Punta Croset e Punta del Rous

Sia io che Raffaele dobbiamo testare un paio di scarponcini nuovi e questa escursione sembra fare al caso nostro. Torniamo in Valle Ala di Stura, poco distanti da Balme, dove avevamo fatto qualche "scorreria" con gli sci a fine aprile.

Come spesso accade in queste zone, i sentieri esistono ma la visibilità sul terreno a volte diventa difficoltosa. Non è da meno la salita per il Colle Croset dove in alcuni tratti, specie quelli più erbosi, la traccia tende a perdersi, niente di catastrofico ma bisogna prestare più attenzione.
Rimane invece "in libera" l'ultimo tratto dopo il bivio per il Rous di quota 2250, dove i cartelli indicano la meta ma non si trovano segni sul terreno, solo qualche raro ometto ... molto raro.

Arrivati al Colle Croset, dove resta qualche dubbio sulla vera quota, indicata in modo diverso sulle carte e su un segnavia, ci si inerpica per l'ultimo e divertente tratto di cresta con qualche passaggio in cui usare le mani. Dalla cima, avvolta in qualche nebbia, intravediamo un'altra croce all'altra estremità della cresta.
Incuriositi decidiamo di andare a vedere, superando con qualche passo di arrampicata, la frastagliata e divertente cresta.

Tornati sui nostri passi, scendiamo nuovamente al bivio di quota 2250 per imboccare il sentiero che conduce prima al Lago di Rous (dei grossi ometti visibili anche da lontano danno un'idea indicativa della direzione da seguire) e poi con percorso a semicerchio saliamo su terreno libero alla Punta del Rous.
La cartina indica chiaramente questo punto come cima ma lungo la dorsale, un'altra punta sembra essere più alta anche se la mappa la quota 12 metri in meno rispetto alla Punta del Rous.

Riusciamo a non farci tentare di raggiungere anche quella punta e ci dirigiamo verso il Colle di Trione seguendo dapprima la cresta per poi poggiare a sinistra per superare un ultimo torrione (ma forse superabile direttamente senza troppe difficoltà). Dal Colle ci si innesta sul sentiero della GTA e si piega a sinistra verso il sottostante Lago di Valsuera. Dal quasi prosciugato lago si continua sul sentiero GTA fino a quota 2030 dove cerchiamo il bivio che ci interessa, fortunatamente segnalato da cartelli, altrimenti invisibile.

Seguiamo il sentiero 234, individuabile solo grazie ai bolli sulle rare rocce in mezzo ai pratoni, non essendoci nessun tipo di traccia sul terreno (attenzione a non perderli). Scendiamo ripidi, di fatto su terreno libero fino a Gramont dove il nostro sentiero entra nel bosco e la traccia rimane più visibile. Giunti a Mondrone, per evitare il più possibile l'asfalto, risaliamo brevemente fino ad immetterci su una strada carreggiabile che ci riporta a poca distanza dalla macchina.