Torrione del Cinquantenario e Spigolo Marimonti (130 D+, IV+)

Arrivati a Piani dei Resinelli proseguiamo per via alla Carlanta dove prendiamo la destra al bivio e parcheggiare lungo questa strada.
Proseguiamo lungo questa strada asfaltata prendiamo una strada privata sterrata che ci permetterà di prendere il sentiero Foppe accorciando il tratto. Attraversata la casa privata immersa in un giardino verde entriamo in bel boschetto di faggi ed in pochi minuti raggiungiamo il sentiero n.9, detto il sentiero Foppe.
Questo è ben tracciato e lungo il percorso qualsiasi deviazione per una via o un altro sentiero è ben indicato con apposito cartello. Inizialmente il sentiero è dolce ma oltrepassata la metà la sua pendenza diventa più ripida e richiede più attenzione, sono presenti anche due catene per facilitare qualche passaggio. Superati i tornanti finali e gli affascinanti piccoli torrioni, non molto distante dal "Rifugio Rosalba", svoltiamo per un sentierello a destra che ci porterà all'attacco del Torrione del Cinquantenario.

Una volta sistemato il tutto alla base massiccio la nostra odierna guida, Ivan, inizia a risalire molto facilmente il primo tiro, la Via Normale. Seguiremo io e per terzo Alberto. Il primo tratto è molto semplice, direi un II grado, 40 mt.
Ivan decide di concatenare il secondo e terzo tiro, portandosi verso destra e raggiungere un grade balcone dal quale faremo sosta per l'ultimo tiro diretto al Torrione del Cinquantenario. Questo tratto è III grado, 50 mt circa.
L'ultimo tiro da 20 mt possiamo classificarlo un IV grado vista la presenza di una placca da prendere tenendo la sinistra. Superata questa arriviamo alla cima del Torrione del Cinquantenario dove salutiamo i clienti del rifugio Rosalba suonando la campanella. Aspettiamo che ci raggiunga la coppia partita dopo di noi per scendere al balcone di sosta.
Da qui Ivan ripercorre la piccola cresta proprio di fronte al Torrione per lo Spigolo Marimonti. Io la risalgo e la aggiro sul lato destro per poi disarrampicare un tratto stando il più possibile a sinistra. Disceso questo tratto bisogna oltrepassare un intaglio facendo una spaccata e spostando tutto il peso verso la parete opposta. Personalmente è stato il tratto più impegnativo, specialmente a livello mentale vedendo tutta quella corda "libera". 35 mt, III grado. Arrivato Alberto, Ivan riparte e con facilità supera il primo tratto leggermente strapiombante spostandosi a sinistra per completare il tratto in verticale fino alla seconda sosta. Da seconda anche questo breve strapiombo non richiede particolare forza e/o tecnica, ma fa si di classificare questo tiro come IV+/V grado, 35 mt. Nel frattempo è salita talmente tanta nebbia che non vediamo il panorama e l'altezza a cui ci troviamo. Ecco finalmente l'ultimo tiro da 45 mt, abbastanza semplice, III grado. Verso la metà si sposta sul lato sud est per risalire lungo una fessura. 
Arrivati al termine saliamo su una roccia per prendere lo stretto sentiero che porta ad una selletta, alla Torre Cecilia. Da qui una calata di circa 50 mt in corda doppia ci riporta nel canalino dal quale si apre un sentiero che in pochi minuti ci porta al Rifugio Rosalba. Attenzione ai sassi che potrebbero cadervi in testa durante la calata dei vostri compagni e ai sassi instabili del canale.

Dal Rifugio Rosalba discesa dal sentiero Foppe come l'andata, ma possibile variante più corta ma più ripida del sentiero dei Morti.

Un grosso "Complimenti!" ad Alberto che toccava solamente per la seconda volta rocce vere, ed un saluto dal cuore per il giovane alpinista che ha perso la vita in questa giornata sulla via Albertini, Torrione Magnaghi. 
Stessa notizia che lessi venerdì sera nella relazione del 2015 di pm1996.
Concentrazione sempre e mai nulla per scontato anche per ciò che ritenete ormai banale.