Pizzo Tre Signori (2553 m) da Premana

Le proposte per questa domenica sono tante ma io faccio escludere qualsiasi meta che richieda una sveglia alle prime luci del mattino. E' così che si decide di risalire, per me e Federico, al Pizzo Tre Signori, ma questa volta da Premana (proposta di Fabrizio).
 

Arrivati alla zona industriale di Premana (via Giabbio) e parcheggiata l'auto all'ombra, prendiamo la strada militare che, attraverso un ponte di pietra, ci porta dall'altro lato del torrente. Questo largo sentiero sterrato sta fortunatamente all'ombra. Passiamo per l'Alpe Forni di sopra, un grande alpeggio molto abitato, ma a quest'ora immerso nel silenzio. Seguiamo le indicazioni per "Rifugio Casera Vecchia di Varrone", tempo stimato 2.15. Si passeggia tranquillamente su una jeppabile molto ampia, a tratti con dei tornanti. Ad un certo punto, superato un ponticello, è possibile ammirare una cascata prendendo una piccola deviazione; Se si continua su questa ci si rimette sul sentiero originale.
Risaliamo il torrente che sta sulla nostra destra rimanendo sulla strada sterrata, ma è possibile anche percorrere la stessa tratta rimanendo sul sentiero più basso, molto più soffice e grazioso.
La valle è talmente ricca di acqua che basterebbe viaggiare con una bottiglietta vuota! 
Lungo il cammino incontriamo svariate persone, fidanzati, coppie coi bimbi a spalle e gruppi senior speedy. 

Giunti all'affollatissimo "Rifugio Casera Vecchia di Varrone", dove si sta tenendo un torneo di pallavolo, ci riposiamo sotto il sole per ben 40 minuti, mangiando e bevendo e scambiando 4 chiacchiere con dei locali. Si parla anche della gara tenutasi lo scorso fine settimana, il Giir di Mont... ancora segnalata in alcuni tratti. Con la pancia piena ci incamminiamo e non posso non notare le forti somiglianze all'isola chiamata Irlanda del placcone appena sotto il pizzo Varrone. Osservatelo un pò e ditemi se la vedete anche voi! Mi diverto a collocare con l'indice le varie città su questa cartina naturale fino a risalire un pietroso sentiero che in poco tempo ci porta al "Rifugio F.A.L.C.".
Tempo di mostrare a Federico la placca d'acciaio posta su una roccia che mostra il percorso dell'alta via delle Orobie, per ripartire in direzione Pizzo Tre Signori, ora ben visibile. Passando per questo sentiero si può osservare il "Lago dell'Inferno" sulla propria sinistra e la bocchetta di Trona con il suo annesso Pizzo.

Alla Bocchetta di Piazzocco notiamo la cimetta erbosa (probabilmente l'anticima del Pizzo Varrone) sulla nostra destra chiedendoci se mai porterà alla cima di questo. Svoltiamo comunque completamente a sinistra per il Tre Signori. C'è chi, Fabrizio, corre sul sentiero per arrivare primo e poi lamentarsi della pausa troppo lunga e del freddo, chi, me, risale a quattro zampe sulle placche rocciose fuori sentiero dimenticandosi che non è un camoscio come gli abitanti del posto, e poi c'è Federico che si gusta ogni secondo raggiungendoci con calma alla cima.

Siamo fortunati, dal Pizzo tre Signori la vista è spettacolare e limpida... ancora per poco, infatti una volta scesi (dallo stesso sentiero di salita) notiamo, con dispiacere per gli altri camminatori, che la vetta è coperta da nubi provvisorie. Dalla Bocchetta di Piazzocco, curiosi come dei bimbi, aggiungiamo quei due passi nell'erba per arrivare alla piccola croce in memoria di Arturo Tagliabue che segna la cima del Varrone delle Vacche. Si tratta proprio dell'anticima del Pizzo Varrone. Io rimarrò abbagliata dalla bellezza di questa montagna, tutta sdrucciolevole e all'apparenza inaccessibile, ma con una croce di sommità ben visibile. Questo Pizzo ci incuriosisce troppo, sarà mai accessibile se non in maniera alpinistica?
Scendiamo dal pratone e prendiamo il sentiero a destra che porta al "Rifugio Santa Rita". Si tratta di un sentiero stretto che passa sulla cresta che separa la Val Varrone alla Val Biandino. A tratti è attrezzato con catene ed esposto. Anche da questo versante si può notare l'inaccessibilità del pauroso Pizzo Varrone. Proseguendo la vegetazione si arricchisce fino ad invadere il sentiero e dover prestare maggiore attenzione al suolo sconnesso. Superata la "Miniera di Ferro", ormai in disuso, il sentiero si fa più aperto.

Dopo una breve pausa al "Rifugio Santa Rita" rientriamo dal sentiero carrozzabile che porta nella Val Varrone. Scendendo fra un tornante e l'altro notiamo una grossa marmotta in posizione eretta, ma senza aver il tempo di immortalarla. Giunti al bivio della strada che da Premana porta al "Rifugio Casera Vecchia" riprendiamo la lunghissima strada del ritorno. Al rientro ci congratuliamo con Federico per il doppio record personale: dislivello e chilometraggio massimi. Comodo il torrente che scorre vicino la zona industriale per una veloce e rigenerante rinfrescata.


Tempistica effettiva di cammino:
Premana (zona industriale) - Rifugio Casera Vecchia di Varrone: 2.20 h
Rifugio Casera Vecchia di Varrone - Rifugio F.A.L.C.: 1 h
Rifugio F.A.L.C. - Pizzo Tre Signori: 1 h
Pizzo Tre Signori - Bocchetta di Piazzocco: 0.30 h
Bocchetta di Piazzocco - Varrone delle Vacche: 0.10 h
Varrone delle Vacche - Rifugio Santa Rita: 0.55 h
Rifugio Santa Rita - Premana (zona industriale): 2.10 h
Tempo totale circa: 8 h