Pizzo di Prata


Publiziert von Andrea! , 13. Oktober 2016 um 23:15.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 Oktober 2016
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 2020 m
Strecke:11,5 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Pradella. Arrivati a Prata Camportaccio (Chiavenna) si imbocca via Roma. Nella parte alta della via si trova il Bar Nandino dove bisogna pagare il permesso e prendere le chiavi per accedere alla strada che sale a Pradella (8€). Il bar apre alle 7.

Il Pizzo di Prata, una cima su cui ci sono più leggende che report: tra persone perse e mai più trovate, capre carnivore, vespe da terra assassine e il fatto di trovare su Hikr solo i report di gente dello spessore di Danicomo e Zaza, mi fanno approcciare questa montagna con un certo timore.

Da tempo nel mirino, una volta giunti sul posto la giornata non sembra proprio quella ideale per un itinerario del genere .... o forse si? ... sta di fatto che alla fine vivremo anche noi la nostra piccola grande avventura.

Sbrigate le faccende per avere accesso alla strada che sale a Pradella, parcheggiamo e, una volta individuato il sentiero (non subito facilmente individuabile), partiamo di buon passo nel ripido bosco. La traccia a terra è abbastanza visibile (tranne qualche breve tratto) ma alcuni bolli rossi aiutano a confermare la direzione.

Incontriamo due cacciatori, che saputa della nostra meta, sono un po' scettici sulla possibilità di salirla con questa nebbia. Noi li tranquillizziamo dicendo che andiamo solo a vedere e poi decideremo il da farsi ... ma in fondo sappiamo bene che non sarà un semplice sopralluogo.

Giunti alla Croce di Matra una buona sosta è d'obbligo prima di continuare sulla traccia che prosegue grosso modo seguendo la dorsale, a tratti sul lato meridionale, a tratti su quello settentrionale. Abbiamo solo un attimo di incertezza quando la traccia ritorna su una breccia rocciosa proprio sulla dorsale ma siccome siamo ancora bassi rispetto al primo punto chiave della salita (quello di quota 2000) proseguiamo e infatti poco dopo ritroviamo il sentiero.

Troviamo anche un terzo cacciatore che in semi-dialetto ci spiega la strada, apprezziamo il gesto ma alla fine ne sappiamo quanto prima ...anzi, siamo solo più confusi. L'unica cosa che capiamo con certezza che siamo pochi metri sotto al punto chiave di quota 2000, dove bisogna abbandonare nettamente la dorsale e iniziare a traversare. Comunque un ometto e delle frecce gialle indicano bene la direzione.

Inizia così la famigerata traversata .... o almeno lo era una volta!

Ora il percorso si sviluppa su una traccia sempre (o quasi) ben visibile sul terreno e alcuni bolli rossi e altrettanti omini (anche se radi) danno conferma di essere sul percorso giusto, quindi se non ne trovate ... state sbagliando! I punti critici a livello di orientamento sono pochi e basta un po' di attenzione per trovare la giusta soluzione mentre a livello più tecnico non ci sono particolari difficoltà (ma ovviamente non è una passeggiata).

Va posta solo maggiore attenzione a fine traversata quando si entra in un primo canalone che non è quello giusto di salita. Il Canalone del Portone rimane quello successivo che si raggiunge oltrepassando una piccola dorsale erbosa oppure scendendo nel primo canalone (per una ventina di metri) fin quando questo non confluisce nel Canalone del Portone.

Da qui (quota 2050 circa) fino al Portone (quota 2240) il percorso è facile a livello di orientamento (basta stare nel canale) ma presenta qualche tratto dove bisogna arrampicare (II grado) e un tratto con catene, oltre all'attenzione a non smuovere sassi.

Usciti al Portone per noi oggi le cose si fanno più complicate: se fino ad ora la nebbia tutto sommato non ha influenzato l'orientamento, nella parte alta il discorso cambia. All'inizio la traccia sul terreno risulta ancora visibile ma poi sembra svanire. Fino a quota 2450 riusciamo ad imbroccare qualche ometto e qualche bollo rosso (anche se dobbiamo continuamente fermarci per capire che direzione prendere) poi forse manchiamo una svolta e perdiamo una ventina di minuti per provare a ritrovare la giusta via.

Con un po' di intuito riusciamo a capire dove potrebbe continuare ed infatti, dopo un traverso su prati, ritroviamo i bolli rossi che ci portano nei pressi dei tre torrioni (citati in alcune relazioni) che intravediamo nella nebbia. Il percorso segue ora la cresta, standone poco sotto sul versante meridionale senza più difficoltà di orientamento  ... ormai c'è profumo di vetta nell'aria  ...  acceleriamo il passo, arrivando così all'ultimo canalino sassoso da dove si intravede la croce di vetta.

Gli ultimi metri sono davvero emozionanti, di quelli che assapori con gusto ... siamo in vetta!!!

In cima la nebbia ci concede uno dei due momenti della giornata più "aperti" e riusciamo ad intravedere qualcosina: forse la giornata non è stata proprio quella ideale per un itinerario del genere .... o forse si? ... sta di fatto che alla fine abbiamo vissuto anche noi la nostra piccola grande avventura



N.B.: Probabilmente "al giorno d'oggi" il Pizzo di Prata non presenta più le stesse difficoltà di un tempo (ero molto indeciso su quale difficoltà di escursionismo indicare), sta di fatto che rimane sempre un itinerario da non sottovalutare. Il rapporto sviluppo/dislivello è notevole, considerando anche il fatto che quasi due chilometri (tra andata e ritorno) sono effettuati lungo il traverso, in cui di fatto si guadagna poco dislivello.

Tourengänger: Andrea!


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Kommentare (15)


Kommentar hinzufügen

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 14. Oktober 2016 um 09:41
Grandissima salita, di quelle che danno il patentino di "montanaro vero".
Suggestivo l'ambiente anche se peccato per i mancati panorami. Pensa la combinazione: in quelle stesse ore ero sul versante di fronte del Mottaccio (al di là della Val Schisone) a salire verso il Lago del Grillo e il Pizzo non l'ho visto MAI!.
Immaginavo, come hai scritto, che i problemi li avreste avuti, per la nebbia, dopo il Portone...
Bellissima e bravi...
Daniele

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. Oktober 2016 um 11:39
La nebbia ci ha precluso i panorami ma forse ha reso la salita ancora un po' selvaggia a dispetto dei bolli.
Poi non ci aspettavamo che il sentierino nel traverso fosse cosi visibile e di fatto ci fosse poco da ravanare.
La seconda parte, dopo il Portone, non saprei neanche descriverla e se ci tornassi probabilmente potrei ancora perdermi ... ma ovviamente ci tornerei solo con una super giornata di sole.

Ormai la "sede di esame" del patentino ha cambiato montagna.

grandemago hat gesagt:
Gesendet am 14. Oktober 2016 um 11:00
Quasi mi vergogno di essere andato al mare........
Troppo forti!
Ciao
Aldo

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 14. Oktober 2016 um 11:41
Ma va la che ognuno di noi ha in programma un trekking sulle Eolie .... prima o poi.
... e grazie.
A.

numbers hat gesagt: Complimenti
Gesendet am 14. Oktober 2016 um 12:15
Diciamo che le nebbie hanno reso il tutto piu' suggestivo.

Mario

Andrea! hat gesagt: RE:Complimenti
Gesendet am 14. Oktober 2016 um 13:02
Molto più suggestivo ...
A.

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 15. Oktober 2016 um 00:35
Bell'impresa con questa nebbia (e non solo per quello).

Qualche "purista" avrà da ridire sulla bollatura, ma se il risultato è che il soccorso alpino non deve più recuperare dispersi o cadaveri, di questa "purezza" son felice di fare a meno. Resta comunque una cima di prim'ordine...

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. Oktober 2016 um 11:47
Ci sono centinaia di montagne, quasi del tutto sconosciute, dove i puristi possono trovare il loro terreno ideale e magari nessuno ne parla.
Come quasi sempre la "verità" sta nel mezzo.
A.

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 18. Oktober 2016 um 13:38
Perfettamente d'accordo. ;)

Barbacan hat gesagt:
Gesendet am 17. Oktober 2016 um 08:51
Davvero una bella conquista. Magari il prossimo anno lo tenterò il Prata

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. Oktober 2016 um 09:28
Magari con meno nebbia ... :)
A.

gbal hat gesagt:
Gesendet am 19. Oktober 2016 um 16:09
Grande impresa complicata dalla giornata. Che strano 'sto Pizzo.....chi ne parla con disinvoltura, chi come di una salita molto impegnativa. Sarà come dici in chiusura....il tempo passa....bah!

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Oktober 2016 um 18:55
Mah ... forse ha contribuito molto a renderlo "impegnativo" il report di Helis e il suo vissuto su questa montagna.

Ora i bolli danno sicurezza sull'itinerario e le difficoltà si attestano su una "normale" cima impegnativa.

Lo Scais e anche le cime (con traversata) del Poncione Rosso e Cima di Precastello le ritengo più impegnative rispetto al Prata, per fare un esempio su alcune cime salite di recente.

Probabilmente ha influenzato tanto il fatto di averla approcciata con "timore" e poi essermi trovato su un percorso più semplice di quello che mi aspettavo.

Comunque 11,5 km per 2000 metri di dislivello la dicono lunga sulle pendenze medie.
A.

punta90 hat gesagt:
Gesendet am 6. November 2016 um 14:08
Gran giro che ho fatto poco tempo fa..complimenti!! se hai voglia dai un occhio qui:
https://www.youtube.com/watch?v=NX7N42ua068

Andrea! hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. November 2016 um 14:22
Grazie e ovviamente ricambio i complimenti.
La vostra era una giornata decisamente migliore!
Andrea


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