Lungo la cresta settentrionale del Brenta per la via Costanzi


Publiziert von surlyswiss , 29. September 2016 um 00:08.

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum:25 September 2016
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Klettersteig Schwierigkeit: K2- (WS-)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 11:00
Aufstieg: 1741 m
Abstieg: 2575 m
Strecke:P.so Campo Carlomagno - rif. Graffer - Bocchetta Tre Sassi - P.so di Val Gelada - Cima Sassara - Bivacco Bonvecchio - Cima Rocca - Cima delle Livezze - Cima del Vento - Cima Benon - P.so di Pracastron - P.so della Nana - Ex Malga Cavalli - Parco La Gnocca - Carciato
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Passo Campo Carlomagno.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Carciato (frazione di Dimaro).
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Graffer; Bivacco Bonvecchio (sette posti letto)
Kartennummer:Tabacco Brenta

A me il Brenta piace molto. La ragione principale è che a Madonna di Campiglio c'è sempre figa, molta di più che in altre località parimenti mondane dell'arco alpino. Qui l'opulenza delle città pedemontane lombarde (brescia e bergamo) incontra l'emilia e talvolta il centro italia ed il palmares di milf è di livello.
Ovviamente questa circostanza, per me che non arrampico più da tempo e quindi non posso star qui a menarla con le vie di arrampicata al Campanile Basso, il Detassis e bla bla, esercita un'influenza fortissima. C'è poi la voglia di poggiare i miei sci su uno dei tanti itinerari scialpinistici tecnici del gruppo che da tempo coltivo, senza però trovare mai la coincidenza tra tempo e condizioni.
Poi mi piace anche venirci a camminare perchè vedo da un altro versante il gruppo dell'Adamello e del Cevedale il che consente quel cambio di prospettive rispetto alle classiche visuali che parimenti mi attira sempre.
Stavolta, dopo aver esaurito i giri sulle classiche e incatenate Bocchette, mi son deciso a venire a percorrere il mitico Sentiero Costanzi. Dico mitico perché stando a quello che si legge in rete sembra che sia qualcosa di assolutamente severo e difficile, "attrezzato l'indispensabile". 
Fatto sta che sto giro, mi è piaciuto molto, ma tutta sta difficoltà non l'ho mica trovata. A conti fatti, le catene che devono essere state rinnovate questa stagione stessa, sono pressoché onnipresenti e non vi è punto esposto nel quale non si possa fare uso del kit da ferrata. Resta invece, ed in questo le relazioni lette sono veritiere, il fatto che il giro è lungo, molto lungo, attraversa posti dove l'isolamento è palmare e raramente è facile essere in compagnia di qualcuno.
Io ad esempio l'ho percorso da solo; ho incontrato solo un gruppo di ragazzi che hanno passato la notte al bivacco Bonvecchio e scendevano al Graffer - quindi in direzione opposta alla mia - e parimenti sempre nel senso opposto al mio ho incontrato padre e figlio sulla Cima Sassara.
Poi più nessuno; il che peraltro scendendo nell'isolata e (presumo) raramente frequentata Val Cavai mi ha generato qualche paura per via dell'onnipresenza degli orsi; sta a vedere Surly che si mettono a posto per l'inverno mangiando sti 90 kili circa di ragazzone.

Vabbuò bando alle chiacchere; veniamo al giro.

In rete (ed anche qui) l'itinerario del Sentiero Costanzi è sommarimante descritto. Ora c'è quel bel sito dedicato ai Trekking nel Brenta che lo repertoria a dovere.
Dal mio canto io ho ideato il tragitto con pernotto al Graffer ed arrivo a Dimaro.
Ho scelto di percorrerlo così anzitutto per un'esigenza logistica. Essendo da solo, infatti, non potevo al rientro permettermi di andare a riprendere l'auto chissà dove, così il sabato pomeriggio l'ho lasciata allo spiazzo del Parco La Gnocca (sic!!!) in quel di Carciato (Dimaro),dove per l'appunto sarei poi arrivato nella prima serata di domenica.
La seconda ragione è che mi sembrava preferibile portarsi un attimo avanti il sabato, potendo dormire al Graffer anziché al Peller così da evitare la domenica di arrivare al Graffer ed avere ancora l'ora e mezza di discesa monotona lungo le piste per arrivare a Campo Carlomagno.

L'impressione generale, a parte le considerazioni sulle difficoltà che ho già fatto, è stata molto positiva. Il giro merita per isolamento, complessità dell'itinerario, quota, esposizione e sopratutto per la varietà dei luoghi. Dai ghiaioni dolomitici della Val Gelada, dalle creste calcaree della Sassara, si arriva all'altpiano rosso del Passo di Pracastron e alla prateria stupenda della Nana - la "GREINA" del Brenta mi è venuto di chiamarla -. Ed anche la valle che si percorre dal Passo di Nana per arrivare a Carciato merita: ecco qui forse il sentiero mette a dura prova l'equilibrio dei più stanchi e la vista di tutti: in più punti è davvero scomparso tra le erbacce, il che contribuisce ad enfatizzare il senso di solitudine del luogo.

Tourengänger: surlyswiss


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Kommentare (2)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 29. September 2016 um 21:30
Bel giro e belle foto...
Due osservazioni costruttive: alcune foto sono inserite più volte e non son convinto che l'insieme sia in ordine cronologico. Inoltre sarebbe bello ci fossero le didascalie se non, addirittura, i waypoints nelle foto.
Questo renderebbe l'insieme più piacevole....
In bocca all'orso (e alla gnocca)....
Daniele

surlyswiss hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. September 2016 um 21:32
Si lo so, appena ho un attimo sistemo tutto.
Grazie
M


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