Monte Aquila (2494 m) e Monte Brancastello (2385 m) da Fonte Cerreto


Publiziert von martynred , 5. September 2016 um 22:30.

Region: Welt » Italien » Abruzzen
Tour Datum:20 August 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:30
Aufstieg: 2392 m
Strecke:27.5 Km - sentieri n. 101, 214, 235, 215, 102
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Fonte Cerreto-Funivia del Gran Sasso

                          Abruzzo, Gran Sasso

Arriva così anche il mio settimo giorno di vacanze abruzzesi, mio perché stamattina accompagno il mio socio, Federico, a riprendere il bus per casa, le sue vacanze sono terminate.
La sera precedente avevo pensato ad un itinerario, un misto del n. 43 e 44 del Libro “A Piedi sul Gran Sasso” di S. Ardito, ma allo stesso tempo volevo fare prima del termine delle mie vacanze il sentiero sotto la funivia, da Fonte Cerreto a Campo Imperatore. Considerando che domani, tempo permettendo, farò il giro delle 3 vette, non mi resta che sfruttare la giornata per fare ciò che desideravo.
La sveglia delle 5 e l'avanti e indietro da L'Aquila mi smorzano un pochino e la voglia di compiere il giro grossolanamente pianificato è davvero poca.

 



Arrivata a Fonte Cerreto mi faccio forza e decido di intraprendere il sentiero Vertical, parte della gara che si terrà domani, che segue la linea della funivia. Nessuno nei dintorni, sono le 7.30 e la funivia apre alle 8. Armata dei sacrosanti bastoncini inizio la ripida salita segnalata dalle indicazioni della gara EcoTrail del Gran Sasso, a sinistra della funivia. La strada sterrata inizialmente più larga si stringe subito per divenire un vero e proprio sentiero. Dalla base alla sommità è tutta una salita, inizialmente all'ombra degli alberi, ma superata la vecchia funivia di Mussolini (stazione intermedia circa) è esposta alla luce e calore del sole. Solamente a metà percorso avrete modo di riprendere un po' il fiato. La funivia scorre proprio sopra la mia testa e sono felice di vederla passare solamente 2 volte. Gli ultimi zig zag ghiaiosi mi portano faticosamente sul retro del "Rifugio di Campo Imperatore". Solo per info: 3,68 Km, 1006 D+, pendenza media 27,3%.

 

Dopo un meritato caffè ed una bottiglietta d'acqua frizzante mi incammino speditamente per la Sella del Monte Aquila, dal sentiero n.101. Lo si imbocca andando dritto davanti a voi uscendo dal Rifugio e tenendo poi la destra, vedrete già un fila di formichine dal rifugio! Per dare sfogo alla libertà supero con passo svelto i gruppi di escursionisti probabilmente diretti al Corno Grande. Dalla Sella del Monte Aquila proseguo fino ad incontrare a poca distanza un bivio con un'indicazione, seguite la freccia verso destra per “MONTE AQUILA”, sentiero n.214. Purtroppo non riesco a vedere il sentiero diretto alla cima in quanto coperto da dei campeggiatori passeggeri, così mi ritrovo alla Sella di Corno Grade (sentiero n.104). Senza tornare indietro risalgo il pendio erboso che mi porterà sulla cima del Monte Aquila dal versante NW. Salendo riesco a notare dove si trova il sentiero originale. Da qui la vista su Campo Imperatore, il Corno Grande, il Campo Pericoli con le sue cime sono ben visibili; al contrario della Valle dell'Inferno ora nascosta dalla nebbia.

 

A questo punto sono indecisa su cosa fare, l'idea iniziale rivista sulla cartina sembra una pazzia, luuuunghissima, ma l'alternativa (percorrere il sentiero n.101 passando dal Rif. Garibaldi e risalire alla Sella Portella) non mi attizza minimamente in quanto già esplorata. Decido così di seguire il sentiero geologico SG33 (sentiero n.214) che percorre la cresta fino a scendere a Vado di Corno. Inizialmente il sentiero è un po' esposto e sassoso, pertanto richiede maggiore attenzione; In un secondo momento questo si fa tranquillo e spesso volentieri solamente erboso. La Valle dell'Inferno, che mi pare di intuire sia molto affascinante, è ancora coperta mentre è piacevole la vista dei pendii verdi e grigi del crinale est, dove corre il sentiero del Centenario. Tutto il sentiero è segnalo con vernice rossa e bianca e qualche ometto dove massi non sono presenti. L'ultimo tratto, franoso, porta al Vado di Corno, una fessura di ghiaia bianchissima, che segna l'incrocio di 4 sentieri: quello da cui provengo io, quello dal lato opposto che porta al Brancastello, quello a sud proveniente dalla Piana di Campo Imperatore e quello a nord che porta al "Rifugio N. D'arcangelo Vaduccio".

 

Sul masso verniciato indicante 235 ci sta pure una targa ad indicare l'inizio del sentiero del Centenario. Il sentiero di alza con dei gradini, traversa a mezza costa per un lunghissimo tratto tutto ben bollato e visibile. Ad un certo punto si può decidere di continuare seguendo i bolli che passano su dei sali e scendi erbosi rimanendo più verso la cresta o mantenere il dolce sentiero più basso. Terminata questa mezza costa si giunge al Pianoro di Rigo Rosso, ricco di piccole stelle alpine. Da qui un ripido pendio ghiaioso porta all'anticima (2230m). Superata questa faticosa salita si può osservare la cima del Monte Brancastello, vicina ma non troppo. Infatti bisogna superare ancora un "dosso" prima di arrivare alla base del monte. L'ultimo sforzo su ghiaia bianca mi porterà alla dubbiosa destinazione. Da qui, con una giornata come oggi, dobbiamo accontentarci della vista della piana sottostante, di Campo Imperatore e l'Osservatorio, il Monte della Scindarella ed il Monte San Gregorio di Paganica. In una bella giornata, sgombera di nuvoloni e nebbia, si possono osservare le Torri di Casanova ed il Monte Prena, alcune delle cime nel sentiero attrezzato del Centenario.

Rivedo un po' la cartina ed insieme ad un signore incontrato lungo il cammino, valuto le possibilità di rientro. Lui addirittura mi lancia l'idea di raggiungere C. Imperatore affrontando le creste del versante davanti a noi risalendo fuori sentiero i ripidi pendii erbosi. Considerando la distanza ed il dislivello ancora da percorrere non prendo in considerazione il suo suggerimento ma decido di attenermi all'idea originale.

 

Foto in vetta (priva di croce), mezzo panino e mi rimetto sui miei passi correndo e a tratti camminando il sentiero di andata (questa volta tenendo il sentiero poco più basso) fino al Vado di Corno. Da qui scendo sulla larga strada sterrata n. 215. Giunta ad alcune macchine parcheggiate su una leggera curva noto un inizio di sentiero che però non corrisponde alla traccia gps. Essendo l'unico che vedo seguo questo. Fuori traccia supero leggeri pendii erbosi facendo attenzione a non incontrare qualche vipera fra questa erba alta. Ritrovo il sentiero segnato, pochi metri da me al di là di un fossato. Mi trovo così fra la strada che porta a C. Imperatore ed il sentiero tracciato. A pochi metri dall'asfalto ritrovo i bolli bianco-rossi del sentiero n.215. Attraversata la strada su un curvone prendo come riferimento le reti delle piste da sci e risalgo sul sentiero, anche questo segnato ed adatto a tutta la famiglia, che da sud est mi porterà a Campo Imperatore, un miraggio.

 

Mi concedo una rigenerante pausa per poco meno di mezz'ora. Da qui riprendo il sentiero appena dietro la funivia come il primo giorno per andare al Pizzo Cefalone, fino al Passo del Lupo. A questo punto si trova una targhetta metallica con le 3 possibili destinazioni: Passo Portella, Campo Impearatore e Fonte di Portella. Seguo per quest'ultima. Il sentiero è un susseguirsi di piccoli tornanti ghiaiosi, fortunatamente bollati, specialmente oggi, giorno precedente la gara (presenza di bandierine rosse  provvisorie lungo il percorso). Cerco con lo sguardo il canale ghiaioso poco distante dal Passo del Lupo dal quale mi aveva suggerito di scendere il signore incontrato per il Brancastello: ripidissimo!

 

Raggiungo la Fonte di Portella e sostituisco l'acqua che ho con me con questa che pare essere buonissima. Continuo a scendere seguendo il percorso di gara che non è altro che il sentiero n.102. L'ultimo tratto non è più ghiaioso ma di terriccio cosparso di pigne, il profumo dei pini di fa man mano più intenso. Non vedendo l'ora di arrivare e riposare taglio il più possibile gli ultimi tornanti seguendo ancora una volta le bandierine rosse. Il gps non va ormai da un po' ma la traccia l'ho modificata a posteriori seguendo il sentiero mappato. Arrivo all'ultimo Km di gara e mi rimetto sul sentiero che porta al "Rifugio Mandolò" (bellissimo sia di sera che di giorno per un pranzo o un aperitivo), ancora qualche metro e sbuco sul retro della biglietteria della Funivia del Gran Sasso.
 



Commenti personali: Il percorso non ha nulla di eccezionale per quanto riguarda il panorama e la difficoltà tecnica, però è ottimo per chi volesse correrlo o volesse (come me) affaticarsi senza prestare troppa attenzione a seguire la giusta via (semplice)!  

Tempistiche effettive:
Funivia del G.S. - Rifugio C.Imperatore: 1.20 h
Rifugio C.Imperatore - Monte Aquila: 0.50 h
Monte Aquila - Vado di Corno: 0.47 h
Vado di Corno - Monte Brancastello: 0.50 h
Monte Brancastello - Vado di Corno: 0.37 h
Vado di Corno - strada asfaltata: 0.33 h
strada asfaltata - C.Imperatore: 0.16 h
C.Imperatore - Passo del Lupo: 0.20 h
Passo del Lupo - Funivia del G.S.: 0.58 h

totale ore di cammino circa: 6.50 h

Tourengänger: martynred


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Kommentare (2)


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Simone86 hat gesagt:
Gesendet am 6. September 2016 um 14:22
bei territori, forme e rocce insolite!

martynred hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. September 2016 um 14:49
rocce sempre in movimento! vedrai che belle forme quando pubblicheremo lo spigolo SSE del Corno Grande!


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