Fra Valfredda e Val Castellera


Publiziert von paoloski , 27. Februar 2017 um 12:24.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:26 Februar 2017
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1000 m
Abstieg: 1000 m
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita ad anello.
Kartennummer:Carta dei Sentieri del Parco Regionale Campo dei Fiori scala 1:15000

Oggi sono con Patrizia che mi propone di andare ad "esplorare" la zona della Valfredda in Martica. Va benissimo: si può partire direttamente da casa mia a Bregazzana ed anche ad un'ora più che comoda. Alle 9,30 infatti Patrizia arriva da me e poco dopo ci incamminiamo lungo via Motta per poi raggiungere le sempre più desolatamente trascurate, sorgenti pietrificanti, da qui una breve risalita nel bosco e raggiungiamo la mulattiera che attraversa il versante orientale del massiccio. Passiamo per l'impluvio che scende dalla Cascina Ravetta, poi per quello della Valle della Pedana della Madonna , arriviamo al rudere della grande casa di pietra e ci abbassiamo per guadare il torrente della Valle Pissavacca, risaliamo il versante opposto e poco dopo saliamo su un sentiero fino ad incontrare il tratturo che si addentra in Valfredda, presto questo diviene un sentiero sempre più labile che, nei pressi della croce commemorativa del cacciatore di cinghiali, scompare del tutto. Questo è il punto chiave della gita odierna: dobbiamo raggiungere il costolone che ci divide dalla Val Castellera, vi sono solo delle labili tracce di animali e la pendenza è notevole, con molta attenzione riusciamo a risalire il ripido pendio, traversiamo un punto decisamente esposto e infine riusciamo a raggiungere la nostra meta, poco oltre troviamo una buona traccia che ci conduce ad una risorgiva d'acqua. Più avanti vi sono dei massi erratici di varie fogge che fanno da quinta scenografica al paesaggio. Raggiungiamo la cresta del costolone e qui troviamo un sentiero che lo risale, raggiungiamo la strada militare e qui incontriamo Edoardo e Carmen che stanno scendendo dal Chiusarella. Con loro ci avviamo verso la Martica percorrendo il sentierino a sinistra della strada, poi saliamo direttamente all'anticima 1028 metri con il bel sentiero che passa fra altri grandi massi, qui li salutiamo visto che loro scendono a Brinzio. Io e Patrizia invece saliamo alla Punta Rossotti, cimetta fra le due cime della Martica, che costituisce un ottimo punto panoramico dotata di croce e libro di vetta.
Vista l'ora decidiamo di fare qui la nostra sosta pranzo. Ce la prendiamo comoda ed infine scendiamo e raggiungiamo la Martica. Da qui ci abbassiamo per il ripido sentiero che va al Pass del Diavùl e raggiunge l'anticima Sud Est, qui troviamo una coppia e passiamo un po' di tempo conversando, proseguiamo quindi seguendo il bel sentiero che corre un po' a destra e un po' a sinistra dello spartiacque ed è caratterizzato da numerosi monoliti di porfido, arriviamo ad un bivio: a sinistra si scende alla statale della Valganna, a destra si risale invece alla miniera della Valvassera. Scegliamo di visitare la miniera: nè io nè Patrizia l'abbiamo mai vista. Più che un sentiero si tratta di un tratturo , vi sono muri a secco, resti di manufatti, infissi metallici, poco lontano dal greto del Margorabbia vi sono dei binari, poco più avanti un grande muro ed infine la miniera: i forni, la discarica del pietrame e l'ingresso della galleria, tiriamo fuori le pile frontali e ci addentriamo: poco dopo l'ingresso si arriva ad un trivio, il ramo di sinistra sbuca all'esterno dopo pochi metri, quello centrale prosegue per poco, poi curva ma da qui è invaso dall'acqua, quello di destra invece prosegue per alcune decine di metri ma poi anche qui troviamo l'acqua. Torniamo all'aperto, guadiamo il Margorabbia e risaliamo l'altro versante seguendo delle tracce marcate da ometti, anche qui vi sono costruzioni attinenti alla miniera, tutto è in rovina chiaramente. Più in alto il sentiero devia a sinistra e si fa più evidente, passa dalla sorgente detta Ul Funtanin e poco dopo ci ritroviamo sulla strada militare dove stamane incontrammo Edoardo e Carmen. La seguiamo per un breve tratto per poi scendere sulla costola che divide la Val Pissavacca dalla Valle Pedana della Madonna, raggiungiamo la grande casa in rovina e da qui seguiamo la mulattiera in direzione di Bregazzana, in breve eccoci di nuovo a casa.

Bella escursione partendo direttamente da casa.
Difficoltà: per la quasi totalità T2, pur non essendo segnalati i sentieri sono perlopiù evidenti e non presentano alcun problema. Unico punto "critico" la testata della Valfredda, senza sentiero, con diversi punti anche esposti e franosi che richiedono attenzione, fra T3 e T3+.

Questa è stata anche l'occasione di provare il servizio GeoResq del CNSAS, che da quest'anno è offerto gratuitamente ai soci CAI, e dispone anche della possibilità di esportare il file GPS.

Tourengänger: paoloski


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