Spedizione invernale Maistracc 2017: Rifugio Pesciola
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Settima edizione della spedizione Maistracc, la terza in inverno e il gruppo si fa sempre più numeroso ed affiatato.
Questa volta meta delle nostre avventure è stato il rifugio Pesciola, gioiellino nel cuore della Val d'Arigna, affacciato su uno splendido panorama e fornito di ogni genere di confort, sicuramente con tutto quello che può servire in un rifugio alpino e anche di più.
Il gruppo parte frazionato in due gruppi a causa di impegni lavorativi e familiari ma già nel primo pomeriggio siamo tutti insieme al rifugio pronti per condividere questa grande esperienza.
Il sentiero per raggiungere il rifugio è nella prima parte costituito da una larga mulattiera, poi, quasi al termine di questa si svolta decisamente a sinistra e ci si inoltra nel bosco percorrendo un bel sentiero che presenta alcuni tratti piuttosto ripidi, a quota 1800 metri iniziamo a calpestare la prima neve.
Grazie a Leo e Billy, quando giungiamo al rifugio la temperatura all'interno è già iniziata a salire e il termometro non registra più i -7 gradi iniziali, il sole caldo però ci fa optare per un bel pranzo all'aperto, riscaldati dal suo tepore (e dalle giacche).
Dopo pranzo mentre all'interno si iniziano bische clandestine, alcuni temerari a colpi di accetta si occupano di rifornire un po' la legnaia; prima di cena c'è anche il tempo per una "scampagnata per canali" che farà gustare agli uomini di ghisa gli splendidi colori del tramonto.
Polenta, spezzatino e "buon" vino allietano la serata prima del tanto atteso momento delle premiazioni, dove nessuno escluso riceve il tanto meritato premio, e poi canti e ancora cibo prima del tanto atteso riposo.
Sveglia presto alle 6 per chi alle luci delle frontali si spinge alla punta Pesciola per aspettare il sorgere del sole, mentre al rifugio una nostra vecchia conoscenza travestita da befana si occupa di svegliare i più dormiglioni e ci rifornisce di dolcetti per la colazione.
Pulizie, veloce pranzo e poi tutti insieme torniamo alle macchine, dove qualche "imprevisto" che rallenta il nostro rientro non può certo incrinare il nostro buon umore.
Avanti Maistracc, alè duro!
Questa volta meta delle nostre avventure è stato il rifugio Pesciola, gioiellino nel cuore della Val d'Arigna, affacciato su uno splendido panorama e fornito di ogni genere di confort, sicuramente con tutto quello che può servire in un rifugio alpino e anche di più.
Il gruppo parte frazionato in due gruppi a causa di impegni lavorativi e familiari ma già nel primo pomeriggio siamo tutti insieme al rifugio pronti per condividere questa grande esperienza.
Il sentiero per raggiungere il rifugio è nella prima parte costituito da una larga mulattiera, poi, quasi al termine di questa si svolta decisamente a sinistra e ci si inoltra nel bosco percorrendo un bel sentiero che presenta alcuni tratti piuttosto ripidi, a quota 1800 metri iniziamo a calpestare la prima neve.
Grazie a Leo e Billy, quando giungiamo al rifugio la temperatura all'interno è già iniziata a salire e il termometro non registra più i -7 gradi iniziali, il sole caldo però ci fa optare per un bel pranzo all'aperto, riscaldati dal suo tepore (e dalle giacche).
Dopo pranzo mentre all'interno si iniziano bische clandestine, alcuni temerari a colpi di accetta si occupano di rifornire un po' la legnaia; prima di cena c'è anche il tempo per una "scampagnata per canali" che farà gustare agli uomini di ghisa gli splendidi colori del tramonto.
Polenta, spezzatino e "buon" vino allietano la serata prima del tanto atteso momento delle premiazioni, dove nessuno escluso riceve il tanto meritato premio, e poi canti e ancora cibo prima del tanto atteso riposo.
Sveglia presto alle 6 per chi alle luci delle frontali si spinge alla punta Pesciola per aspettare il sorgere del sole, mentre al rifugio una nostra vecchia conoscenza travestita da befana si occupa di svegliare i più dormiglioni e ci rifornisce di dolcetti per la colazione.
Pulizie, veloce pranzo e poi tutti insieme torniamo alle macchine, dove qualche "imprevisto" che rallenta il nostro rientro non può certo incrinare il nostro buon umore.
Avanti Maistracc, alè duro!
Tourengänger:
mattia
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