Alpetti dimenticati nei dintorni di Albo - Corni di Nibbio


Publiziert von atal , 14. März 2017 um 21:25.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:11 März 2017
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 1000 m
Abstieg: 1000 m
Kartennummer:IGM Ornavasso Ed. 1914

Il richiamo dei Corni di Nibbio è sempre molto forte, soprattutto quando, di ritorno dalle valli ossolane, la luce del pomeriggio ne rivela gli anfratti più nascosti.
 
In primo luogo mi colpisce la successione di cime rocciose ben delineate, a forma di dente canino più che di corno, separate da profondi canali, in netto contrasto con la morfologia prevalente nel nord ovest dell'arco alpino italiano. In virtù delle quote modeste, gli alberi crescono fino in cima alle sommità rocciose, e questo conferisce ad esse una sorta di fascino tropicale, amplificato dalla colorazione scura della roccia, che diventa ambrata nelle ore serali.

In seconda battuta, questi luoghi all'apparenza così inospitali, nascondono testimonianze minime di una vita passata fatta di fatiche per noi inconcepibili. Si tratta per lo più di alpetti miserrimi, senza iscrizioni, di colori scuri e rugginosi come le pareti che li circondano.

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Con Ferruccio, Francesco e Stella ritorno dopo tanto tempo nella zona dei Corni dei Nibbio per andare in cerca di un alpe situato a circa 800 m di quota sulla dorsale posta tra i due rami del Rio di Albo e di un fantomatico percorso di collegamento che appare sulla vecchia carta svizzera, priva di curve di livello, antenata della Siegfried. Il toponimo Corte, che appare sproporzionato alla reale consistenza dell'alpetto, appare solo sull'edizione del 1914 della tavoletta IGM, dove affianca il quasi omonimo Alpe Corte Lorenzo, già noto da precedenti visite.

Più caratteristici i due alpetti senza nome che toccheremo al ritorno, ricalcando sostanzialmente il percorso di discesa descritto da Zaza (in tedesco) e Itineralp (in italiano). Il primo di questi alpetti è quotato 805 m sulle carte IGM del 1914 e del 1934, il secondo invece non appare su nessuna mappa ma è il più grande e il più interessante, per la presenza di una piccola balma, probabilmente adibita alla conservazione dei formaggi.

Avvertenze
Percorso in buona parte senza sentiero, con tratti tra rovi e piante cadute, dove è meglio non indossare indumenti nuovi...
Sconsigliabile in estate e con terreno ghiacciato.

Da Albo a Corte
Da Albo ci incamminiamo lungo il sentiero per l'Alpe Corte Lorenzo (link). Giunti sul pianoro situato subito dopo la cappella della Vardarola, prima di incontrare i ruderi dell'alpe omonimo, svoltiamo a destra, imboccando il sentiero per la cappella di Scarpia (segni gialli). Il sentiero perde quota nel bosco e, giunto in prossimità del torrente, svolta a sinistra per traversare su una cengia che qualcuno ha attrezzato con una corda speleo. Guadato il torrente a valle di un briglia (circa 340 m), in breve si guadagna la dorsale opposta. Qui un sentiero prosegue in salita sulla sinistra, contrassegnato da bolli rossi e da tagli. Poco dopo avere superato un piccolo rudere, il sentiero abbandona la dorsale per traversare il fianco idrografico sinistro del ramo sinistro del Rio di Albo. Guadato il torrente (a circa 430 m), i bolli rossi portano a scendere verso valle. Noi, diffidando di un sentiero in discesa, risaliamo la destra idrografica tra piante cadute e rovi. Giunti davanti ad una seconda briglia, risaliamo il pendio boscoso alla nostra sinistra fino a guadagnare la dorsale compresa tra i due rami del Rio di Albo, ritrovando anche i bolli rossi, segno che forse valeva la pena seguirli anche nel tratto in discesa...

Mano a mano che si sale, la dorsale diventa sempre più panoramica, con scorci suggestivi verso la piana del Toce e verso la cresta.

Giunti a circa 800 m di quota, il sentiero traversa a sinistra e in breve giunge al rudere imboscato di Corte..

Da Corte a Corte Lorenzo
Il sentiero traversa qualche metro sotto il rudere in direzione del ramo di destra del Rio di Albo, sempre contrassegnato da bolli rossi e da tagli. Il terreno è ripido e, a tratti, franoso e instabile. Giunti sul torrente a circa 790 m di quota, lo attraversiamo con attenzione (passaggio su rocce scivolose) senza però trovare altri segni di passaggio sulla sponda opposta. Risaliamo quindi il ripido versante con percorso libero (e faticoso) fino ad incontrare il sentiero principale per l'Alpe Corte Lorenzo intorno ai 900 m di quota, nei pressi di una balma. Seguendo il sentiero, arriviamo così all'Alpe Corte Lorenzo inferiore, che è il  nucleo più consistente, e quindi all'alpeggio superiore, posto sul limitare di un terrazzo prativo sospeso sulla bassa Ossola, coronato da cime appuntite.

Da Corte Lorenzo ad Albo per gli alpetti senza nome

Dall'alpe si risale la dorsale di erba e rocce fino ad una quota di poco inferiore ai 1200 m. La salita è ripida e faticosa, senza sentiero, l'erba è scivolosa (ciularina secondo un termine che si è diffuso tra alcuni hikrs...) e ci si aiuta nella progressione aggrappandosi alla stessa erba o al brugo. Si inizia quindi a scendere seguendo dei tagli lungo la dorsale che inizialmente punta verso Ovest, per poi volgere a SO, in corrispondenza della quota 1036 m CNS. Intorno a 830 m di quota si abbandona la dorsale e si traversa sulla sinistra (Est) seguendo sempre dei tagli. Attraversato il fondo del canale, il traverso con una breve risalita giunge sulla spalla prativa che ospita i resti dell'alpetto senza nome quotato 805 m sulle carte IGM del 1914 e del 1934.

Sempre seguendo i tagli, si scende inizialmente lungo la dorsale fino ad una zona in cui la traccia diventa meno evidente. Noi siamo scesi poggiando a sinistra e, intorno ai 600 m di quota, abbiamo traversato a destra (Ovest) fino a trovare l'altro alpetto senza nome. Curiosamente, questo non è rappresentato nemmeno sulle vecchie mappe ma è un nucleo più consistente del precedente e ospita anche una piccola balma. Da qui, per tracce di sentiero tra piante cadute e rovi, siamo ritornati sul sentiero dell'andata in corrispondenza al guado che precede la cappella della Vardarola, a pochi minuti di cammino da Albo.

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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Poncione hat gesagt:
Gesendet am 15. März 2017 um 22:10
Affascinanti e impenetrabili i Corni di Nibbio.... o quasi.
Bravissimi

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. März 2017 um 23:21
Grazie. I Corni di Nibbio sono veramente un mondo affascinante...


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