Monti di Ravecchia - Motto d'Arbino

 Escursione effettuata in una zona nuova per me (nella lunga ValMorobbiaho già effettuato un paio di uscite, ma nella sua parte finale, vicino al confine italiano), che ho visto“raccontata” su alcuni siti di montagna: il posto è molto panoramico, è vicino e si presta ad uscite con le ciaspoleanche in periodi con neve instabile e/o con pericolo di valanghe.
Uscendo a BellinzonaSud e raggiunto poco dopo Giubiasco, si imbocca la ValMorobbiafino a superare Pianezzoper poi girare a sinistra per arrivare a Paudoe infine ai Monti di Ravecchia(seguire le segnalazioni).
Partito di buon’ora, ho seguito la stradina sterrata dopo il parcheggio e poi le segnalazioni per il Motto della Croce.
Da lì ho poi continuato lungo le indicazioni per il Motto d’Arbinoe, arrivato ad un bivio, ho abbandonato le impronte che stavo seguendo (di un escursionista che probabilmente si è diretto verso Arbinetto), per girare a sinistra: da qui in poi non ho più trovato tracce, e ho dovuto battere la pista fino alla mia meta finale.
Dopo aver superato un breve traverso su un versante boscoso molto ripido, ho messo le ciaspolee ho continuato la salita fino ad arrivare in una piccola radura (Cortasce), dopo la quale il sentiero è praticamente scomparso vista la neve presente in discreta quantità e a causa del bosco abbastanza fitto, rendendo difficoltosa l’individuazione dei segni presenti sul tronco delle piante, alcuni dei quali molto sbiaditi.
Procedendo con attenzione, ho dovuto compiere deviazioni per aggirare alcune piante cadute, cosa che alla fine mi ha fatto perdere di vista le rare segnalazioni ma, compiendo dei traversi a zig-zag, sono infine riuscito a sbucare sul vasto pianoro dell’Alpe d’Arbino, dove ho raggiunto con fatica (chi va in montagna sa cosa vuol dire camminare nella neve fresca...) uno dei due edifici presenti.
Dopo aver mangiato avevo in mente di ritornare ma, una volta uscito, ho voluto raggiungere anche l’altra baita, cosa che mi ha fatto incrociare le tracce di un altro escursionista proveniente da un sentiero nel bosco, che a quel punto ho deciso di seguire: camminare seguendo impronte di chi è già passato è molto più facile.
Dopo circa mezz’oretta ho capito che il sentiero (e le impronte) che stavo seguendo, si stava dirigendo in discesa verso la ValMorobbia(probabilmente verso Arbinetto) e quindi, vista la scarsa visibilità e la poca conoscenza dei luoghi, ho preferito ritornare sui miei passi, facendo una deviazione in un punto dove avevo visto altri segni sugli alberi, per raggiungere il Motto d’Arbino, percorrendo un altro breve tratto su neve fresca.
Il ritorno l’ho praticamente effettuato seguendo le impronte lasciate nel percorso di andata, facendo ovviamente molta meno fatica; sotto il Motto della Croce ho fatto una breve deviazione per visitare anche i Monti di Artore.
Bella escursione dal discreto impegno fisico (6,5 h.), soprattutto per la salita con le ciaspolenelle zone con neve fresca.
Peccato per i panorami mancati, anche se sapevo di trovare una giornata dal  meteo così-così (al mattino cadeva ogni tanto un po’ di nevischio) ma oggi era l’unico mio giorno disponibile della settimana e quindi ho deciso comunque di fare l’uscita.
Ma anche così è bello andare in montagna, perché con le visuali ridotte, le attenzioni si rivolgono e si concentrano sulle cose più vicine e si apprezzano anche particolari e dettagli che di solito passano in secondo piano: la brina sugli alberi, i licheni sui tronchi, le numerose tracce degli ungulati, le forme di alcuni alberi, e così via, e poi si “affina” il senso dell’orientamento, soprattutto se si è soli.
Zona che merita sicuramente un ritorno, percorrendo nuovi sentieri e raggiungendo anche altre mete.