Piz Rondadura 3016mt - che giornata !


Publiziert von giorgio59m (Girovagando) , 14. September 2016 um 20:00. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:11 September 2016
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   CH-TI   Gruppo Piz Blas   Gruppo Scopi   Gruppo Pizzo del Sole 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1150 m
Strecke:Ospizio Lucomagno - sterrata per Val termine - inizio sentiero Val Cadlimo - senza sentiero fino in vetta
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada per il Goittardo, uscire a Biasca e seguire per il Passo del Lucomagno. Arrivati al passo, parcheggiare sotto l' Ospizio, e seguire la strada sterrata chiusa al traffico che costeggia il lago.

   
 

 

La bella signora è conquistata

 

 

Un altro dei miei grandi desideri si è avverato …

Non è una incompiuta, non ci abbiamo mai provato, ma questa è una cima che tanto-tanto ho desiderato salire.

C’e’ da chiedersi come mai … con tanti anni che cammino al Lucomagno, è la cima che più ti attira, imponente piramide di sassi.

La recente visita al Piz Lai Blau, dove il Rondadura si mostra con una lunga parete verticale e rocciosa … mi ha fatto scattare la voglia.

Quante volte il Barba mi ha chiesto

“ma che muntagna lé quella lì”

“Il Rondadura”

“E …. Quand’e che la femm?”

Rondadura, Rondadura …

L’ ho sempre considerata come una bella donna seduta al tavolino che sta di fronte al bar dove sono seduto io … ti guarda con aria distratta, la guardi .. dovresti avere il coraggio di attraversare la strada … ma non sono sicuro di farcela.

Io resto al mio tavolino ad ammirarla, lei distrattamente guarda in giro.

Chiudiamo questa parentesi alla Moccia, per tonare a sentieri insesistenti, scarponi e tanto sudore.

Parcheggio all’ Ospizio del Lucomagno, e la bella donna si fa vedere lontana velatamente immersa nelle nuvole.

Vista da qui mi sembra una bella impresa.

Percorriamo i noiosi 2Km sulla strada che circonda il lago (noiosi per chi li ha percorsi molte volte), fino all’ imbocco della Val Termine, percorriamo il nuovo ponticello ed iniziamo la salita per la Val Cadlimo.

Una cosa è certa, detta da tutti, NON ci sono sentieri.
Quindi seguo con attenzione la bella relazione di pelle360 che con dovizia di particolari e le foto, spiega i passaggi più importanti.

Si sale fino a Q2060, poco prima del secondo ruscello, c’e’ un piccolo ometto di sassi sulla destra, qui si abbandona il sentiero per la Cadlimo ed inizia la vera salita con poche o inesistenti tracce (qualche sengno di passaggio), su erba che la pioggia di ieri sera ha reso particolarmente scivolosa.

Raggiungiamo un largo prato, sulla destra il quasi rudere dell’ Alpe Scaione, secondo il Brenna è il primo punto di riferimento nella salita, ma leggendo le varie relazioni, in pochi sono riusciti ad individuarla.

In alto, a sinistra dell’ alpe, c’e’ una lunga pietraia che scende come una lingua, è il secondo riferimento, va risalita fino in cima, stando sulle pietre o poco a lato sull’ erba, e mi ripeto non cercate indicazioni.

Arrivati in alto, attorno ai 2480mt, siamo nella parte E delle Foppe del Rondadura.

Qui è necessaria una spiegazione. Queste foppe sono dei canali che percorrono orizzontalmete in direzione O-E, e parallelamente alla Costa del Termine (la cresta che dal Pizzo Scai sale al Rondadura), quello più in basso di circa 1,3Km scende dai 2630mt dei laghetti del Rondadura ai 2450mt circa, c’e’ anche una “balza” più alta che scende dai 2820mt circa ai 2550mt del laghetto di Scai.

Perché vi racconto questo? Perché la via più agevole, e che presenta anche qualche ometto di pietra, è salire alla balza più alta, quindi vicino al laghetto di Scai, e seguire la cresta che sale verso la cima.

Ma noi siamo specialisti per cercare, sperimentare e qualche volta metterci nei guai.

Raggiunto il punto dove inizia l’evidente foppa bassa, abbiamo notato degli evidenti segni di bollatura gialla, ma tu guarda che bello qualcuno si è preso la briga di bollare, e con segni frequenti anche.

Seguiamo pedestramente i bolli, ma dopo un poco, inspiegabilmente finiscono con un bollo a T giallo che torna indietro in direzione della Val Cadlimo.

Ormai siamo nella balza più bassa ed iniziamo la salita, con la vetta e l’anticima visibili ma ancora non vicine.


Attorno i 2650mt il gruppo dei veloci prosegue sotto la balza superiore, io ed il mio badante Barba (ehi oggi ho come badante l’uomo dei dislivelli incredibili), decidiamo di salire in direttissima verso la balza superiore, ci sembra che proseguendo la via sia più complicata.

Risalita faticosamente la balza, notiamo a Q2840 un grosso ometto di sasso, siamo al posto giusto. Sbucano Paolo ed Angelo da due canalini ripidissimi e poco stabili, una bella dose di adrenalina.

Gimmy è ancora in basso che studia la situazione, ma viene consigliato di tornare un poco indietro e risalire.

Sconsiglio questa via seguita da alcuni di noi, bisogna da subito salire quanto più possibile e costeggiare la Costa del termine, si trovano vari ometti, e li vedremo tutti al ritorno.

Al grosso omone di sassi facciamo una bella pausa, la cima è sopra la nostra testa, dopo una lunga pietraia che si chiude con la cuspide di vetta.

Ripartiamo di nuovo in due gruppi, io sono sfiatato, ma la cima sopra di me mi galvanizza, come sempre barcollo ma non mollo.

I primi tre, tra cui l’inarrestabile Barba arrivano in vetta a mezzogiorno, l’ultima decina di metri ognuno a modo suo, io e Gimmy arriviamo alle 12:20 anche noi arrampicando l’ ultima decina di metri, io sulla cresta O, ripida ma con buoni appigli, ma la cresta E è la più semplice e … tanto per cambiare la percorreremo scendendo.

La giornata iniziata nuvolosa, si presenta con un bel sole, quindi pranzo in vetta, e … a petto nudo.

Il Rondadura si rivela nella sua bellezza, ha una posizione dominante in tutte le direzioni, il paesaggio, seppur nuvoloso, è spettacolare.

Verso N il lago Nalps con la lunga vallata che sale fino al Pass Nalps (tra il Rondadura ed il Piz Blas), molti dei laghi del Ritom (Ritom, Scuro, Isra, Stabbio, Miniera), ovviamente il lago di S.Maria e l’Ospizio con il passo, il Lai Blau, bella recente conquista, con tanti laghetti, alcuni non li avevamo nemmeno visti.

 


Ovviamente lo Scopi, il Gannaretsch, la bella scogliera dello Schenadui, il Pizzo del Sole e Picianet, le punte alte del Pizzo delle Colombe.

Insomma un paesaggio che ripaga da tutta la fatica.

La bella signora si è lasciata conquistare, e siamo rimasti conquistati dai paesaggi che ci ha regalato.

Ci fermiamo un’ora e mezza a goderci tutto questo, poi inziamo la discesa, cercando ovviamente di non ripetere altri errori. Ma come ho già detto siamo specialisti nel cacciarci nei guai, e decidiamo di tentare una via di discesa “personalizzata”.

Dalla cima vediamo i laghetti a Q2370 in basso alla Foppa, lì sotto c’e’ il sentiero che sale alla Cadlimo, se troviamo modo di scendere risparmiamo la ravanata nei rododendri dell’ Alpe Scaione.

Percorriamo la foppa alta, fino al laghetto a Q2540 sotto il Pizzo Scai (sarebbe più appropriato che questo laghetto si chiamasse lago Scai, e non quello in Val Termine …), e troviamo vari ometti di sasso, a conferma che questa è la via più utilizzata, e certamente la migliore.

Ai laghetti bassi della foppa facciamo pausa, poi iniziamo la discesa alla ricerca del passaggio, e con nostra sorpresa notiamo dei piccoli ometti di sasso qua e là.

Scendiamo le Piode della Val Cadlimo puntando al sentiero, seguendo gli ometti che rinforziamo, è molto ripido ma anche molto diretto.

In breve raggiungiamo il sentiero della Val Cadlimo, a Q2177 dove si trova un grande omone di sasso, prima di entrare nella gola costeggiando il torrente (in direzione Cadlimo).

Ci sembra una buona via anche per la salita, la consiglierei al posto dell’ Alpe Scaione, e la presenza di qualche ometto dimostra che il percorso è fattibile.

Scendiamo veloci, ripassiamo dall’ ometto dove stamattina abbiamo abbandonato il sentiero, quindi giù fino al lago, ed infine i noiosi 2Km di strada fino all’ Ospizio.

Sono contento della mia prestazione, 5.3Km di cui 2 in piano e 1140mt di dislivello, con la “ricerca della pietra verde” (il sentiero) si sentono, ma la gioia di aver messo piede lassù …. Non ha prezzo neanche ……………… con MasterCard.

I grazie:
Al badante, sempre paziente
Ad Ivan che nella sua 100esima relazione mi ha "lasciato" capire che potevo farcela
Ad Ale (Froloccone) che nella sua relazione ha "rinforzato" la spinta


Giorgio



 

Briciole di cultura

Tratto da “Il Piz Rondadura e le acque del Reno” di Luca Bertosini (Vivera la Montagna  #93 Novembre 2011)

Il Piz Rondadura (3’016 m) è una montagna imponente e massiccia. Prende il nome di quel bellissimo alpe che si trova a nord est della montagna, nei Grigioni.

Preferisco come significato «ronda» o «rondare» che significa vigilare su un terreno, passare e ripassare in luoghi per sorvegliarli…
Si tratta di una bella montagna di confine.
E lo indica anche un altro toponimo, la Costa del Termine, che è la cresta che scende verso est, dalla cima verso il Piz Scai. Sembra assegnato apposta a titolo di monito. Infatti l’Alp Rondadura è un anfiteatro spettacolare ricco di pascoli con erbe pregiate. L’Alpe è attraversato dall’Aua dalla Val, un torrente che raccoglie le acque di una decina di laghetti di cui uno assai esteso e dalla forma curiosa di nome Lai Blau.
La parte ticinese del Piz Rondadura, quindi la parete sud, è chiusa tra il Pass Nalps (Passo dell’Elvas) e la bocchetta della Rondadura che collega la Val Cadlimo con la Val Medel. Un altro toponimo interessante si trova a sud della imponente piramide e si tratta della Foppa della Rondadura.
«Foppa» significa fossa, lungo avvallamento dove sono situati tre magnifici laghetti a forma di perle oblunghe.
La Foppa è l’inizio di una lunghissima e larga cengia che attraversa tutta la Val Cadlimo e che continua con la Senda del Blas, la Senda del Tanelin fino a terminare nel Lago di Dentro di Cadlimo, che è la vera sorgente del Reno.
Ecco appunto il Reno, il fiume che con il Danubio formava la maggior parte del confine settentrionale dell’Impero Romano. In vari libri di geografia si dice che il Reno nasce dal Lago Tuma, nella Val Curnera a nord del Piz Blas il fratello gemello del Piz Rondadura. E invece sono proprio le acque che circondano il Piz Rondadura a formare il Reno.


 

 
 
   
 

           Vista da Paolo   -    (brown)                        

 


Un altro 3k nella collezzione. Giorgio ha descritto perfettamente la parte inerente al percorso da seguire.

Posso solo aggiungere che se non si seguono le indicazioni alla lettera bisogna mettere in conto un po' di arrampicate.

In tre abbiamo preferito stare sotto l'ultima balza pensando di arrivare in quota in diagonale invece gli ultimi 30 metri  li abbiamo fatti attaccati ai sassi in parete verticale.

Un po' di adrenalina , c'erano comunque buoni appigli e diverse possibilita' visto che in tre abbiamo non abbiamo seguito lo stesso percorso.
Ambiente molto ostile sassi molto grandi e macigni da percorrere in pendenza con buona aderenza.
La vetta ha una piccola croce con gamella e libro di vetta coronata da bandierine tibetane e ci ha ospitato per la sosta pranzo in completa solitudine.
Un'aquila volteggiava sotto la cima e poi abbiamo capito il motivo:  un gregge di pecore a piu' di 2400 metri, vita dura per gli ovini quassu', abbiamo trovato una carcassa di una pecora adulta, mentre distaccata dal gregge una pecora ferita alla zampa che zoppicava vistosamente arrancando sulle rocce.
Proprio sotto il pizzo su un grosso macigno un gruppo di 4 stambecchi ci tenevano d'occhio da lontano mentre nella sassaia che porta in vetta abbiamo spostato un bel volo di pernici bianche che si sono portate in vetta.
Col senno di poi se dovessi ripercorrere la salita non commetterei piu' gli stessi errori per raggiungere piu' agevolmente una cima maestosa che regala panorami spettacolari.
Grazie al gruppo per la bellissima giornata e bravo Giorgio per la tua prova superata.

   

Paolo
 
 
 
   
 

            Vista da Luciano   -    (barba43)
 

... Parlami di te, bella signora
... Parlami di te, che non ho paura
... Parlami di te  dei tuoi silenzi
... Parlami di te  dei tuoi tanti amanti
   dei tuoi tanti amanti


Grande giornata, Grande conquista in particolare del Grande Giorgio, che ha matato il Rondadura con grande disinvoltura, e caparbietà.
Scesi al lago Santa Maria, ci siamo incamminati attraversamento il ponte tibetano, per raggiungere poco dopo il sentiero che porta alla Cadlimo, dopo un centinaio di metri un ometto, indicava il sentiero per il Pizzo Rondadura.

Il sentiero era quasi tutto coperto di erba alta ed anche bagnata, fino a che non abbiamo trovato una pietraia, almeno non si scivolava.
Arrivati  sulla prima balza, una piccola sosta, per poi risalire ancora sempre su sassi e macigni che ogni tanto dovevi studiare dove passare. 
Giunti sulla seconda balza, il gruppo si divideva, io e Giorgio siamo saliti su in verticale fecendo una direttissima, che portava sotto la cresta, giunti ad un grande ometto che rassicurava, una piccola sosta aspettando Gimmi.

Ricompattati, ripartiti assieme, ma io per cresta invece Paolo e Angelo da un'altra parte, poi Giorgio mi ha lasciato libero,,.
Così che per cresta mi son compattato con gli altri due, e dopo una ventina di minuti son arrivati Gimmi e Giorgio, lui raggiante della conquista fatta, una pausa di defaticamento, e via a pranzare in allegria.
Panorami mozzafiato sebbene con un pò di nuvole.

Terminato i soliti riti, siamo ripartiti per la discesa, puntando i laghetti sotto per la Cadlimo, per poi giungere ed incontrare quel sentiero di ritorno.
 

Grande Giorgio  Grande Ascesa complimenti

ciao a tutti belli e brutti

 

 
 
   
 

              Vista da Gimmy-    (gimmy)

 

Relazione

Gimmy

  

 
 
     
 
RIASSUNTO del PERCORSO
Percorso Totale : 11,1 Km totali, 9h:20m totali, 6:40m di cammino
Andata : 5,3 Km, 4:27 lorde, 50m soste
Ritorno : 5,8 Km, 3:10 lorde, 25m soste
Dislivello : 1100mt di assoluto , 1150mt di relativo
Libro di vetta: SI in vetta
Copertura cellulare: Buona sul percorso
Partecipanti :

Giorgio, Paolo, Gimmy, Barba, Angelo

 
 
   
   

Altre foto, diario, tracce sul nostro sito     

www.girovagando.net        escursione # 258

  

 

 
 



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Kommentare (11)


Kommentar hinzufügen

froloccone hat gesagt:
Gesendet am 14. September 2016 um 20:21
Grazie a te della dedica finale!!! Non avevo dubbi sulla vostra conquista !!!! Ciao e complimenti a tutti!!!! ALE

igor hat gesagt:
Gesendet am 14. September 2016 um 20:28
Grandissimi ! È bellissimo il rondadura da farsi anche in invernale ! Senz altro una bella soddisfazione bravi !

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 14. September 2016 um 20:44
Effettivamente alcuni tratti di questa salita sono un rebus... ma, bene o male, alla fine si sale lo stesso. Bravissimi.

Menek hat gesagt:
Gesendet am 14. September 2016 um 20:47
Meraviglioso ambiente, e naturalmente, esaustiva relazione da parte del buon Gimmy! Il Meneguito

Gesendet am 15. September 2016 um 09:45
Dome sei un inteditore!
Tu capisci sempre
"Le parole che non ti ho mai scritto"

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 14. September 2016 um 20:56
Gran cima e gran gruppo, bravi!

Barba43 (Girovagando) hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. September 2016 um 08:04
Grazie Dani, grande gioia per Giorgio
ciao

numbers hat gesagt: Complimenti
Gesendet am 15. September 2016 um 09:28
Bella impresa Ragazzi!!!

Mario

zar hat gesagt:
Gesendet am 15. September 2016 um 17:51
...bravissimi!!!
Senza neve non la riconosco la signora...
Un abbraccio
Luca

ivanbutti hat gesagt:
Gesendet am 15. September 2016 um 18:21
Bravi a tutti; come ha ben scritto Giorgio il Rondaura, anche se il dislivello non è elevato, te lo devi guadagnare.
Io stavo pensando per il futuro al Piz Blas proseguendo sulla Foppa della Rondadura, chissà ..

Ciao, Ivan

cappef hat gesagt:
Gesendet am 15. September 2016 um 19:04
come al solito strabravi...complimenti!!!!!!
Ciao ...FLavio


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