuni tratti mancanti (di solito sono tratti slavinati o nei canali dei ruscelli).

Lo scopriremo solo più tardi che il bello dove ancora venire.

Alle 14:00 ci incamminiamo per il ritorno, ci siamo ampiamente goduti la sosta pranzo, un rito ed un meraviglioso piacere per noi.

Proseguiamo verso la testa della vallata, dove dovremmo attraversare il Riale di Mercori.

Le tracce si vedono abbastanza, e siamo nel bosco di faggio, nessun problema anche a perdere il sentiero per qualche tratto. Arriviamo al ruscello, e cerchiamo subito dove proseguire, prima ancora che dove attraversare.

Risaliamo il corso per trovare un grosso tronco che fa da ponte, non è un caso, ma oltre il fiume una riva ripidissima e quasi tutta franata. Sono solo le prime difficoltà.

Primo tratto adrenalinico, il terreno frana sotto i piedi, ma grazie a due piante abbattute riusciamo a salire.

Consultiamo il GPS, il sentiero deve essere qui sopra, e fortuatamente troviamo un provvidenziale ometto che ci indica che siamo sul giusto, ma sarà l’unico che troveremo.

Da qui inizia una vera tribolazione per cercare il sentiero, siamo nel bosco ma ripidissimo, precipita nel fiume e pieno di foglie viscide.

La traccia di sentiero la si ritrova per tratti brevi, ma corre attorno i 1280mt proprio a ridosso delle rocce. E’ un contino perdere e ritrovare, ma la ricerca è faticosa e tutt’altro che facile. Molta attenzione nei vari canali, sempre a cercare dove potrebbe proseguire il sentiero, se c’è …

Dopo due ore e mezza di cammino siamo ai Buchi di Matri, praticamente di fronte all’ Alpe Bercogn dove abbiamo pranzato. Ne abbiamo viste di belle, ma ora il sentiero è un po’ più visibile e troviamo un segno di umanità, un serbatoio blu dell’acqua ed un tubo che scende, siamo sopra l’Alpe Piansgeira.

Scendiamo sperando di trovare acqua, e fortunatamente è aperta, ci prendiamo una decina di minuti di pausa, sono le 17:10 ed è ancora lunga la via del ritorno.

Qui prende anche il telefono, avvisiamo casa che arriveremo tardi, chiaro il commento delle mogli “ma vi siete persi?”.

Inutile spiegare che non ci siamo persi, ma abbiamo seguito o cercato di seguire un sentiero che non c’e’ e tutti i calcoli di percorrenza sono saltati.

Ripartiamo stanchi ma determinati a tornare prima che faccia buio.

Su buon sentiero arriviamo al Ponte sul Riale di Droslina, si sale qualche decina di metri e da qui in poi il sentiero è meraviglioso, battuto, protetto da cordini d’acciaio dove servono e gradini di roccia.

Nessuna difficoltà quindi, solo che è ancora lunga.

Sul lato opposto della vallata le pareti rocciose e verticali dove si snoda il sentierino percorso in mattinata, vi assicuro che vedere queste pareti che precipitano, ci si chiede come si possa passare.

Alle 18:10 siamo a Dureda, poi alle 18:40 dopo una verticale discesa a zig-zag sul ponte dell’Alben Q650, torniamo sul lato N della valle, da qui ancora su cenge e poi bosco di nuovo a Bedrina, ed in breve alla macchiana.

Sono le 19:00, siamo stremati, ben 5 ore di cammino al ritorno, forse 10min di soste, tre o quattro ricordi adrenalici, non finiva più.

L’anello è compiuto, sono mancate (per fortuna) le varianti che avevamo in mente.

Se amate l’ ultra-wild, i sentieri da trovare e che spesso non ci sono, su pendii verticali e franosi,  se avete passo sicuro, buon orientamento, e non soffrite di vertigini, beh allora potete  pensare ad esplorare tutta la Valle di Lodrino.

Per tutti gli altri, il sentiero via Ponte Alben, lato destro orografico della Valle di Lodrino fino a Piansgeira è bello e percorribile, lasciate perdere il tratto alto verso il Riale di Mercori.

 
 

 
 
   
 

           Vista da Paolo   -    (brown)                        

 

Ma che domenica bestiale!!!!!!

La valle di Lodrino vissuta dalla Girovagando questa domenica e' stata una bella avventura.
La parte esplorata da noi e' quella piu' dimenticata .
La parte che porta alla Capanna Alva e la parte opposta dopo il ponte sul riale Droslina sono comunque ben segnalate senza nessun pericolo.
Abbiamo avuto il nostro bel da fare per cercare di chiudere un giro ad anello molto intrigante, con distanze da percorrere molto lunghe.

Gli abitanti degli alpeggi sicuramente conoscono a memoria tutti i passaggi e ne hanno tracciati di nuovi che non percorrono piu' il tracciato descritto sulla Swiss Map. Ma noi potevamo solo fare affidamento al gps e alla Swiss Map e con un po' di buon senso e calma ci siamo riusciti. Abbiamo incontrato tre cerve e un camoscio che probabilmente si saranno stupiti di vedere bipedi in quei paraggi.
Comunque panorami mozzafiato in un ambiente sperduto .
Sono sicuro che ci ritorneremo.
A presto

Paolo
 

 

 
 
   
 

            Vista da Luciano   -    (barba43)


Orgoglioso di questa  avventura !

Grazie Giorgio
                                                                             

Provare per credere


 
 
 
   
 

              Vista da Gimmy-    (gimmy)

 

Che dire per fortuna swiss map diceva che i sentieri erano in uso booooo !!!!!!!!
sicuramente per un tratto qualcuno raramente passa, ma in altri tratti bisogna andare al secolo scorso per intuire che qualcuno forse è passato.
girone comunque positivo perche abbiamo letteralmente esplorato un tratto di valle selvaggia
adrenalina a mille in alcuni tratti, su un bosco dal terreno viscido e franoso con pendenze importanti, dove la tensione doveva essere massima, ma con calma  e attenzione siamo arrivati fino all' alpe piansgeira, da qui in avanti il sentiero è bello e curato anche con corde d'acciaio in alcuni punti particolarmente esposti.
risultato finale siamo arrivati alla macchina dopo 11 ore circa totali , e oltre 9 ore di cammino stanchissimi, ma consapevoli di aver fatto una cosa non facile

ciao alla prossima

  

 
 
     
 
RIASSUNTO del PERCORSO
Percorso Totale : 13,7 Km totali, 11h:00m totali, 8:10m di cammino
Andata : 5,7 Km, 3:55 lorde, 30m soste
Ritorno : 8,0 Km, 5:00 lorde, 15m soste
Dislivello : 850mt di assoluto , 1350mt di relativo
Libro di vetta: NO
Copertura cellulare: Assente per gran parte del percorso, prende da Piansgeira in giù
Partecipanti :

Giorgio, Paolo, Gimmy, Barba, Angelo

 
 
   
   

Altre foto, diario, tracce sul nostro sito     

www.girovagando.net        escursione # 277

  

 

 
 



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Kommentare (13)


Kommentar hinzufügen

Menek hat gesagt:
Gesendet am 26. April 2017 um 19:50
Top! Belli i giri fatti alla maniera wild... ciao ragazzi.
p.s.
quando il gioco si fa duro il Robi "pacca"! :)
Menek

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 26. April 2017 um 20:34
Bravi, gran posti....
Daniele

PS: giuro che la faccenda del Robi è venuta in mente anche a me....

Gesendet am 27. April 2017 um 08:02
Ragazzi ma cosa dite.....Non temo nulla...Ho fatto cose anche più impegnative.....Quattro giorni in Sicilia valgono più di una gita in montagna.
Ciao belli

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 27. April 2017 um 08:46
Gran bella valle questa di Lodrino di giri e cascinali anche aperti da visitare o pernottare c'è ne sono tanti, alcuni abbastanza "spartani" ... però voi andate a trovare dei percorsi che si trovano solo con il lanternino ed è abbastanza scontato trovare qualche spiacevole situazione però superata alla grande come sempre ! ... belle anche le foto !

ciao Giorgio

... e per chi interessa : http://www.viverelamontagna.ch/wp/magazine/?p=4255

Barba43 (Girovagando) hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. April 2017 um 08:49
Come alla Rambo in Vietnam
ciao Gio

numbers hat gesagt:
Gesendet am 27. April 2017 um 20:09
Bei posti,
ma che avventura...

zar hat gesagt:
Gesendet am 28. April 2017 um 16:02
..."ma vi siete persi???"...ah ah ah ah
A furia di bocce di Prosecco hai voglia di consultar GPS e Swiss Map...
Vi ci voleva il cane guida di Stevie Wonder!!!!!!! Mettete nel sacco un razzo di segnalazione...
Ciao cari...siete sempre i numeri Uno...
Luca

Barba43 (Girovagando) hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. April 2017 um 16:09
Grazie Luca, detto da tè è un onore,
no no eravamo quasi astemi,una bottiglia x cinque, che dici!!
ciao

Gesendet am 28. April 2017 um 16:09
Ma Luca
il tappo del prosecco non va bene come razzo di segnalazione???

zar hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. April 2017 um 16:16
...macché!!!
...brucia troppo velocemente...
Grande Giorgio...

zar hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. April 2017 um 16:14
...ora è tutto chiaro!!!
...avete bevuto troppo poco...
Ciao caro Luciano

gbal hat gesagt:
Gesendet am 28. April 2017 um 16:45
Troppo wild davvero anche per il forte drappello che siete!
Mi ha rammentato il report si mong *Val di Lodrino!
Complimenti a voi per la tenacia, alle mogli per la pazienza e la fiducia nei maritini!

Gesendet am 28. April 2017 um 17:37
Grazie Giulio, per fortuna che le giornate ora son lunghe, ma
siam arrivati alle 7 all'auto, se nò....
ciao


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