Carbonin, Ciotter e Terzasca - Valle Antrona


Publiziert von atal , 26. März 2017 um 15:00.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:25 März 2017
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 700 m
Abstieg: 700 m

Con Ferruccio ritorno in Valle Antrona per un breve anello tra alpeggi in rovina. L'atmosfera è molto diversa da quella degli ultimi giri: massi ricoperti di muschio, torrenti che hanno ripreso vita dopo le recenti precipitazioni e un sentore di resina nell'aria, dovuta alla predominanza dell'abete bianco. Sono boschi con poca luce, raramente visitati, dove i camosci si spingono indisturbati fino alle basse quote.

Note
La traversata da Ciotter a Terzasca non è consigliabile in senso contrario a quello descritto perché la parte di sentiero nei pressi di Terzasca non è riconoscibile.

All'Alpe Carbonin
Prima del ponte sul Riale Trivera, tra San Pietro e Madonna, un cartello indicatore segnala l'inizio del sentiero C15 per l'Alpe Ciotter.
Il percorso sale sulla destra idrografica del torrente in un umido bosco ricoperto di muschio. Nonostante la segnaletica, in alcuni tratti il sentiero è poco evidente.

Intorno ai 1000 m di quota, dove il percorso ufficiale svolta a sinistra (Est) alla base di una roccia, noi traversiamo a destra (Ovest) e, superato il Riale Ri in corrispondenza ad un passaggio obbligato tra due salti del torrente (esposto, su rocce ricoperte di muschio), raggiungiamo una dorsale dove si incrocia un sentiero segnalato da bolli gialli, probabilmente legato alla manutenzione dell'acquedotto (in un punto abbiamo notato un tubo che emerge dal terreno...) e che noi non seguiremo. Ci abbassiamo per poche decine di metri e attraversiamo un successivo torrente, arrivando così all'Alpe Carbonin, scomparsa dalle mappe attuali e nominata solo sulla Mappa Rabbini. 

Con nostra sorpresa c'è una baita con li tetto ancora in piedi e i segni di un abbandono non lontano. A fianco alla baita c'è un cantinino allagato il cui soffitto è realizzato con la tecnica protostorica della falsa volta, come nel più noto alpe Cortenero, in Valle Anzasca, e nel meno noto Crop Musca, in Valle Antigorio.

Una traccia evidente e segnalata anche da tagli entra nel canale successivo, il Riale Cinquegna, e raggiunge un punto in cui il torrente può essere guadato senza problemi. Sembra che si possa proseguire oltre e raggiungere la mulattiera che sale alle miniere d'oro di Trivera (ipotesi non verificata).

All'Alpe Ciotter
Riprendiamo il sentiero ufficiale e saliamo sul poggio che ospita i ruderi dell'Alpe Ciotter, un tempo l'alpeggio più grande della zona ed ora completamente in rovina. Il pascolo, relativamente esteso e poco ripido per un alpe a bassa quota, è ora appannaggio dei camosci.

Da Ciotter a Terzasca
Alle spalle dell'Alpe Ciotter, intorno ai 1180 m, un sentiero segnalato da pochi tagli e rari ometti - indicato solo sulla vecchia carta IGM - traversa il versante, inizialmente puntando verso Sud. Superato il canalino del Riale Bisciulir e raggiunta la dorsale successiva, ci si affaccia sul vallone che scende dal Passo Salarioli. Si traversa in discesa su terreno ripido alla base di una parete fino ad arrivare nei pressi di una carbonera dove la traccia si perde. Si scende con percorso libero tra massi instabili e piante cadute fino alla quota dell'Alpe Terzasca, si attraversa il canale principale e, con pochi metri su traccia evidente, si raggiunge quello che rimane del piccolo alpeggio.

Da Terzasca a San Pietro
Un comodo sentiero segnalato riporta verso il fondovalle ma l'inizio non è chiaramente individuabile. Poco prima di scendere sulla strada a San Pietro, il percorso attraversa l'Alpe Polata, ancora utilizzato.

Link alla relazione di Ferruccio:


Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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